CHECCO ZALONE, IL DOPO-BOMBOLO - MARCO GIUSTI: “A ROMA DUE TRIONFALI SHOW DI SANA E TOTALE VOLGARITÀ - CERTO, NON È UN GENIO MA OGNI VOLGARITA', ANCHE LA PIU' TRUCE SULLE DONNE E SUI GAY, SU SAVIANO E VENDOLA, DIVENTA ALLA FINE FINEZZA COMICA - E DI COLPO INVECCHIA IRREMEDIABILMENTE TUTTO QUELLO CHE CI FACEVA RIDERE POCO TEMPO FA, A COMINCIARE DAL GRANDE FIORELLO, CHE APPARE DI FRONTE A LUI PIU' VECCHIO DI CHRISTIAN DE SICA, O DAL CROZZA CHIUSO NELL'INUTILE FRIGORIFERO DI ‘’BALLARÒ’’”…

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Marco Giusti per Dagospia

In uno dei giorni piu' brutti dell'anno (neanche gli altri scherzavano), col se ne va sì, forse, e invece no di questo brutto governo che non ci meritiamo e con i radicali che ancora ci rompono i coglioni, sono stato salvato da Checco Zalone. Un trionfo totale di sana volgarità e battute dedicate quasi tutte allo stesso tema (beh di che vuoi parlare oggi in Italia...).

"Vedo qualche faccia delusa, adesso arriva la roba volgare!", ci confortava Zalone dopo il grande sketch dove fa Checco dei Moda' che deve andare in bagno per la gastrite, trova tragicamente occupato e tutto finisce nel peggiore dei modi. Di fronte a una platea da antiquariato Rai (Pippo Baudo, Renzo Arbore, Mara Venier, Gigi Marzullo, un irriconoscibile Cucuzza, Lucio Presta), si è consumata la glorificazione di Zalone e del suo meraviglioso bagaglio di politicamente scorretto e trivialità meridionali, per non dire proprio pugliesi.

E' da quando è morto Bombolo che non ridevo così. Non so se Checco Zalone/Luca Medici e il suo fratello maggiore Gennaro Nunziante siano dei geni. Certo nessuno oggi e' in grado di farci ridere e pensare con questa leggerezza, dove ogni volgarita', anche la piu' truce sulle donne e sui gay, su Saviano e Vendola, diventa alla fine finezza comica. Alla faccia dei fighetti del Fatto e dei soloni di Repubblica che ogni mattina, da troppi anni, ci appesantiscono con certezze di cambiamenti che non arrivano mai.

Zalone appartiene a un altro universo, quello dei ragazzi che abbiamo vicino e non conosciamo, che hanno capito meglio di noi, da tempo, che si puo' vivere o sopravvivere al nostro paese solo con lo sberleffo, solo col ritorno a Vernacchio. Alla faccia del nostro brutto cinema odiato da Fofi e alla faccia di Fofi, che per sua fortuna Zalone non ha mai letto.

A vederlo sul palco davanti a migliaia di ragazzi (a Bari erano ventimila), capiamo che non c'e' differenza tra Zalone e il suo pubblico, sono quasi la stessa cosa. E lui parla per loro. Per questo Zalone, col suo cinema, coi suoi show, invecchia irremediabilmente tutto quello che ci faceva ridere poco tempo fa, a cominciare dal grande Fiorello, che appare di fronte a lui piu' vecchio di Christian De Sica, o dal Crozza chiuso nell'inutile frigorifero di Ballaro' ("Lupi mi sente?").

Nessuno di questi comici ha oggi la stessa leggerezza, la stessa carica e lo stesso contatto con ragazzi e pubblici cosi' diversi che ha Zalone. E ovviamente la stessa volgarita', che e' poi la chiave di forza comica di Zalone e Nunziante, oltre alla perfezione delle imitazioni di cantanti giovani con i quali neanche Fiorello ha piu' contatti.

E' la volgarita' che ci riporta al mondo perduto di Bombolo e Alvaro Vitali. Una volgarita' che diventa leggerezza grazie all'intelligenza e alla comicita' come ai tempi meravigliosi in cui Benigni era Benigni (e Monni era Monni), pronto anche alla bestemmie per farci ridere, Verdone faceva i personaggi presi dal quartiere e Troisi parlava di problemi concreti (il terremoto, i soldi). Certo, comici di un'altra Italia, di un paese totalmente diverso da quello in cui si vive oggi, ma dove non avevamo paura delle nostre idee e di riderci anche su.

 

MARCO GIUSTI INCAPPELLATOCHECCO ZALONE IN TOUR Scene da Che bella giornataChecco ZaloneChecco ZaloneScene da Che bella giornataChecco Zalone