1. MA DI CHE COSA È FIGLIA TUTTA QUESTA FRETTA IMPROVVISA DI RENZIE SULLA LEGGE ELETTORALE, DOPO CHE L’ITALICUM È FERMO DAL MARZO SCORSO? OLTRE IL VOTO ANTICIPATO AL PROSSIMO MARZO, C’È UN’ALTRA IPOTESI CHE GIRA NEI PALAZZI E RIGUARDA NAPOLITANO 2. RE GIORGIO NON VEDE L’ORA DI DIMETTERSI. SECONDO ALCUNI, NON CE LA FA PIÙ E LA SUA GIORNATA LAVORATIVA SI SAREBBE MOLTO RIDOTTA. PERÒ, PRIMA DI INTERROMPERE IL SUO SECONDO SETTENNATO, VORREBBE LA GARANZIA CHE IL TRENO DELLE RIFORME È PARTITO DAVVERO. L’APPROVAZIONE IN SECONDO LETTURA DELL’ITALICUM ENTRO FINE ANNO SAREBBE COME UNA GARANZIA PER IL COLLE E ANCHE L’INNESCO DELLE DIMISSIONI DI RE GIORGIO 3. IL PATTO DEL NAZARENO È PIÙ SOLIDO DI QUANTO APPAIA. E’ UN PATTO DI MUTUA ASSISTENZA TRA RENZIE E IL BANANA. SE GARANTIRÀ UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE ENTRO UN PAIO DI MESI, POI GARANTIRÀ ANCHE UN NUOVO CAPO DELLO STATO. LA PARTITA VERA, INSOMMA, PIÙ CHE SULLE ELEZIONI ANTICIPATE SEMBRA CHE SI GIOCHI SUL QUIRINALE

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

MATTEO RENZI A BALLAROMATTEO RENZI A BALLARO

1. AVVISI AI NAVIGATI

Ma di che cosa è figlia tutta questa fretta improvvisa di Renzie sulla legge elettorale? Ieri il premier spaccone ha ricevuto a Palazzo Chigi la somma delegazione forzista con Silvio Berlusconi, Denis Verdini e Gianni Letta nella parte dell’incensurato. Oggi i giornali raccontano che Renzie ha dato pochi giorni al Banana per rispondergli sulle modifiche all’Italicum, altrimenti lui batte altre strade (come tentare un accordo con i grillini).

 

L’ex Cavaliere adesso farà le sue riflessioni su premio di lista al 40%, sbarramento al 5% (ciao Ncd!) e almeno un terzo dei deputati scelto dalle segreterie. Dicono che sia pronto a dire di sì su tutta la linea, anche se non ama le preferenze. Ma intanto il Berlusca ieri si è convinto ancora di più che la fretta di Renzie sia motivata dalla voglia di andare a elezioni in primavera.

 

silvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariatosilvio berlusconi inaugura la biennale di antiquariato

Il premier non nega che gli converrebbe votare al più presto, per avere un pattuglione di deputati “più fedele”, ma giura e spergiura che si voterà nel 2018. La fretta allora, dopo che l’Italicum è fermo dal marzo scorso? C’è un’altra ipotesi e riguarda Napolitano. Re Giorgio non vede l’ora di dimettersi. Secondo alcuni, non ce la fa più e la sua giornata lavorativa si sarebbe molto ridotta. Però, prima di interrompere il suo secondo settennato, vorrebbe la garanzia che il treno delle riforme è partito davvero. L’approvazione in secondo lettura dell’Italicum entro fine anno sarebbe proprio questo: una garanzia per il Colle e anche l’innesco delle dimissioni di Re Giorgio.

 

Il patto del Nazareno è più solido di quanto appaia a seguire soltanto l’evoluzione della discussione della legge elettorale. E’ un patto di mutua assistenza tra Renzie e il Banana. Se garantirà una nuova legge elettorale entro un paio di mesi, poi garantirà anche un nuovo capo dello Stato. La partita vera, insomma, più che sulle elezioni anticipate sembra che si giochi sul Quirinale.

