orgia sesso di gruppo diego dalla palma

“IL SESSO? HO FATTO DI TUTTO, ANCHE UN'ORGIA CON 19 PERSONE, LA VIGNA STRETTA DÀ UVA PIÙ DOLCE” – IL VISAGISTA DELLE DIVE DIEGO DALLA PALMA COMPIE 75 ANNI E SI RACCONTA IN UN LIBRO - IL PERIODO DELL’AIDS (“MI METTEVO IN TASCA UNA BOCCETTA DI GRAPPA, UNA CREMA ANTISETTICA E UN PRESERVATIVO. HO CERCATO IL RISCHIO. FORSE MI ATTRAEVA”), LA RAPINA IN CASA SUBITA DA UN CARAIBICO CON CUI AVEVA UNA RELAZIONE, LA LISTA DEI CONDUTTORI DA CUI NON METTERA’ PIU’ PIEDE (MONICA SETTA, PIERLUIGI DIACO MA ANCHE VESPA, FAZIO E PAOLA FERRARI) – ARMANI (“MAI VISTO UNO COSÌ ANAFFETTIVO E DISTACCATO”), EQUITALIA CHE LO LASCIO’ CON 37 EURO E LE CONSAPEVOLEZZE ULTIME: "MORIRÒ DA SOLO PRIMA DEGLI 80 ANNI. AVVOCATO, NOTAIO, DOSE DEL MEDICO: HO PREPARATO TUTTO. SARÀ UNA LIBERAZIONE”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Giovanni Viafora per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

 

 

Diego Dalla Palma, nel libro in uscita per Baldini+Castoldi («Alfabeto emotivo»), scrive che i suoi sono «appunti di chi si accinge a lasciare la vita». Davvero se ne vuole andare? 

«Sì. E se devo essere sincero ho già organizzato tutto. Con un avvocato e un notaio». 

 

Non l’avevamo già sentita? 

«Ma ora non posso più scansare la verità né travestirla. Saranno pochissimi anni. 

diego dalla palma

Non voglio assolutamente affrontare il numero 80 — pausa, ci guarda fisso negli occhi —. Non voglio! Ho conosciuto la malinconia e il dolore, mai la tristezza. Oggi sono leggero, quasi felice. Beato. E senza alcuna paura. Ho deciso». 

 

Ma perché? 

«Comincio a sentire che alzarmi dalla sedia, al cinema o a teatro, diventa una piccola umiliazione: traballo. Devo cambiare le mutande due volte al giorno. La mente non è più quella di prima.

 

È vita? Ho salvato i miei genitori malati dalla miseria, per quanto potevo. Ma io, come affronto il finale? Ho quattro soldi che mi permetteranno qualche sorriso; ma la vittoria sarà solo se potrò andarmene a modo mio. Ho un orgoglio: non voglio dipendere da Curia, Stato, politici, correnti». 

 

E come sarà? 

diego dalla palma

«Mi aiuterà un medico: mi ha preparato un composto. Sarò da solo, in un luogo del cuore, all’estero. L’ultimo mese è tutto deciso. Prima trascorrerò un momento meraviglioso: mangerò bene, un buon vino. Non mi ubriaco mai, ma so che dopo, per andarsene, ci vuole niente. Ho architettato una situazione non teatrale, non plateale: riservata, tranquilla. Me ne andrò gioiosamente. Quello che mi è stato preparato è velocissimo: due, tre minuti». 

È tremendo. 

«È una liberazione». 

 

E di là? 

«Ho vissuto fenomeni esoterici. Uscito dal coma, a sei anni dopo la meningite, non volevo vedere né mamma né papà: avevo bisogno di quelle figure fluttuanti in una luce lilla che mi portavano in volo. Penso che si ripeterà. Prima del coma non avevo mai disegnato; dopo, ho scoperto l’arte. Come posso non credere che ci sia una forma di energia?».

 

Lascerà chi le vuole bene. 

«Non voglio avvisare nessuno, sarebbe un’ulteriore richiesta di accettazione. Ho già perdonato tutti. Anche i due compagni che ho amato e che oggi non permettono nemmeno che li nomini. Capisce?  In ogni caso io, qui, non ho più né fidanzati, né fratelli, né figli». 

diego dalla palma foto michele crosera

 

Un figlio l’avrebbe voluto? 

«Un maschio no, una femmina sì; mi manca. Gli uomini mi hanno deluso. Salvo una categoria: i maschi perbene, con coscienza, candore, giustizia, lo sguardo che ancora si stupisce. Ma a 75 anni dico con certezza: la stima per la donna è incomparabile». 

 

La prima volta con chi fu? 

«Giuseppina, veniva da Padova in villeggiatura a Enego.  Andavamo a ciclamini: partiva qualche toccamento, a volte con il finale. In realtà, però, sentii subito forte il richiamo della figura maschile». 

 

Come lo scoprì? 

«In quegli anni, da adolescentotto . La prima volta avvenne dentro la nostra malga, in una notte di temporale furioso, con un ragazzo che veniva là da noi a lavorare. Poi ebbi una relazione anche con il fratello. Si aprì un mondo». 

