“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Antonello Piroso per “la Verità”
Scusi, presidente, quando lei e Silvio Berlusconi vi esibivate sulle navi.... Mai successo, io soffro il mare. Suonavamo insieme, ma sulla terraferma. Ma scusi, perché non l' avete mai detto prima? Perché nessuno me l' ha chiesto. Voi giornalisti continuate a dirlo e a scriverlo.
Pazienza.
Era un Fedele Confalonieri ironico e sornione, quello che l' anno scorso, mentre l' intervistavo in pubblico in Puglia, smontò un piccolo mito della politica italiana.
La notizia, marginale, fu comunque battuta dalle agenzie e ripresa da qualche giornale.
Credete forse che per questo la piccola leggenda del pianista (e del cantante) sull' oceano sia stata mandata in soffitta una volta per tutte? Manco per niente. Si continua a dirlo e scriverlo.
Perché?
LE CIFRE SBAGLIATE Fondamentalmente perché i pregiudizi, i luoghi comuni e gli stereotipi sono la nostra rassicurante tazza di tè (tanto per ricorrere anche noi a un tic linguistico, con il più il vezzo snobistico dell' anglofilia).
Per definirne il perimetro, soccorre un bel libro edito da Laterza, un vero e proprio catalogo, 87 autori per altrettanti capitoletti, intitolato Il pregiudizio universale. In cui, fin dall' introduzione del linguista Giuseppe Antonelli, si spiega che i pregiudizi sono credenze condivise, date per scontate perché -tramandate con il passaparola - col tempo si sono sedimentate. Cristallizzandosi come i proverbi, archetipo del cosiddetto sano buonsenso popolare.
Nel volume le espressioni sono tante e distribuite in modo tale da provocare ecumenicamente i lettori di destra, di centro e di sinistra.
Nonché i giornalisti, come fa il sociologo Luca Ricolfi nel suo contributo, che continuano a riproporre il leitmotiv: La corruzione ci costa 60 miliardi di euro l' anno. Se si pensa che nel 2011 la Commissione europea ha stabilito che in tutto il continente il fenomeno vale 120 miliardi, l' 1% del Pil comunitario, il dato italiano sarebbe pari al 50 per cento.
IL PREGIUDIZIO UNIVERSALE COVER
Ma siccome la gente è ingannata da leggende metropolitane, bufale su internet e demagoghi senza scrupoli, ecco che la cifra diventa dogma, e quindi pregiudizio.
Ovviamente, questo non significa che la piaga non esista, ma un conto è la realtà, un conto è la percezione che ne abbiamo.
ARABI E SESSISMO Circostanza confermata da una rilevazione demoscopica (ma attenzione: I sondaggi non ci prendono mai, secondo un pregiudizio che Nando Pagnoncelli s' impegna a confutare nel proprio intervento, Cicero pro doma sua) citata nel capitolo Siamo invasi dai rifugiati. Dove si ricorda che nel 2014 il quotidiano inglese The Guardian pubblicò le risposte degli italiani sulla presenza degli immigrati nel nostro Paese (percepita al 30 per cento, reale: 7 per cento), dei musulmani (21 per cento, reale: 4 per cento) e dei cristiani (69 per cento, reale: 83 per cento!).
Immagino l' obiezione: questo quadro sarà valutato come un pregiudizio dall' estensore della riflessione, ma ci saranno altri che lo giudicheranno come una verità evidente. Per carità, anche se si potrebbe replicare che il pregiudizio peggiore è quello di chi crede di non avere pregiudizi.
E in ogni caso, a seconda di come la si pensi, ci si può consolare (o indispettire) leggendo i capitoli su due pregiudizi scientifici: La matematica non è un' opinione e I numeri parlano da soli.
