DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS
1 - CIAO CIAO, SPOLVERINI. TORNA PURE NEI TALK SHOW...
E così, al termine di una sceneggiata sulla "questione morale" in cui quello che ha staccato la spina è il protettore di Lorenzo Cesa, l'ex sindacalista di se stessa può tornare sulle poltrone di Bruneo Vespa e del giulivo Floris. E' venuta dai talk show e ai talk show ritornerà . La donna che rassicurava il Vaticano, tanto intimorito dall'idea di Emma Bonino alla Pisana, è una delle più incredibili creazioni della politica di plastica.
Mai nessuno dei suoi mentori si è chiesto se l'Ugl della Polverini avesse anche solo un quinto degli iscritti della Uil. Però godeva di una buona immagine. Adesso sappiamo costruita come. Come prossimo presidente del Lazio mettano direttamente l'Ottavo re di Roma, al secolo Manlio Cerroni da Malagrotta, signore delle discariche e delle tv locali. Sarebbe già un passo avanti sul piano della trasparenza. Cioè, trasparirebbe meglio chi comanda davvero.
2 - E' STATA TUTTA UNA CONGIURA DEI FORCHETTONI DICCI'...
"Polverini, addio con rabbia. âIndegni, tutti a casa. Io vittima di una faida nel Pdl'. Il governatore del Lazio si dimette e attacca: le ostriche si mangiavano anche prima" (Corriere, p. 1). "La Polverini alla fine si dimette: âQuesto è un Consiglio di ladri, adesso posso mandarli tutti a casa" (Repubblica, p. 2). "L'ultima spallata Udc alle mosse del Cavaliere. Dietro il caso laziale anche la lotta per il consenso dei moderati. Inutile il pressing di Alfano. Berlusconi ora ha paura del domino" (Stampa, p. 4).
"Foto, giornali e tv. Milioni bruciati per l'immagine. L'ossessione di molti politici, Polverini compresa: per lei stanziati nel 2012 un milione e 287 mila euro" (Stampa, p. 7). Pier Casinando tracima sul giornale del Calta-suocero, che lo intervista manco fosse il liberatore del Lazio: "Casini: un gesto dignitoso. Ora più trasparenza nei partiti" (Messaggero, p. 5)
Ma per farsi un'idea della (sporca) faccenda bastano un paio di articoli: "Due delibere per moltiplicare i milioni. Il governatore sapeva dei soldi ai partiti" (Corriere, p. 8). E soprattutto: "Quel contratto per usare l'Auditorium. Dalla Regione 1 milione e 300 mila euro alla società del segretario Udc Cesa" (Repubblica, p. 6). Ecco, per saperne di più su Casini e sulla sua passione per la trasparenza, citofonare "Cesa Lorenzo".
3 - LINGOTTI IN FUGA...
Lo scandalo di Batman e della regione Lazio ha un grande pregio: consente ai giornaloni del Salotto Marcio (e ai giornaletti dei direttori ansiosi di entrarvi) di fare bella figura con poco e mettere in secondo piano l'epocale fuga della Fiat di Yacht Elkann e del Furbetto in pulloverino. Il Cazzullo che oggi maramaldeggia su Fiorito ("Vita da impunito") mai potrebbe dedicarsi ai veri impuniti. Ma così va il mondo, no? Ieri, alla fine, ha sbroccato anche lo svizzero Marpionne, l'uomo che per pagare le tasse predilige il cantone di Zug. In quel che resta di Piazzetta Cuccia e dintorni, ormai volano le ciabatte a mezzo stampa. Nonostante un'amorevole tentativo di censura.
"Della Valle attacca Fiat: âImprovvisatori'. Marchionne: âNon rompere più le scatole'. L'ad contro Consob e Cgil". "Maglioni, mocassini e parafanghi. L'interminabile baruffa tra i due modelli di capitalismo" (Repubblica, p. 13). "Marchionne-Della Valle, accuse e insulti. Mr. Tod's rincara la dose: âFiat presa con le mani nella marmellata'. La replica dell'ad: âHai rotto le scatole'" (Giornale, p. 10).
