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IL CINEMA DEI GIUSTI – “INDIEWIRE” STILA L’ELENCO DEI 100 MIGLIORI FILM DELLA PRIMA METÀ DEGLI ANNI ’20 - IL CINEMA ITALIANO È RAPPRESENTATO DA DUE SOLI TITOLI. AL 18ESIMO POSTO C’E’ “LA CHIMERA” DI ALICE ROHRWACHER, CHE È UNA GRANDE REGISTA, E NON LA PASSIONE STRAVAGANTE DEL PUBBLICO INTERNAZIONALE. E “CHALLENGERS” DI LUCA GUADAGNINO, NUMERO 63 – QUALCUNO CI DOVRÀ DIRE PERCHÉ I FILM DI GUADAGNINO NON COMPAIONO MAI NELLE PREMIAZIONI AI DAVID E AI NASTRI D’ARGENTO. MAGARI VI STA SULLE PALLE GUADAGNINO, MA “CHALLENGERS” HA INCASSATO 100 MILIONI DI DOLLARI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Ci siamo. La rivista di tendenza “Indiewire” stilla l’elenco dei 100 migliori film della prima metà degli anni ’20. Numero 100 il folle ricco superflop “Megalopolis” di Francis Coppola, sintesi e tracollo del sogno del cinema autoriale americano degli anni ’60 del secolo scorso. Numero 1 la snobbatissima dai festival opera prima dell’afroamericano RaMell Ross, “The Nickel Boys”, candidato agli Oscar, ma mai uscito da noi se non in streaming, trionfo del cinema innovativo di questo secolo e di questo millennio.
Il cinema italiano è rappresentato da due soli titoli. “La chimera” di Alice Rohrwacher, numero 18, e forse qualcuno dovrebbe rendersi conto che è una grande regista e non la passione stravagante del pubblico internazionale. E “Challengers” di Luca Guadagnino, che non è neanche un film italiano, ma ha un regista italiano, numero 63. E anche in questo caso qualcuno ci dovrà dire perché i film di Guadagnino non compaiono mai nelle premiazioni ai David e ai Nastri d’Argento.
Magari vi sta sulle palle Guadagnino, ma proprio “Challengers” è un film che, oltre a aver incassato 100 milioni di dollari (e quale altro regista italiano li ha guadagnati ultimamente?) ha offerto a Zendaya un ruolo che la riposizione completamente rispetto a Hollywood. Direte che due film italiani, o, se volete, due film diretti da registi italiani, sono un po’ poco. Può essere, ma evidentemente non sono stati ritenuti particolarmente innovativi titoli come “Vermiglio”, “Parthenope”, “L’arte della gioia”, “Dostoevski”, “Fuori”.
Non parliamo poi di quelli che abbiamo (avete) battezzato come film dell’anno, cioè “C’è ancora domani” e “Diamanti”, che non hanno proprio le caratteristiche per entrare tra i grandi film amati dalla critica internazionale.
Il giovane critico cresciuto con Letterboxd non può accettarli. Paragonateli a colossi come “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer, n. 2, “The Boy and the Heron” di Hayao Miyazaki, n. 5, “Anatomia di una caduta” di Justine Triet, “Il potere del cane” di Jane Campion, “Flow” di Gints Zilbalodis, "Sentimental Value” di Joachim Trier, “Anora” di Sean Baker, “The Secret Agent” di Kleber Mendonça Filho, “It Was Just an Accident” di Jafar Panahi, solo per ricordare film da festival, Leoni o Palme d’Oro.
emma stone mark ruffalo poor things povere creature 2
O a film d’autore spettacolari come “Barbie” di Greta Gerwig, “Poor Things” di Yorgos Lanthimos. Non c’è storia. Non è un problema di essere più o meno snob, ma i film dell’anno italiani non hanno le credenziali necessarie per finire tra i film della decade europei. Anche se tra i 100 film scelti da Indiewire, in realtà, c’è tutto o quasi. Ma tutto quello che il pubblico cinefilo (se volete un po’ fighetto) di oggi adora. E ritiene imperdibile.
joaquin phoenix in beau ha paura
Anche film che forse hanno delle debolezze, penso a “The Substance” di Coralie Fargeat o a “Titane” di Julia Ducournau, per non parlare di “Beau ha paura” e “Eddington” di Ari Aster. Sono film che, magari non vi piaceranno del tutto, ma non sono mai banali, o tirati via, o fotocopia di altri film. Anche se si inseriscono in correnti culturali spesso importanti.
