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COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?
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Ma come siamo potuti passare da Elsa Morante e Matilde Serao a Carlotta Vagnoli? È possibile che in questo disgraziato Paese si siano fatto passare per raffinate intellettuali delle femministe invasate che vergavano liste di proscrizione ed evocavano metodi violenti e la gogna pubblica digitale per “fare giustizia” sommaria dei propri nemici?
La vicenda delle attiviste anti-molestie Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene, finite indagate per stalking e diffamazione, chiama in correità il sistema editoriale che ha utilizzato queste “vedette” letterarie social da milioni di follower per vendere qualche copia in più e svecchiare la polverosa immagine della comunità letteraria.
Carlotta Vagnoli pubblica per Einaudi testi assolutamente trascurabili sulla violenza di genere e un romanzetto flop “Animali notturni” sulla Milano cocata (sai che novità) che vende, nonostante il battage pubblicitario e di stampa, appena 6mila copie, come neanche un volume sull’accoppiamento dei facoceri.
Gli insulti bercianti a Michela Murgia, dopo il discutibile selfie della Vagnoli al mondanissimo funerale della scrittrice (che non la amava), aprono squarci sulle invidie, i rosicamenti, le complesse dinamiche di potere dell’arcipelago del femminismo letterario. E dove sono gli altri scrittori? Come mai tacciono di fronte a questo caso? Nicola Lagioia e Aldo Tagliaferri, autori Einaudi, cosa ne pensano?
Nell’enorme polverone sollevato dalle chat finite sotto la lente della Procura un ruolo di primo piano lo gioca Flavia Carlini, influencer da 482 mila follower e vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti fondamentali della persona (non indagata).
È lei che definiva Mattarella “vecchio di merda” (“Ero arrabbiata”) e invocava qualcuno che hackerasse il profilo della sua nemica Selvaggia Lucarelli (“Dobbiamo attaccare, accusare”).
Una esplosione di odio, veleno e rabbia che forse avrebbe potuto essere canalizzata nel pugilato, nelle arti marziali, al limite anche nel decoupage, e che, invece, grazie a Michele Rossi, responsabile editoriale di Sem (nuovo marchio Feltrinelli), ha avuto la consacrazione attraverso la pubblicazione di “Uomo morto non mente”, un romanzo-inchiesta nientemeno che sull’Italia “del golpe infinito”.
Trame oscure e strategia della tensione: un cortocircuito grottesco per l’animatrice della chat “Fascistella” in cui additare maschi potenzialmente tossici, giornalisti, politici scrittori non graditi (‘Sti pezzi di merda, per dirla con le loro alate parole).
Affidarle addirittura una inchiesta sui misteri italiani. Ma sulla base di cosa? Sul fatto che ci sono diversi pischelli che ogni giorno si sorbiscono la sua messa cantata su Instagram e il profluvio di banalità quando prova a concionare su ciò che accade nel mondo?
Basta avere un minimo seguito social per essere accreditati come scrittori e divulgatori? E questo avviene con la complicità di case editrici che cianciavano dei danni “antropologici e morali” del berlusconismo? Aridatece il "Drive In"…
VALERIA FONTE - NE UCCIDE PIU LA LINGUA
VALERIA FONTE- VITTIME MAI
VALERIA FONTE
CARLOTTA VAGNOLI
CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE
CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE
CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE
CARLOTTA VAGNOLI
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