1. SABATO SERA, PER OLTRE 12 MINUTI, E’ ANDATO IN ONDA FORSE IL MIGLIOR MOMENTO TELEVISIVO DELL’ANNO: CHECCO ZALONE DEMOLISCE INSIEME A MARIA DE FILIPPI SORRENTINO E ‘’LA GRANDE BELLEZZA’’ DAVANTI ALLA FERILLONA E A MATTHEW MCCONAUGHEY (VIDEO) 2. STEFANIA CARINI: “DUE MAESTRI DEL POPOLARE SI LASCIANO ANDARE A QUALCHE DISQUISIZIONE SU GIORNALI E SALOTTI CHE LI SCHIFANO, POI CHECCO, NEI PANNI DI JEP GAMBARDELLA, DICE A MARIA: “QUANTI ANNI TIENI? 52? CHE ETÀ INUTILE, PRIVA DI CONTENUTI. NON HA MANCO UNA CATEGORIA SU YOUPORN”. E COSÌ VIEN GIÙ IN UN SOLO COLPO IL SORRENTINISMO E IL SALOTTISMO FAZISTA CHE L’HA SOSTENUTO FINGENDO L’AUTOCRITICA” 3. MARCO GIUSTI: “CHECCO-JEP, UN PO’ COME LA BOLDRINI DI ‘’GIASS’’ APRONO DISTRATTAMENTE DELLE PORTE SU VORAGINI, BOTOLE MOSTRUOSE DI UN IMMAGINARIO TELEVISIVO CHE ABBIAMO TRASCURATO, O CI HANNO FATTO TRASCURARE, CON LA NOSTRA COMPLICITÀ, PER TROPPI ANNI. COME USCIRE SE NON DA UN LAGER, DA UNA SALA CINEMATOGRAFICA DOVE SI POTEVANO VEDERE SOLO I FILM DI PUPI AVATI. OVVIO CHE CI SENTA SPAESATI E SENZA RIFERIMENTI. MA UN OCCHIO, INTANTO, LO ABBIAMO APERTO…”

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1. VIDEO - CHECCO ZALONE AD "AMICI" (INTEGRALE): LA LETTERA A MARIA DE FILIPPI E JEP GAMBARDELLA

http://www.video.mediaset.it/video/amici/extra/448894/checco-zalone-senza-freni-.html


2. . ZALONE IMITA GAMBARDELLA. TWITTER IN TILT TRA LE POLEMICHE
S.N. per "la Stampa"

Checco Zalone esonda. Sabato sera ad Amici su Canale 5 il comico pugliese ha imitato Jep Gambardella suscitando la forte reazione dei social network. Il regista ha preso in giro, davanti a Sabrina Ferilli, La Grande Bellezza, film premio Oscar di Paolo Sorrentino, scatenando critiche per alcune frasi volgari. Ma anche consensi su Twitter.

Il comico indossata la giacca rossa del protagonista Jep-Servillo, seduto accanto a Maria De Filippi, sulle note della Carrà, ha preso la cadenza napoletana e l'aria supponente: «Noi abbiamo già fatto l'amore? - ha chiesto alla conduttrice -. Come ti chiami? Maria, che nome banale. Fa riferimento alla tradizione cattolica, quasi a volerti ammantare di un'aura di verginità, ma quale verginità? Lo sanno tutti che hai fatto più battaglie tu del generale Cadorna, farabutta».

E ancora: «Quanti anni hai? 52, che età inutile. Non c'è neanche una categoria su YouPorn per i 52». Poi rivolto a Sabrina Ferilli, protagonista femminile del film: «Posso rettificare una cosa che ho detto nel film? Non fare l'amore è stato bellissimo, ma farsi le pugnette è la grande tristezza». In tilt i social network.

«Zalone mi fa rabbrividire. La volgarità...», scrive su Twitter Anna Pettinelli di Rds. Ma sono tanti a storcere il naso: «Mi sono persa l'incontro tra Zalone e McConaughey. Facciamoci sempre riconoscere...», scrive un utente. «La volgarità del successo e degli incassi di Zalone», gli fa eco un altro. «Sì, solo Zalone può impunemente fare l'imitazione di Jep Gambardella», afferma Marco Giusti. oppure: «Zalone non è stupido. Finge per far ridere la gente e gli riesce pure bene».


