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scorsese sul set di taxi driver
Gregg Kilday per “Hollywood Reporter”
“Taxi Driver” nel 1975 colse il nadir della storia di New York: il taxi di Travis Bickle, solitario veterano del Vietnam, si aggirava in città come uno squalo, fra spacciatori e papponi: «Un giorno la pioggia laverà via tutta questa feccia». Il film, da allora, non ha perso un briciolo del suo potere inquietante e, per celebrare i suoi 40 anni, il 21 aprile regista e cast lo rivedranno insieme al pubblico al Tribeca Film Festival.
Lo sceneggiatore Paul Schrader lo definisce “un horror moderno”. Racconta: «Lo scrissi in un momento di crisi, avevo perso il lavoro, divorziato da mia moglie e avevo le tasche vuote. Dormivo in macchina, bevevo. Una sera mi addormentai al Pussycat di Los Angeles, dove guardavo un porno. Mi sentii male, mi portarono al pronto soccorso con un’ulcera sanguinante. Avevo 27 anni e da un mese non parlavo con nessuno.
scorsese sostitui un attore in taxi driver
A quel punto pensai al taxi come metafora della bara di metallo che ti intrappola, che ti mette in mezzo alla società ma in realtà sei solo. In due settimane scrissi il personaggio. Se non lo avessi fatto, sarei diventato lui. Il copione destò interesse qualche anno dopo. Lo diedi a Brian De Palma».
scorsese schrader e phillips sul set
Il regista pensò che fosse un buono script, ma non nel suo stile. Lo passò al produttore Michael Phillips, che lo comprò per 1000 dollari. De Palma lo fece leggere a Martin Scorsese, che reagì “visceralmente e misticamente”. Fece prima “Mean Streets” e da lì emerse l’idea di prendere come protagonista Robert De Niro.
Il budget era bassissimo: meno di un milione e mezzo di dollari (35.000 a De Niro, 65.000 a Scorsese). Inizialmente il personaggio del pappone era nero, ma per evitare una rivolta afroamericana o di essere tacciati di razzismo, diventò bianco e fu interpretato da Harvey Keitel.
schizzo monologo di michael chapman
Ricorda Jodie Foster, nel ruolo della baby-prostituta: «Mia madre mi mandò al provino in divisa scolastica, per scoraggiare Scorsese che mi aveva invitato per il ruolo. Ma lui disse sì, e lei di fidò. Il patto era che quando c’erano scene sessualmente scomode, intervenisse mia sorella Connie, diciottenne».
monologo di de niro totalmente improvvisato
Per il direttore della fotografia,Michael Chapman il film è una specie di leggenda urbana: «E’ la storia di un lupo mannaro, gli cambiano pure i capelli. Assorbe ciò che vede in giro di notte, cose pericolose». De Niro aveva appena finito Novecento di Bertolucci e aveva solo due settimane per prepararsi il suo personaggio.
Ricorda: «Ho lavorato per l’accento con alcuni ragazzi della base militare in Italia del nord, poi sono andato a New York e ho cominciato a girare di notte in taxi«. La Foster ci usciva ogni tanto: «Era un tipo strano, noioso, non parlava. Poi ho capito che stava costruendo il suo personaggio, alienato, di poche parole». L’attrice che faceva Betsy infatti rammenta: «Bob faceva davvero paura».
la foster era la babyprostituta iris
Lo sceneggiatore pagò una giovane puttana, Garth Avery, la portò in hotel, la presentò Scorsese, osservarono il suo modo di parlare e di muoversi. Così nacque Iris. Le scene furono quasi sempre girate di notte, e sempre pioveva davvero. Bob guidava un taxi vero, Scorsese e il cameraman riprendevano dal sedile di dietro.
Qualsiasi cosa facessero, lo studio ne era furioso. Quando l’attore George Memmoli si fece male, Scorsese prese la sua parte, diventò protagonista nella corsa con Travis. Il famoso monologo allo specchio? Secondo copione Bob doveva solo guardarsi e giocare con la pistola. Non era prevista nemmeno una parola. Improvvisò tutto, mentre Scorsese lo riprendeva in ginocchio, accanto ai suoi piedi, e lo incitava a continuare. Un’unica lunghissima ripresa, poi tagliata a metà e usata in due punti diversi del film.
Alla prima proiezione i dirigenti rimasero perplessi. Temevano che il film non sarebbe piaciuto alle donne, la MPAA lo censurò. Fu accettato, con minimi cambiamenti, desaturando il rosso. Lo studio non era comunque entusiasta del risultato e “Taxi Driver“ fu proiettato in un paio di sale nel febbraio del 1976. Di lì a poco fu un trionfo, invitato a Cannes.
de niro stalker di betsy in taxi driver
de niro spaventoso in taxi driver
DE NIRO TAXI DRIVER
harvey keitel taxi driver
de niro keitel taxi driver
foster de niro e scorsese in taxi driver
Ricorda Scorsese: «Pare che Tennessee Williams avesse odiato il film. Gli altri giurati Costa-Gavras e Sergio Leone lo amarono e ci portarono a cena. Fui chiamato alle cinque del mattino: “Avete vinto la Palma d’Oro”. Ci aspettavamo al massimo un riconoscimento per il copione o per De Niro come attore». Agli Oscar invece ebbero quattro nomination, ma la statuetta andò a “Rocky”.
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