
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA…
Marco Giusti per Dagospia
Latin Lover di Cristina Comencini.
Il grande cinema italiano, soprattutto la grande commedia all’italiana, era un cinema di maschi. Non solo. Poco è più maschilista o maschiocentrico dei film di Gassman, Sordi, Mastroianni, Volonté, Risi, Monicelli, Comencini. E’ maschilista pure la critica legato a questo cinema, che negli ultimi anni ha proprio mitizzato, anche nel gossip, la nostra commedia. Ovviamente tutto questo Cristina Comencini, figlia di Luigi, e la sua cosceneggiatrice Giulia Calenda, figlia di Cristina e nipote di Luigi, pur mettendo in piedi un film di tutte femmine, o quasi, lo sanno benissimo.
E, in qualche modo, in questo abbastanza riuscito Latin Lover, che ci arriva a quattro anni di distanza dal fischiatissimo a Venezia (anche ingiustamente) Quando la notte, cercano di prendersi una bella rivincita su quel mondo di maschi e sul fascino che avevano sullo schermo quelle grandi star maschili e i loro registi, non meno star di loro.
Provando a distruggere il mito di un grande attore italiano di livello internazionale che in qualche modo li racchiuda tutti, da Sordi a Gassman, grazie alla messa in scena di una commedia tutta al femminile sulle donne, mogli, amanti e tante figlie che ancora lo vedono come unico grande maschio della loro vita.
Incrinando quel mito, si salveranno loro. L’idea, proprio perché nasce da Cristina Comencini, figlia con quattro sorelle di un maestro del nostro cinema, è divertente. E il gioco, inoltre, è sia interno a una famiglia nata dentro al cinema italiano, che esterno, legato cioè all’immaginario prodotto in tutto il mondo dai nostri film e dai nostri attori. Inoltre moglie e figlie vengono da paesi diversi, dai tempi delle coproduzione western spagnole, da quelle francesi, dal periodo hollywoodiano della nostra star, persino dai passaggi svedesi.
latin lover di cristina comencini
Del resto proprio Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, ma anche attori italiani meno famosi e bellissimi, avevamo figli sparsi un po’ ovunque. Era così, allora. Nel film, oggi, nel paese pugliese (indovinate perché?) di nascita della star Saverio Crispo, cioè un Francesco Scianna che dovrebbe somigliare un po’ a tutti i nostri belli, a dieci anni di distanza dalla sua scomparsa, la prima moglie Rita, l’incantevole Virna Lisi alla sua ultima interpretazione, e la prima figlia Susanna, Angela Finocchiaro, assieme a un critico amico tal Picci, un Toni Bertorelli più simile a Claudio G. Fava che a Tatti Sanguineti, mettono in piedi una celebrazione che prevede l’arrivo di tutta la allargatissima famiglia.
latin lover di cristina comencini
Arrivano la moglie spagnola Ramona con la figlia Segunda, le grandiose attrici almodovariane Marisa Paredes e Candela Pena, e il marito infedele di quest’ultima, Alfredo, cioè Jordi Molla, e i loro due figlioletti. Arriva l’irrequieta e insicura figlia francese, Stephanie, anche lei attrice, ovviamente Valeria Bruni Tedeschi, che si è sempre sentita meno amata, la giovane e bella figlia svedese Solveig, Pihla Vhtala, ma si presenterà anche la figlia americana Shelley, Nadeah Miranda, riconosciuta col dna, mentre una certa Saveria, cioè Cecilia Zingaro, figlia della domestica, potrebbe far facilmente parte del gruppo.
Pochi i maschi presenti. Il montatore degli ultimi film di Saverio, Neri Marcoré, fidanzato segreto di Angela Finocchiaro. Il giornalista locale, Claudio Gioè, in cerca di scoop. E un vecchio stunt spagnolo, Pedro, già body double di Saverio e forse qualcosa di più, interpretato da un altro attore almodovariano, Lluis Homar, che si presenta a sorpresa perché anche lui si sente parte della famiglia. Ma la “famiglia”, in fondo, quella retta dalla due mogli ufficiali, Rita e Ramona, prevede solo femmine. E attorno a loro e ai loro tanti segreti, nascono tutti gli scontri e le rivelazioni.
latin lover di cristina comencini
Costruito con un gran cast internazionale, Latin Lover, è un film molto ambizioso e in gran parte divertente, che non solo non vuole essere troppo cinéphile, ma tende a dimostrare che solo distruggendo l’immagine paterna, quindi maschile, di una famiglia e di un cinema che non esistono più da anni, si può ricominciare da capo la propria vita. Più che possibile che i nostri registi si sentano ancora troppo legati al Neorealismo da una parte e alla Commedia all’Italiana dall’altra e che sentano quindi l’esigenza di tagliare qualsiasi cordone ombelicale con queste grandi stagioni del nostro cinema per poter andar avanti.
Certo, fare questo discorso dopo tanti anni di cinema, la Comencini è al suo undicesimo film, è un po’ bizzarro, ma è vero che l’ombra della Commedia all’Italiana è davvero difficile da allontanare per la generazione dei figli dei grandi registi, penso anche a Marco Risi, a Ricky e Maria Sole Tognazzi, ai Vanzina. Va detto che il film è in gran parte sorretto dalle interpretazioni eccezionali degli attori spagnoli, da Candela Pena, grandissima comica, a Marisa Paredes, che oserà mostrarsi calva nella scena clou del film, a Lluis Homar che rivelerà il lato oscuro del presunto latin lover.
E su questo, cioè sull’omosessualità o pansessualità di certe nostre grandi star c’è tutta una mitologia che ben conosciamo, e comunque è una grande chiave di svolta del film. E’ notevole e vitalissima anche Virna Lisi, che ha un grande momento di svelamento centrale che non possiamo raccontare. Ma in generale il cast italiano, ci pare purtroppo troppo caratterizzato. Anche Valeria Bruni Tedeschi, sempre bravissima, ripete un po’ i meccanismi della star di cinema in crisi di identità. Magari è la presenza di questi fantastici attori spagnoli a farci notare la ovvietà del cast italiano.
CRISTINA COMENCINI E RICCARDO TOZZI
Anche il vecchio stunt di Luis Homar è magistrale. Francesco Scianna ha il difficile ruolo di farci rimpiangere i vari Gassman, Sordi, Mastroianni. Va detto che i film nel film, diretti da Carlotta Cerquetti, sono piuttosto divertenti, soprattutto quelli western italo-spagnoli, che ci riportano agli occhi la realtà del nostro cinema anche come coproduzione. Certo, Scianna non è né Gassman né Mastroianni. Però somiglia un po’ al grande Angelo Infanti, che era un vero latin lover. In sala dal 19 marzo.
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA…
L'ANGOLO DEL BUONUMORE – OGGI IL "CORRIERE" VERGA UN ARTICOLO SURREALE, IN CUI SCOPRIAMO CHE “IL…
DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER…
DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA…
SANREMO DIVENTA UN TALENT SHOW? LA SALA STAMPA RIBOLLE, SI SENTE DEFRAUDATA DEL POTERE DECISIONALE…