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DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI…
LA VARETTO FURIOSA - LA DIRETTRICE DI SKYTG24 CONTRO GOOGLE E YOUTUBE CHE NON CANCELLANO I FILMATI DELLA PROPOAGANDA JIHADISTA: “HANNO MILIARDI MA NON SONO IN GRADO DI CONTROLLARE E RIMUOVERE QUESTI VIDEO RACCAPRICCIANTI'' - EPPURE PER DIFENDERE I DIRITTI D'AUTORE DELLE MULTINAZIONALI E CANCELLARE I VIDEO PIRATATI AGISCONO RAPIDI COME FULMINI...
Maurizio Caverzan per la Verità
jihadisti bambini nei video propaganda isis 3
Basterebbe che le società più grandi e più ricche del pianeta schiacciassero un tasto».
Si conclude così la seconda puntata dell' inchiesta condotta da Sky Tg24 contro la pigrizia dei giganti del Web nei confronti dei video di propaganda dell' Isis visibili in rete. La denuncia è stata inaugurata da un editoriale del direttore Sarah Varetto che ha introdotto un lungo e documentato servizio nel quale si mostrava con quale facilità si possono visualizzare su Youtube filmati di esecuzioni di innocenti, di minacce e di campi di addestramento al terrorismo di minori che si concludono con l' invito a cliccare like.
«Una delle ribalte più note e controllabili del pianeta offre ampia visibilità alla propaganda dell' Isis», ha denunciato il direttore del canale all news di Sky. «Google, la seconda società più grande del mondo (proprietaria di Youtube), non è in grado di controllare e rimuovere con efficacia questi video dal contenuto realmente raccapricciante». I filmati rimangono visibili mesi e anni, raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni.
Mentre si proclama pronta ai controlli e alla rimozione dei contenuti inneggianti alla violenza e al terrorismo, nei fatti Youtube prevede che il vaglio per l' eventuale cancellazione di questi materiali debba essere sollecitato dagli utenti. Così, questi materiali rimangono online per anni. Nel caso della violazione della legge sul copyright musicale, invece, Google ha attivato un sistema di autocontrollo che rende la rimozione istantanea e definitiva.
Anche per i contenuti pedopornografici, argomento sul quale la sensibilizzazione sociale è giustamente molto elevata, la rimozione risulta rapida ed efficace. Sui video jihadisti la reazione delle piattaforme del Web è invece lenta e approssimativa. Spesso accade infatti che, dopo il sollecito e la rimozione, lo stesso video ricompaia su altre pagine e su altri provider, continuando a sommare visualizzazioni. Nelle scorse settimane, una polemica per l' inserimento di pubblicità abbinate a questi filmati ha costretto Google a modificare la policy per la gestione dei banner pubblicitari. Ma se le pubblicità sono state rimosse, i video sono rimasti online.
Nella seconda parte dell' inchiesta la responsabile della comunicazione di Google Italia si è difesa sostenendo che, prima di rimuovere i filmati, è necessario vagliare il contesto in cui vengono divulgati, verificando se si tratti di video «caricati a fini informativi o a fini educativi». In realtà, tenore e contesto di gran parte di questi materiali appaiono assolutamente inequivocabili. La circospezione di Google risulta davvero eccessiva e la campagna di Sky Tg24 è da sottoscrivere senza distinguo.
jihadisti isis
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