 

 

2. UN NAZARENO È PER SEMPRE

DENIS VERDINI NEL  E OGGI DENIS VERDINI NEL E OGGI

Ieri l’incontro a Palazzo Chigi si è risolto in un classico “nulla di fatto” e ogni giornale ha la sua teoria. Il Corriere non si sbilancia: “Renzi vede Berlusconi, duello sui tempi. Sul tavolo le modifiche all’Italicum. Il capo del governo vuole accelerare e minaccia di andare avanti senza FI. Il Cavaliere, con Verdini e Letta, chiede garanzie sui nominati. Il leader pd: tu così vuoi passare da statista?” (p.2). Poi, nel retroscena, “il sospetto che inquieta l’ex premier: vuole l’arma per votare a marzo” (p. 3).

 

La Repubblica dei renziani invece la mette giù dura fin dal titolo in prima pagina: “Renzi a Berlusconi: decidi sulle riforme o il patto salterà”. Dentro, aggiunge: “Due ore di confronto. Il premier concede una settimana. E avvisa: lunedì la riforma elettorale riparte dal Senato” (p. 2). Severo anche il Messaggero: “L’ultimatum del premier: deciditi o sei fuori partita” (p. 11). La Stampa sottolinea che “Berlusconi prende tempo sull’Italicum” e poi apre scenari alternativi: “E Renzi prepara il piano B: maggioranza alternativa. Il presidente del Consiglio ha chiesto una risposta ‘entro domenica’. I supi sondano i fuoriusciti di Cinque Stelle per un nuovo gruppo” (p. 7).

Gianni Letta foto mezzelani gmt Gianni Letta foto mezzelani gmt

 

Il Giornale di Berlusconi Paolo prova a seminare zizzania: “Accelerazioni. Renzi arma la pistola contro il Pd. Il premier ha fretta di imporre la sua legge elettorale per mettere a cuccia i suoi (e l’Ncd): o fate come dico io o si va a votare. I dubbi di Berlusconi, patto del Nazareno a rischio” (p. 1).  

 

 

3. SBROCCA-ITALIA

Quanto sia facile trattare con il Movimento Cinque Stelle è ben spiegato da quello che è successo ieri al Senato: “Prove di alleanza Pd-5Stelle, poi la rissa. Consulta, i grillini aprono alla candidata dem Sciarra e la sottopongono alla rete. Ma sullo Sblocca-Italia è bagarre. I senatori dell’M5S cercano di impedire il voto di fiducia e all’uscita insultano i colleghi dei Democratici. La denuncia di alcuni parlamentari dem: ‘I 5 Stelle fuori dall’Aula ci hanno augurato un tumore ai figli” (Repubblica, p. 4). Se è vero, inqualificabile.

 

 

4. SILENZIO, PARLA IL MILIARDARIO BUONO DAVIDE SERRA

BEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMOBEPPE GRILLO ALL'INCONTRO CINQUESTELLE DEL CIRCO MASSIMO

Davide Serra, il banchiere sotto accusa per le frasi sul sindacato, si fa intervistare da Repubblica e proclama: “Non sono il lupo della City, chiudo la società alle Cayman e mi iscrivo ai Democratici”. Il fondatore del Fondo Algebris spiega che cosa gli piace di Renzie: “E’ il primo politico italiano che parla in modo che comprendo. Condividiamo gli stessi valori: cattolico, boy-scout, tanti figli e una visione moderna e progressista per rimettere in moto l’Italia”. Viva la modestia.

 

Ma il passaggio più bello è quello in cui sbandiera, con straordinaria eleganza, tutta la beneficenza che fa: “Con Hakuna Matata mantengo una missione di 8 mila bambini in Tanzania, 2 mila per ognuno dei miei quattro figli” (p. 18). Bene, bravo, bis!

 

 

 

5. NON FA SOSTA L’EURO-SUPPOSTA

 

DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA

Ancora parole dure per il Premier spaccone da parte del presidente della Commissione Ue. “Juncker, nuovo attacco a Renzi. ‘Non tremo davanti ai premier, rispetto per la Commissione’. Alla Ue replica Gozi: servono decisioni politiche, non aritmetiche. Calano le vendite al dettaglio nell’Eurozona, tonfo per la Germania” (Repubblica, p. 12). Il Messaggero invece la mette diversamente: “Juncker tende la mano a Renzi: ‘Lo apprezzo, ma rispetti la Ue” (p. 9). Meno rassicurate il Giornale: “I dubbi dell’Ue: sull’evasione l’Italia trucca i conti. Juncker ancora irritato col premier italiano: il presidente di turno non può attaccare la Commissione” (p. 3).

