DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Shannon Keating per “The Atlantic”
Dalla prima avventura teatrale di “Peter Pan”, nel 1904 a Londra, la storia è stata raccontata migliaia di volte, su palchi, pagine e schermi. L’ultima versione, il “Peter Pan Live!” sulla “NBC”, ha tentato di togliere dal testo fastidiosi stereotipi razziali che nel tempo gli sono stati attribuiti. L’unico fatto, sempre rimasto uguale in oltre cento anni, è che ad interpretare Peter Pan sia una donna.
Charles Frohman, il produttore di Broadway alla guida dello spettacolo originale, disse all’autore Barrie che se fosse stato un ragazzino a interpretare il ruolo di Peter Pan, gli altri “bimbi sperduti” avrebbero dovuto essere più piccoli e a quei tempi la legge vietava ai minori di 14 anni di esibirsi dopo le 21. La soluzione era una donna. E così è stato da allora.
Peter non raggiungerà mai l’età adulta, né la virilità. Non vuole. E questo significa di più che continuare una tradizione. La rappresentazione dell’uomo in un corpo femminile era poco frequente 50 anni fa come sui media di oggi. E per i “queer “, per chi non si conforma al genere, guardare sin da piccoli questi uomini femminili in tv, era l’affermazione visuale che uno stile di vita diverso poteva essere realmente possibile.
Quando Peter Pan è interpretato da una donna, evade la caratterizzazione di genere che pervade i programmi per bambini. Vedere un personaggio femminile con la camminata spavalda e l’atteggiamento temerario e sicuro, generalmente affidati ai ragazzi, è una rarità, è una cosa preziosa, soprattutto per le donne queer, per le ragazze che si interrogano sulla propria identità sessuale e non sentono mai rappresentate. Peter Pan emula tante caratteristiche del “tomboy”, del “boi”, della ragazza maschiaccio, in cui molte si identificano. I “boi” evocano mascolinità ma hanno spirito giovane e leggero, è un flusso androgino.
Eternamente giovane, in cerca di avventure, perseguendo una vita fantastica senza interferenze di adulti e costrizioni sociali: Peter Pan è il personaggio perfetto per distruggere o abbandonare i ruoli di genere imposti dalla società. E’ più interessato a combattere pirati che a baciare ragazze. Inoltre, quando le donne interpretano Peter Pan, lo ritraggono da uomo, non da donna. Così le donne non sono relegate a uno stato di inferiorità. Tutti possono essere Peter Pan e tutti possono innamorarsene. Nella storia originale di J.M. Barrie, quando Peter e Wendy si incontrano per la prima volta, lui le dice: «Una ragazza è più utile di 20 ragazzi». Un Peter Pan femmina è la promessa di un passo in avanti verso un racconto per bambini più inclusivo.
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