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Marco Giusti per Dagospia
The Zero Theorem di Terry Gilliam
Solo in estate poteva ritornare il nostro adorato Terry Gilliam coi suoi deliri futuristici. Difficile non amare Terry Gilliam e il suo cast meraviglioso, Christoph Waltz, Tilda Swinton, Matt Damon, ma dobbiamo riconoscere che questo The Zero Theorem, ci aveva deluso parecchio a Venezia tre anni fa e non a caso trova solo ora, in piena estate, una sua platea.
Anche a Venezia i critici erano divisi tra chi applaudiva comunque il ritorno di un regista coraggioso, vitale e sfortunato che da troppi anni sembrava ripetersi, e chi fischiava un'opera un po' inconcludente che non andava forse messa in concorso. E, comunque, ahimè, non andava da nessuna parte.
The Zero Theorem di Terry Gilliam
Forse anche perché era un progetto, amibiziosissimo, e troppo a lungo covato dal regista, che aveva cercato di girarlo fin dal 2009 con Billy Bob Thornton protagonista e la produzione di Richard Zanuck, che nel frattempo era morto. E che riprende solo nel 2012 con il figlio di Zanuck, Dean, e con Christoph Waltz protagonista.
Ma, soprattutto, con molto meno budget e la lavorazione tutta spostata in Romania. Insomma, dopo un grande inizio nel più puro stile Gilliam, con la messa in scena di un futuro colorato e barocco con spot favolosi e vestiti da varietà, il film procede un po' a tentoni alla ricerca di un percorso narrativo che stentava a svilupparasi.
The Zero Theorem di Terry Gilliam
Non si capisce davvero cosa abbia in testa Gilliam.Così, dopo un'ora di giri a vuoto, malgrado la presenza di star meravigliose come Christoph Waltz come genio informatico Qohen Leth, è un super hacker che sta passando la vita in attesa di una telefonata che gli dia un senso, Tilda Swinton come sua buffa psicanalista virtuale con dentatura alla Jerry Lewis, Matt Damon come padre-padrone della società che gli ha chiesto di capire il senso della vita, un'incantevole Melanie Thierry come esca femminile, è tanta la voglia di lasciare Gilliam ai suoi deliri e pensarlo come il grande regista che è stato e che oggi sembra non essere purtroppo più.
The Zero Theorem di Terry Gilliam
Purtroppo anche la seconda parte del film non trova una vera via d'uscita e la storia rimane confusa e claustrofobica, anche perché si sviluppava tutta nella chiesa-casa di Qohen, dove si alternavano Melanie Thierry, il ragazzino Bob, figlio di Matt Damon, il suo caporeparto David Thewlis. Alla fine la cosa più interessante del film è proprio la dedica a Richard Zanuck, potente tycoon della Fox, che riapre la chiave padre-figlio molto presente nel film, prodotto e voluto da Dean Zanuck figlio appunto di Richard. Già in sala. Se lo capite davvero fatemi un fischio.
The Zero Theorem di Terry Gilliam
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