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IL CINEMA DEI GIUSTI – NON VI PERDETE QUESTO PICCOLO, INTELLIGENTISSIMO “LE CITTÀ DI PIANURA”, OPERA SECONDA DEL TALENTUOSO FRANCESCO SOSSAI – HA DUE PROTAGONISTI MERAVIGLIOSI E DEL TUTTO SCONOSCIUTI, DUE CINQUANTENNI ‘MBRIACONI SENZA FUTURO CHE GIRANO TUTTA LA NOTTE ALLA RICERCA DI UN ULTIMO BICCHIERE – LO AVEVO GIÀ SCRITTO DA CANNES, DOVE IL FILM VENNE PRESENTATO A “UN CERTAIN REGARD”. NON VINSE NULLA, MA C’ERA DA BRINDARE. COME NEL FILM. UN ALTRO BICCHIERE. UN ULTIMO BICCHIERE. POI UN ULTIMISSIMO… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Lo avevo già scritto da Cannes, dove il film venne presentato a “Un certain regard”. Non vinse nulla, ma c’era da brindare. Come nel film. Un altro bicchiere. Un ultimo bicchiere. Poi un ultimissimo. Poi quella della mattina dopo, all’alba. Oé, boccia. Alla faccia delle elezioni nel Veneto, dove è meglio bere che andare a votare.
Insomma non vi perdete questo piccolo, intelligentissimo film dal titolo alla Cormac McCarthy, “Le città di pianura”, opera seconda del talentuoso Francesco Sossai, che leggo nato a Feltre, cresciute nelle Dolomiti, aiuto di Luca Guadagnino, autore di un altro bizzarro film, “Altri cannibali”, e di un paio di corti di livello.
Intanto ha due protagonisti meravigliosi e del tutto sconosciuti, due cinquantenni ‘mbriaconi senza futuro che girano tutta la notte alla ricerca di un ultimo bicchiere, interpretati con perfetta aderenza al ruolo da Pierpaolo Capovilla, cantante degli One Dimension Man e del teatro degli orrori, che interpreta il Dori, e Sergio Romano, attore di professione visto parecchio ultimamente (“Romulus”, “Il nibbio”), che interpreta CarloBianchi detto tutto accattato, o Charley-White, come fosse un eroe di un romanzo, appunto, di Cormac McCarthy.
Il Dori e CarloBianchi li troviamo all’inizio del film già ubriachi, stesi in un non chiaro posto della pianura veneta che si preparano all’ultimo bicchiere prima di andare a prendere, la mattina dopo, all’aeroporto di Treviso un vecchio socio, Eugenio detto Genio, cioè Andrea Pennacchi, che è andato in Argentina per non finire in galera dopo una truffa continua e geniale alla fabbrica dove lavoravano.
Potrebbe essere una grande commedia veneta coi protagonisti in giro per la notte. Ma la faccia del Dori è troppo segnata e quella del CarloBianchi troppo dolorosa per essere solo una commedia. Anche se ti domandi come arriveranno alla fine del film se sono già così imbriachi nelle prime scene.
Insomma, per dare un senso alla storia rimediano a Venezia un giovane studente di Architettura terrone, Giulio di Filippo Scotti (“E’ stato la mano di Dio”), con occhialini e barbetta, e lo portano in giro con loro dopo averlo salvato da una passione impossibile per una compagna laureanda.
Lui dovrebbe tornare a Mestre, vorrebbe vedere la Tomba Brion di Carlo Scarpa a San Vito, in provincia di Treviso, citazione troppo colta per essere una trovata da Film Commission. E se lo chiedi a un architetto amico, ti dice sempre “Ma come? Non l’hai mai vista?”.
Il giovane architetto terrone si unisce ai due ubriaconi in un gioco infinito di rimandi e di bicchieri da svuotare. Pure le lumache e la polenta della Mery.
Finiscono anche in una villa veneta da salvare dall’arrivo di qualche svincolo d’autostrada, con CarloBianchi che rivelerà interessi sessuali per il padrone di casa. Alla fine tutto torna in una trama narrativa che solo apparentemente ci poteva apparire non controllata.
Anche la recitazione dei due protagonisti non è per nulla improvvisata. Sossai dosa i suoi elementi facendo crescere il film con una trama più complessa del previsto, cogliendo lo spettatore che pensava di sapere tutto alla sprovvista.
Nostalgia, mitologia veneta, Carlo Scarpa, lamento per un mondo che sta scomparendo sono elementi di un racconto funzionale a uno sviluppo cinematografico più che sentimentale. Tutto quello che ci serve è solo un altro bicchiere. E i faccioni di Dori e CarloBianchi in primo piano. Lo trovate in sedici sale. Ieri era 14° in classifica con 13 mila spettatori. Sarà una sorpresa.
pierpaolo capovilla, sergio romano e filippo scotti, le citta di pianura
le citta' di pianura
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