Sorvoliamo su Corriere e Stampa e arriviamo al Messaggero, dove la rissa da bar vale un catenaccio: "Marchionne al governo: Fiat è sana, via le zavorre. Nuovo scontro con Della Valle. Alla Consob: âCi ha esasperati" (p. 11).
Da notare che oggi, sui principali giornaloni, direttori e vicedirettori si tengono alla larga dall'impegnare la loro preziosa firma sull'epico scazzo. Quando il gioco tra i padroncini si fa duro, è il momento di impiegare capiservizio e inviati.
Infine, sul Cetriolo Quotidiano, inchiesta assai istruttiva: "Fiat, balle da export. Il Lingotto: 'Puntiamo sull'estero'. Come i Paesi dell'Est Europa. Ma la sfida sui costi e' persa in partenza. Svelato il bluff di Fabbrica Italia: il gruppo di Torino chiede aiuti di Stato per vendere oltre confine. 'Manderemo più' vetture negli Usa'. Ma intanto il lancio dell'Alfa in America e' posticipato al 2014" (p. 8).
4 - LA FAMOSA AGENDA TRILATERAL DI GOLDMAN MONTI...
Repubblica degli Illuminati in estasi per la nuova tournèe del Rigor Montis: "Non solo Obama nell'agenda di Monti. Faccia a faccia con Soros e i banchieri. Il finanziere punta a un atteggiamento più morbido della Germania verso i Paesi deboli" (p. 23).
5 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM, MONTI DIVINO)...
Paginone della Stampa traslocata - per dare il via all'ennesima speculazione edilizia - : "Ocse: più crescita con le riforme Monti" (p. 10)
6 - APPLE, DAL SOFTWARE PROPRIETARIO ALL'HARDWORK NEGRIERO?...
Clamoroso sul pianeta: la globalizzazione dei diritti non segue quella delle merci. "Sommossa nella fabbrica dell'iPhone. Coinvolti duemila lavoratori, la Foxconn chiude lo stabilimento cinese. Per riportare l'ordine sono stati impiegati 5 mila poliziotti: ci sarebbero almeno 10 morti e 40 feriti" (Corriere, p. 16).
Ci piace sempre un casino, quando i gazzettieri usano l'antica espressione "riportare l'ordine". Il Messaggero riesce a rendersi utile anche in un'occasione del genere: "Cina, rivolta alla Foxconn, la fabbrica degli iPhone. Melafonino a ruba: venduti 5 milioni al lancio" (p. 17).
7 - SOTTO LA7 IL BISCIONE CAMPA...
Dopo Urbanetto Cairo, l'ex badante di Veronica Lario in via Rovani, ci mancava solo l'ex ad del Biscione Claudio Sposito. "La7: arrivano le offerte, c'è Clessidra. Chiuso il primo giro: proposte anche da Cairo, H3g, Rtl e Discovery Channel" (Corriere, p. 35).
8 - FREE MARCHETT...
"Donne d'autore; Roberto Cavalli le ha pensate così, come quadri della sua Firenze. Donne ricche di dettagli e particolari. Donne in chiaro scuro come certe tele esposte agli Uffizi. Tecnica, tanta tecnica del âmaestro' Cavalli che, nipote d'arte (suo nonno era un macchiaiolo), cominciò tintore negli anni Sessanta ed è finito stilista ma con il cuore nei colori e nelle materie" ("Abiti come dipinti. L'artigiano Cavalli", Corriere p. 29).
Sì, non abbiamo più dubbi: vogliamo Paolo Pollo presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti
PER LIBERARVI DI NOI. MA ANCHE NO colinward@autistici.org
"www.criticalmess.noblogs.org"
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