carlotta vagnoli bendetta sabene valeria fonte

LA COLPA NON È SOLO DI CARLOTTA VAGNOLI, VALERIA FONTE E BENEDETTA SABENE, MA ANCHE DEL “SISTEMA” CHE LE HA ISTITUZIONALIZZATE – LE TRE “ATTIVISTE” INDAGATE PER STALKING E DIFFAMAZIONE, CHE DEFINIVANO MATTARELLA “VECCHIO DI MERDA” ED EVOCAVANO METODI  TERRORISTICI PER “FARE GIUSTIZIA”, SAREBBERO POTUTE RIMANERE A GUARDARSI ALLO SPECCHIO E COVARE IL LORO ODIO SENZA INTOSSICARE IL DIBATTITO. E INVECE, HANNO PUBBLICATO LIBRI CON LE PIÙ IMPORTANTI CASE EDITRICI, SONO STATE INVITATE IN TV ED È STATO DATO LORO UNO SPAZIO ENORME, SOLO PERCHÉ PORTATRICI DI DECINE DI MIGLIAIA DI FOLLOWER, E SIMBOLI DI UNA BATTAGLIA CONSIDERATA “GIUSTA”, QUELLA CONTRO IL “MASCHIO TOSSICO”. A ESSERE TOSSICO E DISTRUTTIVO, PERÒ, ERA IL LORO FEMMINISMO IDEOLOGICO E "COMBATTIVO – LA “LISTA NERA” CON 14 NOMI DI POLITICI, GIORNALISTI E CANTANTI: CIVATI, GIARRUSSO, LODO GUENZI E PURE L'ATTIVISTA IN CARROZZINA JACOPO MELIO...

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CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE

SE VOLETE CAPIRE QUANTO DANNOSO, TOSSICO E DISTRUTTIVO SIA IL FEMMINISMO CHE CI RITROVIAMO IN ITALIA, LEGGETE L’ARTICOLO DI SELVAGGIA LUCARELLI SULLE “FEMMINISTE” CARLOTTA VAGNOLI, VALERIA FONTE E FLAVIA CARLINI: LE PRIME DUE SONO INDAGATE PER STALKING PER AVER PERSEGUITATO UN UOMO, CHE HA POI TENTATO IL SUICIDIO, ACCUSANDOLO DI ESSERE UN “ABUSER” – LE FRASI IN CHAT: “MICHELA MURGIA ERA IN GRAN PARTE UNA PERSONA DI MERDA”, “SELVAGGIA LUCARELLI VA BATTUTA SUL TERRENO DEL RICATTO”, “CHIARA VALERIO UNA FASCISTA OMOTRANSFOBICA”, “QUEL VECCHIO DI MERDA DI MATTARELLA”, “VECCHIA NAZI DELLA SEGRE” - UNA COLATA DI RANCORE IN CUI VIENE EVOCATO ANCHE IL METODO TERRORISTICO: “INUTILE ILLUDERCI CON LE TARANTELLE DELLA GIUSTIZIA BORGHESE, PER FARE GIUSTIZIA SERVONO LE MODALITÀ MANGIONE” (IL RIFERIMENTO E' LUIGI MANGIONE CHE HA UCCISO A SANGUE FREDDO BRIAN THOMPSON, CEO DI “UNITED HEALTHCARE”)

https://www.dagospia.com/cronache/leggete-l-articolo-selvaggia-lucarelli-sulle-femministe-carlotta-vagnoli-452395

 

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INSULTI A MURGIA, SEGRE, MATTARELLA: I VELENI NELLA CHAT DELLE «FEMMINISTE»

Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

C’ erano le piazze riempite per pretendere diritti e scandire slogan non violenti, a volte divertenti. C’erano le lotte che diventavano progetti sociali e politici. Il femminismo era solo quello. Oggi […], nel quasi 2026, le piazze del web finiscono ostaggio di commando «femministi» come quello che fa capo a Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte oppure di attiviste come Benedetta Sabene, scrittrice ed esperta di relazioni internazionali.

 

Sono tutte e tre indagate per stalking e diffamazione dalla procura di Monza che pochi giorni fa ha chiuso l’inchiesta passando la parola al giudice delle indagini preliminari. Loro — cresciute sui social a pane, diritti e antiviolenza di genere — ora sono sott’accusa per aver «condotto una campagna denigratoria» degna degli stalker di cui parlavano nei loro interventi.

