1. ARRIVATO ALL’ULTIMO GIRO DI VALZER, DE BORTOLI REAGISCE AL SILURAMENTO DAL “CORRIERE” TRASFORMANDO IL COMITATO DI REDAZIONE IN “COMITATO DI DIREZIONE’". E ATTACCA ELKANN E MONTEZEMOLO, CHE VOGLIONO CALABRESI AL CORRIERE, PUBBLICANDO L’ACQUISIZIONE-BIDONE DEL GRUPPO SPAGNOLO RECOLETOS DA PARTE DI RCS...

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DAGOREPORT
Tempi di Conclave e di canoni Quirinalizi. S'incartano sul pulpito domenicale il sommo Eugenio Scalfari e il lieve Flebuccio de Bortoli. Il fondatore de "la Repubblica" recita la sua omelia "probi viri" Napolitano. E si augura che il Pdl di Belusconi imploda spargendo le sue schegge nelle truppe raccolte al Senato da Rigor Mortis. Così da abborracciare un altro governicchio che risolva l'ultimo rebus istituzionale del capo dello Stato prima del suo addio il prossimo 15 aprile.

Dal direttore del "Corriere della Sera" arriva invece una supplica "pro domo sua" a Re Giorgio affinché resti un altro anno a sul Colle più alto. Un tempo ragionevole di "prorogatio", osservano i malevoli in via Solferino, che allungherebbe la vita (direzionale) di Flebuccio, ormai arrivato alla conclusione del suo quarto mandato.

Già. Mala tempora currunt al Corrierone affogato nei debiti e con una proprietà non solo riluttante a mettere mano al portafoglio (aumento capitale), ma disinnamorata del suo gioiellino che sul mercato della politica, delle copie e della autorevolezza ha toccato i suoi minimi storici.

Nell'attesa del nuovo Papa, del successore del presidente della Repubblica e del prossimo premier, tra l'azienda, il direttore e la rappresentanza sindacale (CdR) è stato trovato un modus vivendi per superare le Idi di marzo e arrivare senza strappi (scioperi) al redde rationem di primavera.

Tra una "supplica" a Napolitano e una "mozione degli affetti" che ha incontrato i favori della redazione così da evitare uno scontro duro con la proprietà, Flebuccio de Bortoli ha assunto, di fatto, la guida del Comitato di redazione. Una leadership sindacale, detta "comitato di direzione", che nel gioco delle parti in atto di svolgimento in via Solferino, dà il via libera alla pubblicazione a puntate delle vicende a dir poco oscure dell'acquisizione-bidone del gruppo spagnolo Recoletas da parte dei Poteri marci. Un colpo basso ai "padrini" di quell'acquisizione (Mediobanca e Fiat) che non fanno mistero di voler portare l'attuale direttore de "la Stampa", Mario Calabresi, alla guida del Corrierone.

Ma, ammoniva l'evangelista Matteo: "Nemo potest duo bus dominis servire". Dunque, riuscirà Flebuccio a servire due padroni (la redazione e l'Rcs) senza affezionarsi a una parte e disprezzare l'altra?

Nei giorni scorsi Abramo Bazoli ha fatto un ampio giro di consultazioni con gli altri "pattisti" dell'Rcs per sondare i loro umori sull'annunciato (e mai smentito) cambio di direzione. La maggioranza del "salotto sfondato" raccolto in Rcs sembra orientato per un forte "segnale di discontinuità" alla guida del quotidiano milanese.

Tempi di Conclave e di canoni Quirinalizi, dicevamo. Ma anche di Rottamatori, tanto in voga pure tra i politologi à la carte di via Solferino. Allora, per dirla ancora alla latina "faber est suae quisque fortunae". Ciascuno è artefice della propria fortuna (o delle sue disgrazie).

 

 

Ferruccio De Bortoli LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO EMILIO BOTIN E LUCA DI MONTEZEMOLO JOHN ELKANN SERGIO MARCHIONNE jpeg