VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Andrea Malaguti per "la Stampa"
Eva Rausing, una delle donne più ricche della Gran Bretagna, rideva solo nelle foto dei party. Attorno a lei c'erano un sacco di champagne, gente di gran classe e molte collane di perle. Le sue in genere erano le più belle. Grosse come chicchi d'uva. Si aggiustava i capelli, si metteva in posa e stirava sorrisi perfetti. Nella fissità degli scatti non si vede quando ti tremano le mani, si capisce con difficoltà che il corpo si è ridotto a uno scheletro e bisogna farci attenzione per capire che le pupille sono quelle di una tossicodipendente.
Ieri, verso l'ora di pranzo, l'hanno trovata senza vita nel suo appartamento di Chelsea, una palazzina georgiana con le colonne bianche sistemata a Cadogan Place, il paradiso dell'aristocrazia del denaro. Era stesa per terra, con gli occhi rovesciati e un filo di saliva bianca che le scendeva sulla guancia.
Anche a 48 anni si può morire di overdose. Scotland Yard pensa che una parte in questa brutta storia che sconvolge la Londra bene, quella protetta, quella che non paga mai, ce l'abbia anche il marito di Eva, Hans Kristian Rausing junior, l'erede di Hans Kristian senior, lo svedese che ha trasformato la Tetra Pak in un colosso internazionale e che ha lasciato al figlio un patrimonio di 5,4 miliardi di sterline. Una cifra che è quasi impossibile anche solo da contare. Aveva cominciato negli Anni Sessanta, accorgendosi che con i suoi cartoni si poteva conservare il latte senza refrigeratore.
HK Rausing, comunque, lo hanno arrestato. E lo stanno ancora interrogando. L'hanno portato in carcere vestito come se andasse a teatro. Una testa piena di capelli marroni e il barbone ribelle. «Hai dato tu la roba a Eva? Volevi ucciderla?». Lui, rampollo di una famiglia che ha versato oltre cinquecentomila sterline nelle casse del partito conservatore, non ce l'ha tutte le risposte in tasca.
Come sua moglie con gli stupefacenti ha un rapporto antico. Nel 2008 lo processarono per spaccio. Quello stesso giorno pure Eva finì in galera. La fermarono davanti all'ambasciata americana. Nella borsetta aveva eroina e crack per «farsi» una settimana. Chiese scusa. «Ho fatto un grave errore. E di certo la mia vita ha preso una piega sbagliata. Sono molto dispiaciuta», disse. Era sincera. Ma non significa che fosse libera.
Figlia di un milionario americano, aveva conosciuto HK in una clinica per la riabilitazione dall'altra parte dell'Oceano. Facevano a pugni con i loro incubi senza grandi risultati. Ed erano stati i lacci della tenerezza a tirarli fuori per un po' da quel pozzo nero. «Non ci finiamo più». Si erano persino messi a finanziare una charity che recupera drogati e alcolizzati, action on Addiction. Ma come fai ad aiutare gli altri se non aiuti te stesso? Eva nelle foto ha ricominciato a sorridere strano e adesso la polizia vuole capire se è stato proprio HK a darle la spinta finale, quella che l'ha fatta cadere come un pupazzo disarticolato su un tappeto persiano.
EVA CON HANS RAUSING jpegEVA RAUSING jpegCADOGAN PLACE A LONDRA RESIDENZA DELLA COPPIA RAUSING jpeg
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