3. SOLO CHECCO ZALONE POTEVA FARE LA PARODIA DI JEP GAMBARDELLA
Marco Giusti per Dagospia

Sì. E' vero. Solo a Checco Zalone, forte dei suoi incassi e della sua popolarità poteva esser permesso di far la parodia a Jep Gambardella e alla ‘Grande Bellezza' fresco di Oscar e di prima tv da 10 milioni di spettatori su Canale 5. E ci faceva molto ridere, ovviamente. Anche se qualcosa di stridente c'era. Non in Checco, che reputo un genio della comicità.

Forse la platea di "Amici" di Maria De Filippi, la presenza dei giurati, il premio Oscar Matthew McConaughey e Sabrina Ferilli, un pubblico di maniaci del programma che sembravano non sapere assolutamente chi fosse Jep Gambardella e chi stesse imitando Checco. Quello che ho notato, ma sono veramente troppo amico di Checco per dire qualcosa della sua imitazione, è che dentro "Amici" questa imitazione in qualche modo stonava.

Non che sarebbe stata più giusta nel luogo consacrato della tv di sinistra, cioè a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, dove sarebbe stato magari finalmente riconosciuto come un nuovo Benigni e prontamente santificato e etichettato, ma che forse non esiste più un luogo televisivo dove poter fare qualcosa di diverso dal solito, dove mischiare le carte in maniera originale e rimanere se stessi. La presenza in qualche modo stonata di Jep Gambardella-Checco da "Amici" rivela in qualche modo quanto sia rigida, pigra e non aperta a nessuna trasgressione la tv di questi ultimi tempi, del dopo "quando c'era Berlusconi" per intenderci.

E il fatto che lo stesso Checco non faccia più "Zelig" da anni, ma si sia ritagliato un ruolo nuovo e diverso nel cinema, che ha un altro immaginario e un altro schermo, lo pone in un limbo indefinito dove è soprattutto un grande comico senza etichetta. Né politica, malgrado Brunetta, né più televisiva. Così rivederlo in tv, in quella tv, sembrava come un controsenso. Come se non fosse più un comico televisivo. Mentre curiosamente, la prima a Canale 5 della "Grande Bellezza", col suo ascolto da Festival di Sanremo, rendeva davvero il film un prodotto televisivo.

Anche se forse non bastava per fare di Jep Gambardella una star giusta da parodiare a "Amici". Mentre, la combinazione film + Oscar aveva reso lo scherzo delle "Iene" a Sorrentino qualcosa di totalmente televisivo. Per altri versi, un programma come "Giass" di Antonio Ricci, che ha perso nel confronto contro "Che tempo che fa" di Fazio, battuto perfino dall'intervista a Bersani, soffre del fatto di riprendere un discorso di tv del prima-Berlusconi.

Ci riporta direttamente al pre-1992, prima cioè della presa di potere di Berlusconi e Mediaset. Del resto anche Beppe Grillo torna a fare il comico a teatro con il "Te la do io l'Europa-Tour", qualcosa che ci riporta addirittura al Ricci pre-Mediaset. Ovvio che il pubblico abbia avuto un netto rifiuto di un programma così antico come "Giass", presentato, inoltre, da Luca e Paolo che hanno avuto l'ardire di lasciare lo scranno delle "Iene" per scomparire nel mondo dei cinepanettoni.

Rivederli da presentatori di qualcosa che potrebbe riprendere più che "Drive In" i tempi eroici dell'"Araba Fenice", rende il programma ancora più vecchio, perché il pubblico di oggi, se scompari per due giorni dallo schermo, già ti vede come repertorio.

Peccato, perché la Boldrini di "Giass" è grande televisione. Ma anche lì, c'è qualcosa che stride. O non è più il tempo della satira, dove sono i fratelli Guzzanti?, o la satira ha subito una mutazione fazistica o crozziana e la riteniamo reale, non stridente, solo in certi luoghi deputati, siano "Che tempo che fa" o l'anteprima di "Ballarò" o il territorio neutro della Sette. Mentre il pubblico tamarro le preferisce lo scherzo offensivo da Iene. E il pubblico dei ragazzini più intellettuali è tutto chiuso sui computer a guardar altro e a non perdere tempo con la muffa della tv.

Questi due anni di post-governo Berlusconi, ma forse la crisi è internazionale e non solo italiana, hanno reso comunque la nostra tv qualcosa di cigolante da rimettere in moto dove è difficile muoversi con l'agilità dei primi anni '90, che personalmente reputo ancora la Golden Age della tv italiana, di Rai e di Mediaset.

Del resto quest'anno sono anche i 25 anni di Blob, mia creatura del passato (no, non sono stato invitato alla festa). Ma è curioso che proprio ora, con la fine del povero Silvio e l'ascesa del renzismo, la tv inizi a riprendere le fila del proprio passato, a pensare a dove è stato interrotto il discorso.

