fortunato ortombina, michele dall’ongaro, anna maria meo, salvo nastasi, claudio orazi: riccardo chailly teatro alla scala

DAGOREPORT DAL SOTTOSCALA – CHAILLY, IL FANTASMA DEL LOUVRE IN SALSA MENEGHINA: NON BATTE COLPO CHE PER SE STESSO. DIRIGE POCHISSIMO (DUE APPARIZIONI ALL’ANNO) E PRETENDE SEMPRE DI ESSERE IL DIRETTORE DELLA PRIMA - CHE NE SARÀ DEL DIRETTORE MUSICALE QUANDO ARRIVERÀ IL PROSSIMO SOVRINTENDENTE (I PAPABILI: FORTUNATO ORTOMBINA, MICHELE DALL’ONGARO, ANNA MARIA MEO, SALVO NASTASI, CLAUDIO ORAZI)? PERCHÉ GIOVANNI “ABRAMO” BAZOLI DIFENDE STRENUAMENTE RICCARDO CUOR DI POLTRONA E SUA MOGLIE, GABRIELLA TERRAGNI, DETTA “LADY MACBETH DI PADERNO DUGNANO”?

michele dall ongaro foto di bacco

DAGOREPORT

 

Fortunato Ortombina, Michele Dall’Ongaro, Anna Maria Meo, Salvo Nastasi, Claudio Orazi: questi i nomi dei papabili per il posto di prossimo sovrintendente alla Scala di Milano. Quello di Orazi, attualmente sovrintendente a Genova, è l’ultimo in ordine di tempo apparso alla ribalta, già venerdì sarà a Milano per un primo incontro conoscitivo.

 

salvo nastasi foto di bacco

A tutti questi signori immancabilmente viene posta la stessa domanda: se eletto sovrintendente, quale sarà il destino di Riccardo Chailly? Sarà riconfermato direttore musicale del tempio lirico meneghino?

 

Chailly, notano in teatro, è il fantasma del Louvre, che, in salsa meneghina, lavora tenacemente nell’ombra per continuare ad esserlo. E non batte colpo che per se stesso. Mai un intervento durante il Covid rivolto ai milanesi, mai un atto di partecipazione alla vita del teatro che non riguardi le sue due scarnissime apparizioni annuali come direttore d’opera. Forse per un direttore musicale, due all’anno, sono un po’ pochine. Ecco dei dati oggettivi:

riccardo chailly

 

direzione musicale Claudio Abbado

Stagione 1975/76 – opere allestite 13 – dirette da Abbado 4 – 30,7%

 

direzione musicale Riccardo Muti

Stagione 2002/03 – opere allestite 14 – dirette da Muti 5 – 35,7%

 

direzione musicale Daniel Barenboim

Stagione 2012/2013 – opere allestite 15 – dirette da Barenboim 6 – 37,5%

 

direzione musicale Riccardo Chailly

Stagione 2023/2024 – opere allestite 14 – dirette da Chailly 2 – 14,2%

 

casellati e ortombina

Come se non bastasse Chailly, oltre a dirigere pochissimo, pretende di essere sempre il direttore del 7 dicembre. Solo Muti, prima di lui, ha fatto la stessa cosa. Per comprendere il suo distacco dal teatro, basti dire che in una delle noiosissime conferenze stampa di presentazione della stagione si è assistito all’inverosimile, dietro al tavolo siedono il sindaco Beppe Sala, il Sovrintendente di turno e il direttore musicale, Riccardo Chailly appunto: ad un certo punto quest’ultimo prende la parola e chiede agli altri due, entrambi allibiti, con platea attonita e dipendenti del teatro pietrificati, perché si allestisca “Elektra”?

 

CLAUDIO ABBADO E RICCARDO CHAILLY

Parliamo di una grande coproduzione internazionale nata a Milano negli anni precedenti la sua nomina, con la regia di Chéreau. Lui è il direttore musicale e alla conferenza stampa dovrebbe presentare le sue scelte, non fare domande sui titoli.

 

Disistimato dall’ego espanso di Riccardo Muti (‘‘non è nemmeno diplomato’’), Chailly aspira a esser considerato, più modestamente, erede del grande Claudio Abbado, di cui è stato, assai brevemente, assistente. Abbado era un uomo complesso, amato da molti e detestato da pochi, ma nessuno potrebbe negare che era un artista di diabolica intelligenza.

 

giovanni bazoli

Un’intelligenza che gli bastò per comprendere velocemente i limiti di Chailly, detto in Scala il direttore ‘non abbastanza’: non abbastanza amico per litigarci, non abbastanza bravo per occuparsene, non abbastanza pericoloso per temerlo. E così Abbado, dopo la brevissima collaborazione, si è tenuto a chilometrica distanza da Chailly.   

 

Per restare in sella, Chailly, e soprattutto sua moglie Gabriella Terragni, quella che i loggionisti chiamano Lady Macbeth di Paderno Dugnano, hanno trovato in Nanni Abramo Bazoli, patriarca novantenne dell’istituzione più identitaria di Milano, lo strenuo difensore delle loro ambizioni sbagliate. Le ragioni sono ignote ai più ma il banchiere bresciano ha preso una vera e propria insolazione per il direttore milanese diventando, a più riprese, il suo grande sponsor per il mantenimento della poltrona.

 

chailly muti

Questa mattina il sindaco Beppe Sala, di fronte all’ennesima sollecitazione per il mantenimento in carica del direttore d’orchestra, pare che si sia spazientito non poco rimandando al mittente la richiesta.  Staremo a vedere se dopo Riccardo cuor di leone (Muti) e Riccardo cuor di poltrona (Chailly) alla Scala approderà un nuovo Maestro…

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