 

CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE

Il pubblico ministero Alessio Rinaldi scrive che tutte e tre (Benedetta Sabene ha un ruolo marginale) hanno fatto terra bruciata attorno a un ragazzo reo di aver prima tradito e poi lasciato F., una loro amica. Una tale terra bruciata da alimentare «un contesto relazionale ostile e potenzialmente lesivo», che ha portato lui a tentare il suicidio.

 

Lo chiamano call out, che poi corrisponde a ciò che la procura definisce «vessazione pubblica» o «gogna digitale». Una chiamata alle armi (digitali e non) per annientare l’immagine pubblica e privata di chi viene preso di mira, per escluderlo dagli eventi screditandolo, per isolarlo.

 

«Gli facciamo fare la fine della mer... che è», si dicono le indagate via chat. Sperano «che si ammazzi con il coltello», lo chiamano ripetutamente «abuser», promettono: «ti giuro che avrà una morte sociale e politica che non immagini», «lo mutiliamo, questo cogl...», «sembra tanto Filippo Turetta». E altre «cosucce» del genere.

 

CARLOTTA VAGNOLI - ANIMALI NOTTURNI - EINAUDI

[…] Per capire la distanza siderale fra l’immagine pubblica e le parole private delle inquisite, ci sono le 2.184 pagine della chat di gruppo «Fascistella» di cui facevano parte; conversazioni (marzo 2024-gennaio 2025) che la Procura ha scovato nei telefonini sequestrati a Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte.

 

Su Fascistella scrivevano in cinque: Vagnoli, Fonte, l’attivista palestinese Karem Rohana, Giuseppe Flavio Pagano, che su Instagram è «dejalanuit» e ai suoi 66 mila follower annuncia: «Amo la Geopolitica» e «Parlo di Palestina»; e infine Flavia Carlini, influencer di «attualità, diritti e politica» da 482 mila follower, nonché vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti fondamentali della persona (Sic!).

 

[…]  Qualche esempio, solo per capire il tono violento. Mattarella: «Vecchio di merda». Liliana Segre: «Vecchia nazi». Viola Carofalo (Potere al popolo): «Stronza». Valentina Mira (scrittrice): «Pazza sfigata». Marco Travaglio: «I libri li fa scrivere da qualcun altro oppure direttamente da Chat Gpt». Fabio Fazio, accusato di aver escluso Patrik Zaki dalla sua trasmissione: «Lo hanno fatto fuori da ogni spazio per l’esposizione sulla Palestina. Con Fazio che lo sostituisce con la Segre... Merda, che mafia che sono».

 

CARLOTTA VAGNOLI

Michela Murgia Michela Murgia: «Era in gran parte una persona di merda» è il giudizio di Carlotta Vagnoli. «Eviterei di ritenere che si batteva per la sanità pubblica visto che ha evaso il fisco per anni rivendicandolo. Poi quando si è ammalata santificava il Ssn. Da morta vengono fuori i debiti a fiumi». E ancora: «Mi sa che Chiara Valerio sta provando a fare come lei senza la sua scaltrezza».

 

E sempre su Chiara Valerio: è Karem Rohana a definirla «fascista omotransfobica pro-israele». […]  Vagnoli ieri non è arretrata, anzi: «Selvaggia, sai chi faceva uso di metodi illeciti per punire i nemici a mezzo stampa? Esatto: i fascisti».

 

MATTARELLA, SALA, MURGIA GLI INSULTI NELLA CHAT DELLE TRE FEMMINISTE

Estratto dell'articolo di Rosario Di Raimondo per "la Repubblica"

 

CARLOTTA VAGNOLI

[…]  Un gruppo Whatapp chiamato "Fascistella", in particolare, annovera tra i suoi partecipanti Vagnoli, Fonte, Flavia Carlini (vicepresidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona), l'attivista palestinese Karem Rohana e il divulgatore Giuseppe Flavio Pagano. In questo gruppo, durante il discorso di fine anno del Capo dello Stato, Carlini scrive: «Ma lo state sentendo a quel vecchio di merda di Mattarella?». Vagnoli: «Ovvio». Rohana: «Spero non arrivi al 2025».