Ovvio che i ragazzini cresciuti a "Amici" si mostrino stupiti di fronte a Checco-Jep che mostra la maturità artistica di Checco e la sua distanza dalla tv. Ovvio che non ci si ritrovi più di fronte a "Giass" e gli si preferisca la tranquillità faziosa delle banalità di un Gramellini da salotto. Abbiamo provato per troppi anni a non pensare più a nulla e oggi, che non pensare ci riesce bene, se qualcuno cerca di fare un po' di luce in tv preferiamo a seguitare nella pratica del nulla.

A credere che non ci possa essere soluzione. Salvo buttarci nelle celebrazioni, il quando c'era Berlinguer, quando c'era Ricci, quando c'era Blob, quando c'era perfino Berlusconi... Come se la vita fosse solo nel riconoscerci nelle nostre criticità-acidità presenti di fonte a Fazio o a ‘'Ballarò'' o al non riconoscerci di fronte a "Amici" (certo, chi lo guarda?).

Checco-Jep, un po' come la Boldrini di Giass aprono distrattamente delle porte su voragini, botole mostruose di un immaginario televisivo che abbiamo trascurato, o ci hanno fatto trascurare, con la nostra complicità, per troppi anni. Come uscire se non da un lager, da una sala dove si potevano vedere solo i film di Pupi Avati. Ovvio che ci senta spaesati e senza riferimenti. Ma un occhio, intanto, lo abbiamo aperto.


4. CHECCO SMONTA SORRENTINO: IL MIGLIOR MOMENTO TV DELL'ANNO
Stefania Carini per "Europa Quotidiano"


Forse il miglior momento televisivo dell'anno: Checco Zalone demolisce insieme a Maria De Filippi La Grande Bellezza davanti a Sabrinona nazionale e Matthew McConaughey. Due maestri del popolare si lasciano andare a qualche disquisizione su giornali e salotti che li schifano, poi Jep-Checco dice a Maria: «Quanti anni tieni? 52? Che età inutile, priva di contenuti. Non ha manco una categoria su Youporn». E così vien giù in un solo colpo il sorrentinismo e il salottismo che l'ha sostenuto fingendo l'autocritica.

E' ripartito il serale di Amici, e pare di star di fronte ai vecchi Sanremo. Quelli con grandi ospiti internazionali e nazionali, quelli con grandi grandissimi budget, quelli che va a finire che la gara pare più un pretesto per fare altro. Negli anni De Filippi ha abbandonato il people show per approcciare il varietà, e il risultato si vede: non si parla più per ore, scannandosi, del "collo del piede" di una ragazza ma si cercano scenografie degne di certi show di una volta.

Insomma, Amici si conferma un grande spettacolo di intrattenimento, come da due anni a questa parte, senza derive litigiose da reality spiccio. A tratti però il varietà, il contorno, però pare prendere il sopravvento sul talent, la gara.

E' inoltre il secondo anno che non c'è la diretta (per scelte aziendale e accorgimenti tecnici), e se questo ha permesso meno sbavature ha anche ammazzato la parte centrale dello show: può un talent resistere senza televoto? E un talent così partecipato, grazie a tutte le puntate già trasmesse del pomeridiano? Così Maria batte Clerici in prima serata, ma il distacco non è così ampio.

Eppure Amici aveva tutto l'altra sera. Sta a vedere che il sistema, il pubblico, è davvero cambiato, e certi ascolti di Sanremo sono un miracolo. Maria si è pure dimostrata più brava di Fazio a dialogare con un premio Oscar: si è inventata un'intervista basata sui 5 sensi, una grande idea rispetto a certe fiacche domande. Ah, la grande star straniera: già appare straniante l'ospitata a Sanremo, figuriamoci qui, quando si trova a dover fare il giudice accanto a Argentero.

E però così Amici si conferma uno show che più show non si può, nel senso che è un collasso di immaginari, come dimostra la scena con Zalone. C'è di tutto, e ci si può leggere di tutto: McConaghey e Argentero, Hollywood e Renato Zero, True Detective e Sole a catinelle, Checco e Sabrina, Bosè imbolsito e il giovane Moreno, Anastacia rediviva e Checco ma dei Modà, il talent e il varietà, l'intervista e la gag, il trash e lo chic, il pop e il camp, il vintage e il surreale. Tanto a tenere unito tutto ci pensa Maria.

 

 

 

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