“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Mail di Carla Vistarini a Paolo Zaccagnini
paolo zaccagnini nanni moretti - "ecce bombo"
Ciao Paolo, come stai? Ieri sera ti ho rivisto in "Io sono un autarchico" che è passato su Rai
Storia. Come eravate giovani. Come eravamo. Il film è immensamente caotico, più di quanto ricordassi dal milione di anni fa in cui lo vidi, ma è un caos effervescente, curioso. E' stato bello il tuffo nel passato, ma anche un po' un colpo al cuore. Chi siamo oggi?
Ti abbraccio forte, ciao amico mio,
Carla Vistarini
Risposta di Zacca
Carla, eravamo splendidi. Ci divertivamo con nulla. Se al cinema potevamo mettere il braccio intorno alla ragazza - chi ce l'aveva e io non sono mai stato tra quelli - ci sentivamo tutti James Dean. Carla, ti ricordi l'eccitazione nello scendere le scale del Piper Club, dopo essere passati sotto esame dei fratelli Lilly e Marcello?
Il Piper, una volta sfuggiti dal controllo da genitori (chi ce li aveva, io solo mia madre che puliva appartamenti e scale), per noi era il massimo della trasgressione, tanto è vero che il trotzkista Nanni Moretti me lo rinfacciava sempre e io me ne fregavo bellamente. La militanza militante, a me anarchico, ha sempre fatto ribrezzo.
Io studiavo Letteratura Anglo-americana all'Università La Sapienza col fratello maggiore, Franco Moretti, autentico genio, abitavamo a 300 metri di distanza e così nacque l'amicizia con Nanni. Per anni strettissima. I genitori Luigi e Agata - padre professore di epigrafia romana e madre mitica professoressa di lettere al liceo Visconti - portarono Nanni dallo psicanalista perché erano preoccupati della sua apatia tra i banchi di scuola, anche se aveva una sfrenata passione cinematografica – abbiamo passato giornate al Filmstudio di via delle Mantellate in Trastevere intrappolati in scomodissime sedie a scoprire il cinema underground.
Ai genitori in ambasce consigliarono come “cura” di comprargli una buona cinepresa Super-8. Con una cinepresa in mano, Giovanni Moretti è diventato Nanni Moretti. Il film lo facemmo noi amici trasformati in attori. Per girare la scena alla pineta di Ostia, prima del grido "Ecce bombo", fece 49 ciak del sottoscritto che recito il mio monologo. “Mio” perché l'ho pensato io.
Ci sarà un motivo per il quale Nanni non è più in contatto con i vecchi amici con i quali ha girato i suoi primi film, dal produttore Angelo Barbagallo a Laura Morante, suo grande amore come la francese Aurore Clement. Difatti, la Morante non ha voluto partecipare alla scena finale del suo ultimo film, ’’Il sole dell’avvenire”, dove sono presenti gli attori habitué di Nanni.
IL CARATTERACCIO DI NANNI
Che rapporto hai avuto con Nanni Moretti?
Una amicizia vera. Io da ragazzo avevo una grande motocicletta, Guzzi 850 California. Durante gli anni bui sequestrarono qualcuno mentre io e Nanni stavamo passando in zona San Pietro. Un bel momento ci ferma la polizia, puoi immaginare come ci guardano quando leggono i cognomi, Moretti e Zaccagnini. Alla fine ci hanno tenuto tre ore con le braccia alzate e i mitra puntati.
È vero che Nanni Moretti ha un caratteraccio?
Credo che ce l’abbia ancora, ma con me non l’ha mai avuto perché io quando dovevo dirgli le cose gliele dicevo in faccia. In una scena di Ecce Bombo sul Lungotevere, Moretti e Mughini hanno chiamato la polizia per far portare via delle prostitute vere e sostituirle con delle comparse. Finisce la scena e vado da Nanni e da Giampiero. Tutti preoccupati, perché loro erano meno coinvolti nella politica di quanto lo fossi io, e gli ho detto: «Ho visto quello che avete fatto e non mi è piaciuto per niente, gli altri non ve lo dicono perché hanno paura, ma io no. La prossima volta che lo fate vi picchio a tutti e due».
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