DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Vigarani per corrieredibologna.corriere.it
Fra gli Anni 90 e Duemila, Alessia Merz è stata uno dei volti più noti della televisione italiana. Da “Non è la Rai” a “Striscia la Notizia” passando per “Meteore”, “Quelli che il calcio” e alcuni progetti cinematografici come “Jolly Blu”. Da un decennio però il suo volto si vede raramente in televisione perché ha cambiato vita e si gode a Zola Predosa la famiglia che ha creato con l’ex calciatore Fabio Bazzani.
Chi è oggi Alessia Merz?
«Una donna realizzata che ha vissuto due vite bellissime. Una che le ha permesso di togliersi grandi soddisfazioni, guadagnare bene e viaggiare tanto; l’altra che la rende felice come moglie e mamma. Oggi faccio i compiti con i figli, li sgrido quando c’è bisogno ma non sono una casalinga disperata. Sono uscita dal mondo dello spettacolo per scelta e sono soddisfatta della mia decisione»
Eppure c’è ancora tanta curiosità per lei.
«Mi rende felice. Ho avuto la fortuna di partecipare a programmi molto noti e popolari ma lo show business è spietato e tanti colleghi si sono ritrovati fuori senza motivo, finendo anche in depressione.
Personalmente ho fatto una scelta e mi piace, oggi come allora, fermarmi a fare due chiacchiere con le persone. Non me la sono mai tirata. Una decina d’anni fa, quando andavo al supermercato sentivo la gente chiedersi se fosse davvero Alessia Merz a spingere il carrello, pensavano che non fosse possibile e invece mi divertivo a salutare confermando che non vivevo su un altro pianeta»
È stato difficile il distacco dal mondo dello spettacolo?
«In realtà non me ne sono quasi accorta. Ho conosciuto Fabio, dopo un anno ci siamo sposati e poi sono arrivati subito i nostri due figli. Ero talmente entusiasta di questa nuova fase della mia vita che sono trascorsi tre o quattro anni in un istante, con emozioni diverse e bellissime. Volevamo una famiglia e l’abbiamo costruita. L’uscita dal mondo dello spettacolo è stata voluta e naturale»
Il binomio calciatore-showgirl sembrava un cliché e invece voi avete sconfitto i luoghi comuni.
«Siamo una coppia atipica che è sempre apparsa poco sui giornali. Dopo una vita sotto le luci dei riflettori in cui siamo stati fortunatissimi a fare un lavoro che ci piaceva, oggi apprezziamo entrambi anche stare a casa. Preferiamo la trattoria ruspante al locale chic dove firmare due autografi in più. Ci piace essere Alessia e Fabio. Il top della nostra mondanità sono le vacanze estive a Milano Marittima».
Dalle grandi città a Zola Predosa: cosa ha trovato in questa dimensione?
«Volevamo vivere in un posto in mezzo al verde, non in centro città, ma nemmeno isolato: abbiamo pensato che questo paese fosse perfetto. Ho vissuto anni in cui mi svegliavo in un hotel diverso ogni mattina e passavo giornate in aeroporto, è stato bellissimo ma ad un certo punto ti senti una scheggia impazzita che non si ferma mai. Non rinnego nulla e non ho rimpianti ma ho preferito fermarmi»
Riceve ancora proposte che fanno vacillare questa scelta?
«A volte può mancarmi l’idea di fare qualcosa che mi permetta di rimettermi al centro, ma la mia vita oggi è inscindibile da quella della mia famiglia. Quando faccio qualche lavoro per un paio di giorni capisco che non ho più la mentalità di un tempo. Le proposte importanti ci sono anche per i reality: mi avevano chiesto di partecipare a “Pechino Express” e anche all’edizione che è appena iniziata de “L’Isola dei Famosi”. Però non potrei stare tanti mesi lontana da Fabio e dai ragazzi: potrebbe andare a fuoco la casa!».
