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Sophie Cullinane per “The Debrief” - http://www.thedebrief.co.uk/sex/sex-stories/what-its-actually-like-to-be-a-sex-addict-in-2016-20160362698
Il mio primo orgasmo l’ho avuto a dieci anni. Stavo giocando alla lotta con il mio vicino nel cortile e, strusciando per caso sulle sue gambe, mi sono accorta che tremavano parti del mio corpo fino ad allora mai tenute in considerazione. Raggiunsi uno spettacolare climax e ingenuamente corsi a dirlo a mia madre, la quale, inorridita, mi vietò di rivedere il mio amichetto. E’ così che è iniziata la mia ossessione per il sesso.
i ninfomani ricorrono continuamente alla masturbazione
Con il divieto di mia madre, la mia masturbazione è passata da curiosa a furiosa. Mi masturbavo appena avevo un attimo di tempo, la mia arma migliore era lo spazzolino elettrico di Bart Simpson. A fine giornata, ero esausta. Al liceo, non riuscivo a concentrarmi su niente altro. Arrivavo a scuola un’ora prima così potevo fare cybersesso con sconosciuti attraverso i computer della scuola. Trovavo chat sconce ovunque, che si trattasse di un forum di musica o sulla seconda guerra mondiale. Mi piaceva l’attenzione di questi uomini maturi.
anche le donne sono dipendenti dal sesso
All’università cominciai a sospettare di avere un problema. Le mie amiche avevano avuto non più di 9 partner, io avevo fatto sesso con almeno 50 persone, in genere incontrate nei locali e molto più grandi di me. Inoltre mandavo le mie foto nuda o mentre mi masturbavo ai compagni di corso. Al terzo anno, ero praticamente sola. La mia vita sociale era uno schifo, ma questo non mi fermò. Ho continuato a mandare messaggi compulsivi su Twitter, Facebook e Instagram, e a chiedere appuntamenti. Facevo sesso cinque volte a settimana con sconosciuti. In nove mesi ho preso tre volte la clamidia.
Poi mi imbattei in Tinder e Happn, le cose peggiorarono. Camminavo per la mia zona, a Londra, e gli uomini mi riconoscevano. Avevano ricevuto mie foto o ci avevo scopato. Non ricordavo, è difficile tenere a mente tutti quando fai sesso di gruppo. A quel punto ho sviluppato un’ossessione per le mie tracce digitali, ho voluto cancellare ogni mia impronta, eliminare la cronologia dai dispositivi elettronici, i miei e quelli che gli amici mi prestavano e dove io continuavo a guardare porno. Porno estremo.
Dopo la paranoia, ho scelto di incontrare un medico, per imparare a controllare la mia pulsione. La situazione migliora, da sette mesi ho un fidanzato e sono monogama. Il problema è che gli rendo la vita un incubo, quando le mie voglie non sono soddisfatte. A volto voglio fare sesso cinque volte al giorno e, quando inevitabilmente mi dice no, mi sento rifiutata e frustrata. Il telefono e la masturbazione sono lì a portata di mano. Non so se vincerò questa battaglia che dura da 17 anni.
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