 

Intanto, a proposito di supposte,  Confcommercio fa i conti sulla legge di Stabilità e scopre che “l’effetto slavina sull’Iva può costare 20 miliardi in 3 anni. Giù consumi ed entrate” (Stampa, p. 9).

 

JUNCKER JUNCKER

 

6. MADIA NON CIUCCIA IL CALIPPO

Tutti costretti a occuparsi del bel gesto di Alfonsina la Pazza: “Madia, il gelato e quel volgare doppio senso. La difesa di Signorini per le foto e il titolo di “Chi”: e il calippo della Pascale? Interviene l’ordine dei giornalisti” (Corriere, p. 12). Repubblica intervista sul tema la Pascale: “Un fatto sgradevole e chi attacca le donne colpisce anche me”. La fidanzata del Banana ricorda: “Quando io e l’ex ministro Carfagna siamo state oggetto di attacchi vergognosi nessuno interveniva in nostra difesa. Nessun ambiente è immune da questi comportamenti. Io non faccio la vittima, combatto e rispondo punto su punto” (p. 19). Il Giornale butta la palla in tribuna: “Se la ministra è di sinistra paparazzarla è vietato” (p. 1).

MARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATOMARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATO

 

 

7. ALFANAYEV IN SALVO

Il ministro addetto alla difesa dei manganelli se la cava senza troppi patimenti a Montecitorio. “Bocciata la sfiducia ad Alfano. E in Aula per la prima volta il ministro parla di ‘carica’. La mozione di M5S e Sel respinta: 367 contrari e 125 favorevoli” (Corriere, p. 13). Repubblica: “Alfano, no alla sfiducia. ‘Il video non mi smentisce, cariche per autodifesa’. Imbarazzo nel Pd, Civati vota contro il ministro. In aula meno di cento deputati, molte le assenze in Fi” (p. 17). Le assenze in aula dicono tutto: costretti a salvare il solito Alfano, molti preferiscono non assistere

FRANCESCA PASCALE NEL VIDEO O CALIPPO FRANCESCA PASCALE NEL VIDEO O CALIPPO

 

 

8. TOGHE STRAPPATE

Edmondo Bruti Liberati raschia il fondo del barile nella sua guerra con l’aggiunto Robledo: “La moglie di Robledo in Expo’. Bruti al Csm: lavora all’ufficio legale. La replica: è un pretesto, si è cancellata da avvocato” (Corriere, p. 20). Si attende una bella puntata sui figli

 

 

alfonso signorinialfonso signorini

9. HABEMUS MONTEZEMOLO!

Messaggero in festa per l’adorato Luchino: Scoop del giornale romano: “Alitalia, Montezemolo al timone. Il cda lo ha designato alla presidenza. Hogan vicepresidente. Le nomine all’assemblea dei soci del 26 novembre, closing in anticipo rispetto a fine anno. Domani finisce la cassa. In arrivo altri 80 milioni” (p. 15).

 

 

angelino alfanoangelino alfano

10. ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA

Il cda del Monte dei Pacchi ha preso le contromosse dopo la bocciatura agli Stress test di Francoforte: “Mps corre ai ripari. Via libera all’aumento fino a 2,5 miliardi. Così i Monti bond rimborsati in anticipo. Profumo soddisfatto. Nel piano cessioni per 220 milioni. Chiesta a Bce riduzione deficit. La ricapitalizzazione dovrebbe partire tra maggio e giugno, di certo dopo i conti 2014” (Repubblica, p. 32). Sulla Stampa, aggiornamenti anche sulla bizzarra vicenda dell’offerta del fondo cinese Nit Holding: “il rappresentante italiano è indagato per vicende legate alla Popolare di Spoleto” (p. 22).

 

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

 

11. UN AIUTINO AI TRENINI COL CIUF

Buone notizie per Diego Della Valle e Luchino di Montepariolo, alle prese con il profondo rosso del treno Italo. “Alta velocità, sconto del 37% a Ntv e Trenitalia. L’Authority dei Trasporti ha tagliato le tariffe riconosciute a Rfi (Ferrovie dello Stato) per l’utilizzo della rete. Il ministro Lupi: ‘Stimolata la concorrenza’. L’azienda di Italo: ‘Un primo passo positivo, ma la strada è lunga” (p. 34). Restano comunque debiti per oltre 600 milioni.

novella 2000   luca di montezemolonovella 2000 luca di montezemolo