succession

COMUNQUE VADA SARÀ UN "SUCCESSION" - IL 29 NOVEMBRE SBARCA SU SKY ATLANTIC LA TERZA STAGIONE DELLA SPIETATA SERIE TV TARGATA HBO CHE RACCONTA IL MONDO DEI MEDIA E DEL POTERE, SENZA FRONZOLI NÉ UMANITÀ - CON TONO CINICO E HUMOUR NERO VENGONO DIPINTI GLI IMPERI MEDIATICI E LE LOTTE FRATRICIDE ALL'OMBRA DEL PATRIARCA (IN PRATICA GLI SCAZZI DEI MURDOCH...) - VIDEO

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Francesco Musolino per “Il Messaggero

 

succession 3

Pluripremiata agli Emmy Awards e ai Golden Globe, il 29 novembre sbarca su Sky Atlantic (e in streaming su Now) la terza stagione di Succession, la serie tv targata Hbo (appena riconfermata per la quarta stagione) che racconta il mondo dei media e del potere, senza fronzoli e neppure un briciolo di umanità.

 

Un lancio in grande stile per una produzione attesa che magari non farà mai il pienone di ascolti (e non sfiora i numeri di Games of Thrones) ma riscuote un successo trasversale.

 

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Basti pensare che The Sunday Times Magazine, Financial Times, The Guardian e New York Times hanno riempito di complimenti anche la nuova stagione, elogiando il tono cinico e realistico della narrazione, con uno humour nero capace di strappare il sipario sugli imperi mediatici e le lotte fratricide all'ombra del patriarca (difficile non pensare alle vicende dei Murdoch).

 

TRADIMENTI

Dal 29 novembre va in scena una versione rinnovata del dramma shakespeariano, ora per tradire ora per mettersi in luce con il padre-padrone, in attesa di fargli lo scalpo, per poi piangerne le spoglie.

 

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Sin dalla prima stagione, Logan Roy (interpretato dall'attore scozzese, il 75enne Brian Cox, vincitore di Emmy e Golden Globe come attore protagonista), fiaccato dagli anni e dalla malattia, sembra prossimo a cedere il timone, eppure, non accade mai.

 

IL PRESCELTO

E quando arriverà il momento, a chi toccherà? A sua moglie Marcia (Hiam Abbass) o ad uno dei quattro figli: Roman (Kieran Culkin), Connor (Alan Ruck), Shiv (Sarah Snook) e Kendall (Jeremy Strong)? «Logan ama i suoi figli racconta Brian Cox - me l'ha confermato Jesse Amstrong, il creatore della serie, ma si tiene tutto dentro.

 

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Non rivela mai il proprio cuore. Proprio quest'amore è anche una sofferenza perché si rende conto che non sono alla sua altezza, dimostrandosi incapaci di succedergli al comando. Nessuno dei personaggi di Succession è amabile, siamo onesti prosegue Cox - ma ci piacciono perché colgono finalmente il nostro lato oscuro, senza fingere di essere delle belle persone.

 

Lo spettacolo è proprio questo circo nell'agiatezza, una competizione drammatica al quale nessuno figlio vuole sottrarsi, amando e destando quel padre, quel dinosauro che è ancora capace di metterli uno contro l'altro per vedere cosa sono disposti a farlo, pur di impressionarlo».

 

MILIARDI

jesse armstrong creatore di succession premiato agli emmy 1

Quello dei Roy è impero che vale miliardi e in questa terza serie abbiamo visto in anteprima sette episodi su nove Kendall dopo averlo condannato pubblicamente, darà vita ad un clima da caccia alle streghe, sventolando anche lo stendardo del #MeToo per inscenare un metaforico (ma non troppo) patricidio e strappargli lo scettro del comando: «Kendall, il figlio usurpatore, si rivela debole e scartato dal padre. Ma in questa terza serie forse riuscirà a stupirlo, dimostrandosi uno spietato killer senza sentimenti, rendendolo finalmente orgoglioso».

 

NUOVI INGRESSI

E intanto, entrano nel cast anche due new entry: Alexander Skarsgard (True Blood) e il premio Oscar Adrien Brody, nei panni di un ricco attivista pronto a scombinare le carte in tavola: «La verità conclude Brian Cox è che i veri ricchi, i multimiliardari, non sono come noi. Succession racconta la realtà dal punto di vista dell'élite del vero potere, lo 0,1 per cento del mondo. Ma in quell'ambizione smodata si possono riconoscere tutti, anche il pubblico davanti alla tv. Quella oscura brama di potere fa parte di noi, anche se talvolta ci vergogniamo ad ammetterlo, persino a noi stessi».

brian cox logan roy in succession