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CERONETTI, PESSIMOLOGO COL VOLTO DA VECCHINA - CAZZULLO: ANTICOMUNISTA CONVINTO, NON AMAVA LA CHIESA PERCHÉ ERA ANDATO A SCUOLA DAI PRETI, CHE LO PICCHIAVANO - SCRIVEVA DIVINAMENTE COSE SPESSO CONSIDERATE SCANDALOSE. UNA SERA I TIPOGRAFI DELLA ''STAMPA'' ENTRARONO IN SCIOPERO PER NON FAR USCIRE UN SUO ARTICOLO IN CUI SOSTENEVA CHE DON BOSCO FOSSE GAY...

Guido Ceronetti il 25 maggio 1974

Lettera a Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

 

Caro Aldo, ha conosciuto Guido Ceronetti? Che ricordo avrà di lui?

 

LA RISPOSTA DI ALDO CAZZULLO

Caro Giovanni, Ceronetti pareva una vecchina, o una strega delle fiabe. Se cominciavi la conversazione con il consueto «come stai?», era capace di buttare giù il telefono, o girare le spalle e andarsene: non per maleducazione, ma perché riteneva insopportabile l' idea che in realtà all' interlocutore non importasse nulla di sapere come lui, Guido, stesse veramente. Come molti longevi, dimostrava più della sua età, e fin da giovane aveva l' aria malata, o comunque precaria.

Guido Ceronetti con Maria Bellonci in occasione del Premio Strega. Roma, 4 luglio 1974

 

Era un intellettuale torinese atipico, come i suoi amici Elémire Zolla e Carlo Fruttero: non credeva nelle magnifiche sorti e progressive, era un anticomunista convinto, e diffidava della grande fabbrica (anche se Cuore di Michele Serra lo definì «pessimologo targato Fiat»). Pessimista lo era davvero; quindi spesso indovinava i giudizi sulle persone e sul futuro. Il suo maestro di politica fu un libraio di strada, anarchico, combattente della guerra di Spagna, sopravvissuto ai plotoni d' esecuzione staliniani; così il giovane Guido partì in treno per Parigi per andare a conoscere Valentín González, detto El Campesino, capo antifranchista in esilio; Parigi restò sempre la sua città d' elezione, come per molti piemontesi.

Guido Ceronetti

 

Non amava la Chiesa perché era andato a scuola dai preti, che lo picchiavano. Era stato balilla con Sergio Pininfarina, ginnasiale con Felice Andreasi, liceale con Umberto Eco.

Firmò i primi articoli con lo pseudonimo Venusina Lordando. Cominciò a collaborare con l' Einaudi traducendo dalle molte lingue che aveva studiato da solo, a cominciare dall' ebraico; però rifiutò sempre di imparare l' inglese. Non era simpatico, ma empatico.

 

ceronetti

Poteva essere all' apparenza scortese e sfuggente; in realtà sentiva scorrere sulla sua pelle tutte le lacrime del mondo.

Era fissato con le sue marionette. Scriveva divinamente cose spesso considerate scandalose. Una sera i tipografi della Stampa entrarono in sciopero per non far uscire un suo articolo in cui sosteneva che don Bosco fosse gay: quasi tutti avevano studiato dai salesiani, e considerarono ingiuriose le parole di Ceronetti; si schierò dalla sua parte il cattolicissimo Vittorio Messori, spiegando che la Chiesa condanna la pratica ma non la condizione o i sentimenti; e per passare la vita tra adolescenti poveri e malati, di sentimento bisognava averne molto.