 

roberto saviano michela murgia

Quest'ultimo definisce Segre una «vecchia nazi» mentre Vagnoli aggiunge che «io sogno un duomo di Milano anche in faccia a Salvini» (riferimento a quello lanciato nel 2009 in faccia a Berlusconi). […] Tra le migliaia di commenti, anche questa frase di Vagnoli su Murgia, morta nell'agosto del 2023: «Michela era in gran parte una persona di merda eh. E lo dico con cognizione di causa e non poco dolore. Né era anche abbastanza trasparente». E poi: «Eviterei di ritenere Murgia una che si batteva per la sanità pubblica visto che ha evaso il fisco per anni rivendicandolo».

 

[…] Poi ci sono altri messaggi. Legati all'inchiesta. Come quelli che riguardano il giornalista A.S., che ha denunciato. Definito un «abuser» per una relazione parallela e segreta: da un lato la sua compagna, dall'altro Sabene, una delle indagate. Dopo la scoperta dell'inganno parte il metodo «call out» contro di lui, costretto a rinunciare anche a un evento pubblico a Torino, definito «un pazzo fottuto manipolatore», uno come «Filippo Turetta», arriva a dire Vagnoli parlando dell'assassino di Giulia Cecchettin, e aggiungendo: «Potrei sentire Elena Cecchettin», la sorella di Giulia. La lista nera Dalle chat emerge un file word chiamato «La lista nera».

 

KAREM ROHANA

Una lista, visionata da Repubblica, che comprende 14 nomi di persone famose e non classificate per nome, città, tipo di accusa («molestatori, manipolatori, ricattatori»). Tra i nomi, un paio di politici, un cantante, giornalisti, attivisti, scrittori. «Abbiamo solo iniziato, io ve lo dico», scrive Fonte fotografando la lista, ma assicurando di averla mandata solo a «due persone di cui mi fido ciecamente». [...]

 

LA LISTA NERA DELLE «FEMMINISTE»: DA GIARRUSSO A CIVATI A LODO GUENZI, I 14 NOMI PRESI DI MIRA. «PEZZI DI M..., ORGANIZZIAMO UNA SHITSTORM»

Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per www.corriere.it

 

valeria fonte 3

«Potremmo fare un gruppo, una chat in cui ci passiamo i nomi di 'sti pezzi di merda. Io voglio trovare tutto su di loro». «Apriamone uno. Una shitstorm di merda dove segnalate tutti».

 

Il metodo era questo. E il gruppo delle «femministe» indagate dalla procura di Monza per stalking e diffamazione passava facilmente dalle parole ai fatti. I fatti sono, fra le altre cose, la creazione di liste punitive, diciamo così, di uomini che a loro dire sarebbero responsabili di molestie o di comportamenti che loro non hanno gradito. Alcune di quelle liste sono state ritrovate nel telefonino di una delle indagate e ce n’è una che lei stessa definisce «Lista nera»: 14 nominativi.

 

[…] Una foglio schematizzato e diviso in colonne è per nome, professione, segnalazioni (non è dato sapere da parte di chi), seguito su Instagram, città, e accusa. L’intenzione, dopo aver stilato l’elenco, è puntare il dito contro quei nomi. E pazienza se non esistono né denunce né prove che siano responsabili di qualcosa.

 

JACOPO MELIO

C’è un tatuatore, lo scrittore e attore Cristiano Caccamo, Francesco Capaldo (che non ha qualifica indicata ma che dovrebbe essere lo scrittore), il politico Giuseppe Civati, l’ex parlamentare Dino Giarrusso, il cantante Lodo Guenzi, uno youtuber, l’attivista e politico Jacopo Melio, il giornalista e scrittore Emilio Mola, il giornalista Valerio Nicolosi, lo speaker radiofonico Paolo Noise, il giornalista Francesco Oggiano e un attivista divulgatore.

 

Oltre questa «lista nera» i nomi tirati in ballo come presunti «abuser» da Valeria Fonte e Carlotta Vagnoli sono infiniti (il ruolo di Benedetta Sabene è più defilato).

 

Ci sono soprattutto scrittori, politici, commentatori, giornalisti. E a finire nei loro insulti via chat ci sono anche molte donne, tutte – ovviamente – non allineate al loro pensiero politico, alla loro militanza o al loro modo di intendere la libertà di opinione.

Benedetta Sabene

CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE

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