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RAI: CAMPO DALL'ORTO, UN'ALLEANZA TRA TV PUBBLICHE EUROPEE
(ANSA) - "Nei prossimi anni, su temi mirati, ci saranno coproduzioni" fra la Rai e le altre reti pubbliche europee, e "ognuno racconterà il suo Paese". Vista "la stagione di grande incertezza, è una responsabilità davvero rilevante". Intervistato dalla Stampa, il dg Campo Dall'Orto delinea una Rai impegnata a cooperare coi grandi canali generalisti del continente. "Uno spazio", dice, esiste, poiché "operiamo in contesti analoghi per tipo di pubblico e di racconto che facciamo".
A Bruxelles per incontrare diplomatici e politici, Campo Dall'Orto parla della portabilità del diritto d'autore e del limite alla libera circolazione di telefilm e partite. "Tutto il sistema tv è fondato sui diritti nazionali, a partire da quelli sportivi. Eliminare il geoblocking è complesso. Si può però fare un'altra cosa. Quando lo spettatore - spiega - acquisisce un diritto, se è chiaramente identificabile, è giusto che possa usufruirne anche viaggiando all'estero. Dal punto di vista tecnico, da settembre saremo pronti a consentirlo. Ma serve l'azione del legislatore. Oggi, quando uno strumento riconosce che non sono nel mio Paese, mi ferma".
Sui rapporti con la politica, "il legame è inevitabile. La Rai deve essere più autonoma nelle decisioni per poi confrontarsi con la politica nei luoghi deputati, dalla Commissione di vigilanza al dialogo con le istituzioni",osserva Campo Dall'Orto. "La Rai non è né 'contro', né 'altra cosa'. Il rapporto è più fluido se guadagna autonomia. Sta accadendo e accadrà ancora nei prossimi mesi".
I politici, aggiunge, non chiamano più per chiedere favori. Il ricorso sui 150 milioni presi dal governo Renzi per gli 80 euro "avanza. Non sono però un appassionato di ricorsi fra pezzi di Stato. Questo è legato alle risorse: se tutto va bene col canone in bolletta - dichiara il dg - credo che a fine anno ci saranno le condizioni per sederci con le controparti e trovare una composizione".
Estratto dall'intervista di Marco Zatterin ad Antonio Campo Dall'Orto su ''La Stampa''
Il suo predecessore voleva tagliare le testate giornalistiche. Il piano è sparito. Come mai?
« La visione editoriale prevale su quella organizzativa. Il vecchio progetto era animato da esigenze di efficienza e non necessariamente di servizio ai cittadini. Certo l' efficienza è importante, ma abbiamo ritenuto di partire dalle risorse che ci sono e cercare di usarle bene. Non vuol dire mantenere lo status quo, bisogna comunque evolvere. In particolare sul digitale, dove siamo in ritardo».
STEFANO SOLLIMA SUL SET DI GOMORRA LA SERIEgomorra tv
Come possiamo recuperare?
«È fondamentale tornare a essere parte del racconto internazionale. Abbiamo avuto degli apripista, la vittoria di Sorrentino agli Oscar e "Fuocoammare" a Berlino. Hanno dato lustro al nostro prodotto e permesso ad altri di affacciarsi all' estero. Non è un caso se Sollima dirige "Suburra" che Netflix vuol coprodurre con la Rai. Tutto questo aiuta il mercato a muoversi verso un mondo nuovo».
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