
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Giovanni D’Alò per “la Repubblica”
Autografi, selfie, foto di gruppo, battute. Anche i musicisti hanno un’anima e una giornata fianco a fianco con Bruce Springsteen è una di quelle cose che restano per tutta la vita. Eppure i ragazzi dell’Orchestra Roma Sinfonietta alle celebrità sono abituati. Roger Waters, Quincy Jones, Caetano Veloso, Burt Bacharach, Ennio Morricone:
è lunghissimo l’elenco delle star che si sono giovate della freschezza e della duttilità di questi strumentisti che passano con rapidità dal sinfonico al pop, dal rock alle colonne sonore. Sabato sera The Boss ha aperto con loro il concerto al Circo Massimo.
A colpo sicuro, dopo il pomeriggio passato agli studi della Forum Village, a piazza Euclide, dove la Roma Sinfonietta è di casa: «Abbiamo provato New York City Serenade.
al Circo Massimo per Springsteen
L’avevamo preparata il giorno prima con Charlie Giordano, il suo tastierista, e dopo un paio di esecuzioni Bruce era già soddisfatto», racconta Gino Lanzillotta, responsabile artistico dell’orchestra. «È stato disponibilissimo con noi strumentisti dopo le prove, ha firmato autografi e si è fatto foto con tutti», dice Eunice Cangianiello, tre volte diplomata al conservatorio e da vent’anni nelle fila della Roma Sinfonietta.
Così come Prisca Amori, violinista classico- pop con esperienze insieme a Norah Jones, Laura Pausini e Eros Ramazzotti: «Eravamo gasatissimi, ci ha ringraziati uno per uno. Io personalmente mi sono fatta autografare lo spartito. È uno dei ricordi ai cui tengo di più, ma la cosa più bella è stato il rapporto confidenziale che si è instaurato da subito. E non solo con i musicisti. Prima di salire sul palco si è avvicinato un tecnico e gli ha detto: «’a Bruce, se dici “Roma daje” li fai impazzì».
al Circo Massimo per Springsteen
Detto fatto, davanti ai 60mila spettatori del Circo Massimo il Boss fa l’americano a Roma e ringrazia a gran voce anche l’orchestra, con cui già tre anni fa aveva cantato New York City Serenade a Capannelle. «Questo pezzo è stato eseguito con gli archi solo quattro volte, due delle quali con noi», ricorda Lanzillotta.
L’incontro con i musicisti romani è nato sotto la buona stella di Ennio Morricone, di cui la rockstar è fan. Tanto da adottare come intro dei suoi live la musica di C’era una volta il west, da lui reinterpretata con un assolo di chitarra anni fa in We all love Ennio Morricone, un cd celebrativo del compositore due volte premio Oscar. E così ha cercato proprio l’orchestra con cui il compositore due volte premio Oscar ha inciso tante colonne sonore.
Incluse quelle per Giuseppe Tornatore, materializzatosi non a caso proprio sabato pomeriggio alla Forum, per intervistare Springsteen. Il regista siciliano sta infatti ultimando Glance of music, documentario dedicato a Morricone, con cui ha stabilito un soldalizio che parte da Nuovo Cinema Paradiso e arriva fino all’ultimo film, La corrispondenza. Per sapere cosa abbia detto il Boss sul compositore de Il buono, il brutto e il cattivo, bisognerà attendere l’uscita della pellicola, prevista tra qualche mese.
al Circo Massimo per Springsteen
al Circo Massimo per Springsteen
al Circo Massimo per Springsteen
al Circo Massimo per Springsteen
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