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Roberta Scorranese per il “Corriere della Sera”
Daniela Ferolla, lei festeggia vent' anni di carriera televisiva. A trentasette anni sembra un bel traguardo.
«Molto. Soprattutto se mi guardo indietro e rivedo quella ragazzina di soli diciassette anni che in una sola estate cambiò vita».
Correva l'anno 2001, appunto due decenni fa, e lei veniva eletta Miss Italia. Una liceale nemmeno maggiorenne vince un concorso che, all'epoca, era paragonabile a Sanremo in quanto a popolarità.
«Un'estate incredibile quella. Mi ritrovai di colpo catapultata dai banchi di scuola in un mondo complesso, a firmare contratti che mai avrei sognato di sottoscrivere. Sfilate di moda prestigiose, sponsorizzazioni. Ricordo bene una passerella dell'alta moda milanese, mi sembrava chilometrica. Fu spiazzante».
Ma arrivò anche un amore.
«Sì, un amore stranissimo e buffo. Un ragazzo del quale non posso rivelare il nome».
E come andò tra voi?
«La nostra storia scardinò i canoni: prima ci incontrammo di persona e poi cominciò una lunga storia telefonica, perché sia io che lui avevamo numerosi impegni itineranti. Lunghe telefonate, tanta voglia di vederci per conoscerci. E così cominciammo a fare follie».
In che senso?
«Cominciammo a incontrarci, come si dice, a metà strada. Se io ero, poniamo, in Sicilia e lui nelle Marche, ci si incontrava in Puglia. Non dimenticherò mai quella sera, a Gallipoli, dove io approdai dopo un impegno molto importante in Sicilia, al fianco di Milly Carlucci. Arrivai in albergo e me lo ritrovai lì, che aspettava da ore. Si era fatto centinaia di chilometri solo per salutarmi. Restammo lì, nella piscina dell'albergo, a bere aranciate e a chiacchierare. Poi, all'alba, lui se ne andò».
Da sposare.
«Eh no. Perché l'incrocio delle nostre vite, all'epoca, non funzionò. Vede, io stavo entrando in un territorio che offriva possibilità infinite ma che avrebbe potuto diventare anche scivoloso, rischioso. Diciamo che la sua gelosia e il suo senso del possesso mal si adattava alla mia carriera che stava cominciando. Non a caso, anni dopo, io troverò l'amore in una persona più matura».
Un amore, quello con il manager Vincenzo Novari (oggi Ceo del Comitato organizzativo delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026) che dura da tanto.
«Sedici anni. E speriamo che continui così».
Però il ragazzo incontrato a 17 anni non resse a quel momento così delicato della sua vita. La sua carriera ventennale iniziava lì e non era scontato che una Miss Italia arrivasse a diventare il volto più longevo di Linea Verde, su Rai 1.
«Sono stata seguita dai miei genitori come delle ombre. Pensi che mia madre, impiegata in un ufficio pubblico e con un'altra figlia più piccola, si mise in aspettativa diversi mesi proprio per aiutarmi in quei primi, cruciali passi».
Il titolo di Miss Italia era un ottimo viatico, ma in tante si sono perse.
«Sì, soprattutto perché parliamo di ragazze molto giovani che, da un giorno all'altro, si ritrovano a gestire non solo la popolarità ma anche un radicale cambio di vita. Quali contratti accettare e quali rifiutare? Quali passi falsi non fare? Vincenzo Mirigliani (all'epoca l'anima del concorso) si stupì molto quando io, pochi mesi dopo aver indossato la coroncina, dichiarai che volevo quattro mesi di aspettativa per preparare gli esami da privatista e conseguire la maturità scientifica. Poi mi sono laureata in Scienze Politiche e sono diventata giornalista pubblicista. Insomma, Linea Verde era sul mio cammino, è stata una cosa naturale.
Lei è il «volto green» della Rai dal 2014, oggi conduce Linea Verde Life con un pubblico più giovane e trasversale. Qual è stata la storia più spiazzante che ha incrociato in questi anni di viaggi tra persone che lavorano a contatto con la natura?
«Ricordo la storia di un giovanissimo pastore sardo, che abbiamo intervistato nella sua terra. Lui era colto, aveva studiato in un regolare percorso di istruzione ma aveva deciso di mettersi ad allevare le pecore per portare avanti l'attività di famiglia. Per me è stata una lezione di vita».
Ferolla, sia sincera: il concorso di Miss Italia ha fatto il suo tempo?
«Dovrebbe cambiare formula e dare alle donne la possibilità di esprimersi meglio. Ma la bellezza secondo me è un talento e va coltivato, come gli altri talenti».
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