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IL CINEMA DEI GIUSTI - VI SEGNALO L’ARRIVO SUI NOSTRI DI “BIRD” DI ANDREA ARNOLD, UN FILM CHE AVEVA FATTO SOLLEVARE IL SOPRACCIGLIO A QUALCHE CRITICO BACCHETTONE A CANNES L’ANNO SCORSO, PER L’INSERIMENTO DI UN LATO FANTASTICO IN UN CINEMA COSÌ LEGATO AL REALISMO INGLESE DELLA REGISTA - NON SO SE LA PARTE FANTASTICA DEL FILM STRIDA O MENO COL MECCANISMO NARRATIVO ULTRAREALISTICO DELLA ARNOLD, MA IN QUESTO IL FILM CENTRA PERFETTAMENTE IL SUO OBIETTIVO. LA VERITÀ È CHE LA ARNOLD È UNA GRANDE REGISTA… - VIDEO
nikiya adams barry keoghan bird
Marco Giusti per Dagospia
Vi segnalo l’arrivo sui nostri schermi sempre più affollati di film, ma sempre meno di spettatori, di “Bird” di Andrea Arnold, celebrata regista di “American Honey” e Fish Tank”, un film che aveva fatto sollevare il ciglio a qualche critico bacchettone a Cannes l’anno scorso per l’inserimento di un lato fantastico in un cinema così legato al realismo inglese della regista.
L’ambientazione è infatti quella di una terribile periferia dove vivono cittadini senza speranza. La Arnold segue con un meraviglioso 35 mm (francamente si vede) la sua giovane protagonista, la Bailey di Nikiya Adams, una dodicenne mezzo afro che stentiamo a capire all’inizio che sia una ragazza. Poi capiamo che è uno dei tre figli dello svitatissimo Bug, un grande Barry Keoghan, rozzo tatuato ma di buon cuore, che si prepara a sposare la sua ultima fidanzata conosciuta solo tre mesi prima.
Bailey vede male questo matrimonio, ma vede ancora peggio la situazione della mamma, Jasmine Jobson, che vive con i suoi tre fratellini poco vicino, ma che ospita nel suo letto un brutto personaggio ambiguo e violento. Come a salvare la situazione sempre più dickensiano interviene una sorta di misterioso uomo-uccello, Bird, di Franz Rogowski, specializzato in ruoli assurdi e marginali, sorta di matto felliniano che vive appollaiato sui terrazzi.
Come Bailey lo aiuta a rintracciare la sua famiglia, Bird si legherà naturalmente a lei pronto a proteggerla come fosse un supereroe. Non so se la parte fantastica del film strida o meno col meccanismo narrativo ultrarealistico della Arnold, certo quello che le interessa di più è piuttosto la crescita di Bailey, il suo diventare adulta e donna. E in questo il film centra perfettamente il suo obiettivo. Ma fa un gran lavoro anche su tutti gli altri personaggi, o fratelli e le sorelle di Bailey, che hanno tutti un carattere ben definito. La verità è che la Arnold è una grande regista. In sala.
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