Di tutta la ventata afro-americana della decade passata, ad esempio, nella lista dei 100 rimangono pochi, grandi titoli, forti e coraggiosi, come “Nope” di Jordan Peele, rilettura ambiziosa del cinema, dell’America e del cinema nero in America, o “Sinners” di Ryan Coogler, oltre a “The Nickel Boys” di RaMell Ross e alla scoperta di quella meraviglia che è “Lovers Rock” di Steve McQueen, un episodio della sua serie inglese “Small Axe” dedicata alla Londra nera degli anni ’80.
tutta la bellezza e il dolore 7
Ma hanno la loro giusta posizione all’interna della classifica anche i due film delle ragazze afro-francesi, “Dahomey” di Mati Diop e “Saint Omer” di Alice Diop, che affrontano temi ambiziosi, come il recupero delle proprie origini e della propria storia, il rapporto con la memoria. Diverso dal decennio precedente è anche la presenza delle ragazze registe. Forti della guida di autrici come Jane Campion, “Il potere del cane”, Justine Triet, “Anatomia di una caduta”, Greta Gerwig di “Barbie”, troviamo la Maggie Gyllenhall di “The Last Daughter”, la Mona Fastvod di “The World To Come”, la Laura Poitras di “All the Beauty and the Bloodsheed”, la Celine Song di “Past Lives”, la Payal Kapati di “All We Imagine as Light”, la georgiana Dea Kulumbehashvili di “April”, prodotto da Guadagnino.
Oltre alle già citate Coralie Fargeat, Julia Ducournau e Alice Rohrwacher. E’ un vero e proprio esercito di registe che dominano quasi completamente la scena del cinema d’autore internazionale. Soprattutto quello considerato più innovativo. E mi sembra già tanto che a giovani autori maschi come lo spagnolo Oliver Laxe di “Sirat” sia stato lasciato spazio quest’anno a Cannes. Perché del tempo che i maschi se la comandavano ai festival, mi sembra che sia rimasto ben poco.
E’ proprio l’elenco dei film degli anni ’20 a invecchiare inesorabilmente una serie di grandi registi star, pur non scordati da “Indiewire”, come Scorsese, “Killers of the Flower Moon”, David Cronenberg, “The Shrouds”, Spielberg, “The Fabelmans”, George Miller, “Furiosa”. Tutti alla ricerca dell’opera definitiva, che chiuda una vita. Ma non c’è nessun film di Pedro Almodovar o di Ridley Scott. Mentre hanno acquisito una loro autorevolezza registi più outsider e meno riconosciuti, come il David Lowery del cult movie “The Green Knight”, l’Alain Guiraudie di “Misericordia”, il Charlie Kaufmann di “I’m Thinking of Ending Things”.
Tutti film, badate bene, che non abbiamo scoperto o visto in sala, ma direttamente in streaming. Perché l’altra osservazione che faccio scorrendo i 100 titoli, proprio cominciando col n.1, “The Nickel Boys”, ma anche pensando a titoli come “Pig” di Michael Saenovski o “Zola” di Janicza Bravo, è che ormai lo streaming, per chi ama il cinema, vale almeno quanto i festival. E la sala conta davvero poco.
Dahomey
the fabelmans 7
david lynch interpreta john ford in the fabelmans
the fabelmans 8
the fabelmans
the fabelmans
killers of the flower moon
Furiosa A Mad Max Saga
Furiosa A Mad Max Saga
Furiosa A Mad Max Saga
Furiosa A Mad Max Saga
the shrouds
THE SHROUDS
THE SHROUDS
THE SHROUDS
megalopolis 1
leonardo dicaprio killers of the flower moon
past lives
sirat
sirat
sirat
megalopolis 4
sirat
tutta la bellezza e il dolore 6
past lives
past lives
past lives
all we imagine as light
all we imagine as light amore a mumbai 6
all we imagine as light amore a mumbai 7
all we imagine as light amore a mumbai 8
tutta la bellezza e il dolore 1
tutta la bellezza e il dolore 10
tutta la bellezza e il dolore 2
tutta la bellezza e il dolore 3
tutta la bellezza e il dolore 4
tutta la bellezza e il dolore 5
joaquin phoenix in beau ha paura 2
vincent lindon titane
saint omer 7
saint omer 8
titane di julia ducournau 3
nope 5
saint omer 9
nope 2
megalopolis 5
nope
Dahomey
i peccatori 9
i peccatori 8
i peccatori 10
nope 2
I PECCATORI
titane
joaquin phoenix in beau ha paura 6
joaquin phoenix in beau ha paura 4
joaquin phoenix eddington
joaquin phoenix pedro pascal eddington
austin butler eddington
joaquin phoenix in beau ha paura 7
CHALLENGERS
the zone of interest 6
anatomia di una caduta
the substance
demi moore the substance
margaret qualley the substance
margaret qualley the substance
benedict cumberbatch in il potere del cane
flow
emma stone poor things povere creature
mark ruffalo poor things povere creature
willem defoe poor things povere creature
anatomia di una caduta
poor things povere creature
willem dafoe povere creature poor things 1
willem dafoe povere creature poor things 2
flow
il potere del cane
the zone of interest 7
anatomia di una caduta
the zone of interest 8
o agente secreto 1
o agente secreto
it was just an accident
it was just an accident
o agente secreto
o agente secreto 3
o agente secreto 2
LA ZONA DI INTERESSE
CHALLENGERS
CHALLENGERS
NICKEL BOYS
CHALLENGERS
CHALLENGERS
nickel boys
nickel boys
LA CHIMERA
LA CHIMERA
LA CHIMERA
LA CHIMERA
josh o connor in la chimera
nickel boys
megalopolis 2
david lynch interpreta john ford in the fabelmans
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