Quali sono i progetti a cui ha partecipato che ricorda con più affetto?
«Li ho affrontati tutti con una mentalità diversa da quella che ho adesso, ero una ragazza di carattere ma timida, oggi sono una donna. “Striscia la Notizia” era perfetto: lavoravi poco, ti divertivi e guadagnavi tanto. “Sanremo Giovani” dal Teatro Ariston è stato il top a livello di soddisfazione personale.
E ancora le risate dietro le quinte in “Candid Angels” o le emozioni nell’incontrare icone come Sandy Marton, Samantha Fox o Larry Hagman in “Meteore”. Erano tutti programmi con idee forti alla base, oggi forse ce ne sono meno e si preferiscono i reality. Però non li condanno: è solo una constatazione».
Con quali occhi guarda la televisione oggi?
«Mi diverte molto seguire proprio i reality perché conosco tre quarti dei concorrenti, so come sono davvero e capisco subito quando fingono. Mi piace scoprire in anticipo le dinamiche del gioco e infatti mia figlia mi rimprovera per questo motivo.
Non dico però che i reality siano finti perché ormai sono sempre più lunghi e dopo qualche giorno ti dimentichi sempre delle telecamere. Anche quando partono come finzione, inevitabilmente diventano veri. Con mio figlio invece guardo il calcio che è sempre stato la mia grande passione, tanto da andare da sola al Bernabeu di Madrid per una partita».
In trent’anni si è passati da “Non è la Rai” a TikTok
«A differenza di altre colleghe, non rinnegherò mai di aver partecipato a “Non è la Rai”. È stata una palestra di vita ritrovarmi a competere con un centinaio di ragazzine per ottenere un’inquadratura. Senza contare le lamentele dei genitori appostati dietro le quinte come iene. Le cose sono cambiate, ma in realtà sono anche rimaste uguali. Un paio d’anni fa ho portato mia figlia a un evento in un centro commerciale perché impazziva per alcuni TikToker: lei filmava il palco e i genitori degli altri ragazzi chiedevano una foto a me. È stato divertente».
Cosa è cambiato in questi anni?
«Penso di essere stata fortunata a fare il mio lavoro negli anni d’oro. Lo stesso potrei dire per Fabio nel calcio. La concorrenza fra Novanta e Duemila era fortissima ma era tanta anche la soddisfazione. Si percepiva di più il senso di un evento. Quando ho fatto il calendario non ho dovuto propormi, sono stata cercata e inseguita al pari di colleghe del livello di Alessia Marcuzzi, Paola Barale o Sabrina Ferilli. È stato un bel riconoscimento».
Quali sono i colleghi con cui ha lavorato più volentieri?
«Con Max Pezzali abbiamo lavorato praticamente per tre anni consecutivi fra “Sanremo Giovani”, “Jolly Blu” e “Telethon”: ci divertivamo un sacco. Poi stimo tantissimo Amadeus, una persona sincera che merita tutto quello che sta ottenendo. E ancora la cultura e l’ironia di Fabio Fazio, la comicità tagliente di Gene Gnocchi, la complicità con Samantha De Grenet e Filippa Lagerback. L’elenco sarebbe lungo. Magari non abbiamo contatti frequenti ma quando ci rivediamo è come un ritrovo con i compagni delle superiori».
Se sua figlia volesse seguire la sua strada, glielo consentirebbe?
«Le piacerebbe farlo e intendo lasciarla libera di seguire i suoi sogni. Le ho già detto però che non è tutto oro quello che luccica: ci sono tanti sacrifici da fare e serve anche la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto. Senza dimenticare i fatti spiacevoli. In passato mi sono trovata in auto con una persona di cui mi fidavo che mi aveva promesso un film e solo urlando più forte che potevo sono riuscita ad uscirne illesa. Sicuramente quindi con lei avrò l’attenzione di evitarle certi pericoli».
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