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VIDEO - V FOR VIRGINIA: LA PARODIA
Alessandro Trocino per il Corriere della Sera
«Sono accuse risibili. Appena cadono, lei tornerà assessore ». Virginia Raggi rassicura i suoi, qualche minuto prima del video selfie notturno nel quale annuncia di aver accettato le dimissioni di Paola Muraro, raggiunta da avviso di garanzia: un video un po’ surreale, con la sindaca in primissimo piano mentre sullo sfondo giacciono seduti nella Sala delle
GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA
Bandiere i consiglieri a 5 Stelle, cupi e immobili. Una giornata lunghissima, che ha il suo culmine in piena notte, come avvenne per la revoca del capo di gabinetto Carla Raineri. Un timing che va spiegato. Perché il video selfie viene girato all’1.33 di notte.
Contemporaneamente l’Ansa batte una nota della Muraro: «Sono indagata, mi dimetto». All’1.48, ecco l’agenzia: la Raggi accetta le dimissioni. Ma qualcosa non quadra. Perché la Muraro sapeva di aver ricevuto l’avviso di garanzia già dal 7 dicembre. Cosa accade in questi 5 giorni? Cosa fa precipitare gli eventi nella notte? La Raggi e la Muraro nicchiano per giorni. Ma lunedì la notizia arriva ai giornali. E in Campidoglio scoppia il putiferio.
Che fare? I consiglieri fanno pressione sulla Raggi. Beppe Grillo è a Genova per uno spettacolo. Con lui c’è Luigi Di Maio, che smentisce contatti con Muraro o Raggi. Stefano Vignaroli racconta: «La Muraro mi ha chiamato alle 22 circa. Era commossa. Mi dice che ha ricevuto l’avviso di garanzia ». Passano un paio d’ore, il tempo di concludere lo show, perché arrivi il diktat di Grillo: «La Muraro si deve dimettere». Fine della storia.
Si allestisce il set per il video. Ma non è finita. La Raggi assume le deleghe e spiega ai suoi: «Noi siamo garantisti: in caso di avviso di garanzia, dimissioni ». Ma il bello viene dopo: «Le accuse sono inconsistenti: avrebbe sbagliato i codici dei rifiuti. Una roba che si sana con un’ammenda tra 600 e 2.000 euro. Aspettiamo di capire. Se le accuse, come credo, risulteranno infondate, tornerà al suo posto».
VIRGINIA RAGGI E LA SUA GIUNTA
Tra i parlamentari serpeggia il malumore. Vignaroli, da sempre amico leale, ha dubbi: «Lei ha fatto molto bene. Ma non possiamo rimanere appesi per mesi». Il momento chiave sarà a gennaio, quando si deciderà sul rinvio a giudizio. Le opposizioni chiedono che la Raggi spieghi in Aula. Oggi Grillo, vista la situazione, interrompe la «pausa », e torna a Roma, con Davide Casaleggio.
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