 

Al sesso, confida nel libro, ha dato un’importanza eccessiva. 

«L’ho fatto ovunque: cabine telefoniche, bagni pubblici, parchi, cantieri dismessi, postriboli, cinema porno. Ma anche dopo i rapporti più fantasiosi, sentivo il bisogno di ripararmi sotto un portico a sentire la pioggia, o guardare le stelle. Prima di dormire, pensavo al cielo stellato e al privilegio di un cuscino morbido. La mia sessualità è sempre stata accompagnata da una forte spiritualità». 

diego dalla palma libro cover

 

L’apice? 

«Un’orgia con diciannove persone in un abbaino a Venezia, Campo San Luca: nove donne (tre etero), dieci uomini (cinque etero). Un amico, Marcello — bellissimo, ebbe una relazione con Zeffirelli — organizzò la serata in un bar. “Staremo stretti”, mi disse. 

“Meglio, risposi”. La vigna stretta dà uva più dolce». 

 

Ma gli anni dell’Aids come li ha vissuti? Non ha temuto? 

«Al mattino mi mettevo in tasca una boccetta di grappa, una crema antisettica e un preservativo: così». 

 

Beh, è andata bene... 

«Ho cercato il rischio. Forse mi attraeva. Ma anche il sesso mi ha portato vicino alla morte. In casa, a Milano, fui aggredito per rapina da un caraibico con cui avevo una relazione. Mi ficcò un coltello in gola, vagai per la città in tuta sporco di sangue. Rimasi tre giorni incosciente. Mi era stato presentato da una persona della televisione, ancora oggi famosissima e amatissima. Che poi negò. Però ebbi il coraggio di denunciare». 

 

Della tv, nelle sue pagine, parla malissimo. Quasi un rigetto. 

«Finché mi lascerò ingannare dalle sue lusinghe vorrà dire che sono un coglione. Mi pento di molte cose che ho fatto: l’opinionista, per esempio». 

diego dalla palma

 

Non ci va più? 

«Ho una lista di conduttori da cui non metterò piede. L’ho mandata anche alla mia addetta stampa. Molti sono solo i sosia delle loro miserie». 

 

Chi evita? 

«( apre un foglio ) Monica Setta, Pierluigi Diaco... Da loro mai». ( sbirciamo: ci sono anche Vespa, Fazio e Paola Ferrari, comunque ). 

 

(...)

Ha finito per lavorare con tutti i più grandi stilisti. 

«Moschino: coraggioso e geniale. Gianni Versace: inquieto e fantasioso. Laura Biagiotti: colta e intelligente. I Missoni: umani ed empatici. 

Coveri: ironico e ottimista. Ferré: burrascoso». 

 

E Armani? 

«Mai visto uno così anaffettivo e distaccato». 

 

diego dalla palma 34

È diventato ricco? 

«Le mie finanze sono state un elettrocardiogramma. Punte altissime, cadute rovinose. Ho sempre comprato case, anche bellissime. Ma una volta, quindici anni fa, mi trovai davanti all’Esselunga di viale Piave con 37 euro in tasca: Equitalia, per la disonestà di qualcuno, mi aveva portato via tutto». 

 

Sui social è un fiorire di truccatrici e tutorial. 

«Qualcuna l’ho seguita anch’io. Clio è stata abile, ha voluto essere la Clerici del make-up. Poi ho capito che, in generale, più del desiderio di trasmettere qualcosa di nuovo c’è la smania di apparire. In ogni caso, per me il problema non si pone più». 

 

Perché? 

«Esco dai social. Ho preparato cinque post per annunciare l’addio. Perderò seimila euro al mese di sponsorizzazioni, ma ormai mi sento inadeguato di fronte alle bugie». 

 

diego dalla palma 12

A proposito: «Fingere sulla propria sessualità è una forma di fallimento», scrive. Lei come si rivelò? 

«Mille turbamenti; poi mi confessai a mia mamma, in auto, lungo i tornanti della Valsugana. Mi disse solo: “Non dev’essere questo a cavarti la libertà”. Poi ne parlò a papà. Il giorno dopo lui mi fece trovare una torta fumante con la farina gialla e i fichi. 

Non l’ho mai detto: penso che entrambi avessero avuto delle esperienze omosessuali». 

 

Sua madre «gitana, assolutista, autoritaria e con un sentore di stregoneria». 

«Le devo tutto. Aveva un sesto senso incredibile. È morta tra le mie braccia, mentre le facevo respirare il profumo dei miei polsini. La sua fine, dopo l’agonia, mi scosse di una gioia profonda. Quando spirò, la truccai, in un momento di sublime bellezza: le spruzzai la lacca, la pettinai con la cofana come piaceva a lei. Poi le misi il rossetto. È stato il mio maquillage più amorevole. Era... era una diva. Ecco, mi commuovo». 

 

(...)

diego dalla palmadiego dalla palma 7diego dalla palma diego dalla palma diego dalla palmadiego dalla palma kriziadiego dalla palmaFURTO A CASA DI DIEGO DALLA PALMAdiego dalla palma