In verità, i pregiudizi non sono mai neutri, ma rispondono a una logica, tutt' altro che sgangherata. Per esempio, ci sono quelli di natura risarcitoria, figli a loro volta di un Luogocomunismo uguale e contrario. Per capirci. Siccome il mondo è un luogo oscuro di maschilistico sessismo, fin da battute innocenti quali donna al volante, pericolo costante (in Arabia Saudita però il pregiudizio si è fatto norma, visto che le donne non possono guidare, alla faccia del ragionamento - la mia è ovviamente una boutade - che fa Franco Cardini per smontare il pregiudizio secondo cui L' Islam è intollerante), ecco che si impone il verbo per cui Le donne sono migliori dell' uomo.
Così, siccome una certa vulgata dipinge gli ebrei come avidi, ecco diffondersi quella speculare Gli ebrei sono intelligenti, pregiudizio su cui si sofferma Anna Foa. Lo stesso si potrebbe dire per Gli omosessuali sono sensibili, commentato da Paola Concia.
FERMARE IL DECLINO Dalle minoranze alle maggioranze, è tutto un pregiudizio. La cultura è di sinistra è un mantra che Umberto Croppi sminuisce per interposta persona. Dopo aver spiegato che l' assioma è la conseguenza di un sillogismo (gli intellettuali sono di sinistra e le persone di sinistra più colte), per sostenere che tale egemonia fu anche regalata alla sinistra, cita Carlo Lizzani, iscritto al Pci, che lo confessò in un' intervista al Corriere della Sera, elencando registi e attori che di sinistra di certo non erano, ma si lasciava ritenere che lo fossero: Mario Monicelli, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Anna Magnani, Totò, Amedeo Nazzari, Gina Lollobrigida. Senza dimenticare, aggiunge Croppi, Leo Longanesi, Giovanni Guareschi, Dino Buzzati, Ennio Flaiano.
Dulcis in fundo, la politica.
Ovvero: l' ovvio dei popoli, cui sono dedicati due capitoli: I politici sono tutti ladri, cosa non vera, concede perfino il Dottor sottile Piercamillo Davigo, presidente del sindacato delle toghe (che imputa però agli onesti la insufficiente determinazione nel prendere le distanze dai disonesti) e Questi politici non ci rappresentano. Di mio avrei aggiunto I politici parlano per slogan sempre identici.
Tipo: fermare il declino, puntare su crescita competitività e occupazione, rilanciare gli investimenti in ricerca e sviluppo, tutelare le tante eccellenze che all' e stero ci invidiano, proteggere la piccola e media impresa, pensare alle famiglie e naturalmente abbassare la pressione fiscale.
fedele confalonieri al pianoforte con gigi d alessio
Un pregiudizio? Macché. La controprova? Nel Diario degli errori, proprio di Flaiano, corpus di frammenti e aforismi, si ritrova questo: Nel 1968.
Un elenco di temi, argomenti e titoli di giornale che potrebbe essere scritto oggi: Venezia è sempre da salvare. L' Inps assediata. Gli statali in sciopero. L' edilizia in crisi. Gli ortofrutticoli danneggiati dal Mec (oggi Ue). Il turismo regredisce. Le acque sono inquinate. I treni ritardano. La circolazione in crisi. Sciopero dei benzinai. Gli studenti preparano la protesta. Rivolta nelle carceri. La riforma burocratica ferma. Napoli paralizzata. Sciopero dei netturbini. Crisi dell' istituto familiare Posta che non viene distribuita. La crisi dei partiti. La crisi delle correnti dei partiti. Il Mezzogiorno in crisi. Le Regioni in crisi. Il Comune di Roma aumenta il disavanzo. Ferma la metropolitana di Roma. I cinesi preparano una sorpresa? I russi nel Mediterraneo. Fine del parlamentarismo? Il freddo ritorna.
Maurizio Costanzo in uno dei suoi programmi chiudeva le interviste con un tormentone: Cosa c' è dietro l' angolo?. Domanda cui, letto quanto sopra, si può oggi tranquillamente rispondere: niente. Oppure: tutto. Probabilmente, con una frase fatta: un altro angolo.
maurizio costanzo Premio Guido Carli Fedele Confalonieri al pianoforte CONFALONIERI BERLUSCONI
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