DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ho cominciato una serie inglese decisamente interessate su Disney+, “Rivals”, tratta dal romanzo omonimo di Jilly Cooper, diretta da tre registi, Elliott Hegarty, Alexandra Brodsky e Dee Koppang O’Leary, ambientata nell’Inghilterra thatcheriana del 1986, ma senza i soliti conflitti di classe tra poveri. No.
Qui sono di scena i ricchi e ricchissimi londinesi che abitano in assurde ville con parchi e sono vicini tra di loro mentre nascono i primi talk show delle tv inglesi. C’è il direttore di una tv privata, Tony Baddingham, interpretato da David Tennant, ben sposato con una nobile, che ha appena portato via alla BBC un potente giornalista d’assalto, l’irlandese Declan O’ Hara, cioè Aidan Turner, con moglie per nulla fedele, e due figlie sbarazzine.
C’è un nobile belloccio che pensa di poter correre dietro a tutte le sottane, Rupert Campbell – Black, interpretato da Alex Hassell, che vediamo trombare prima nel cesso di un aereo, poi giocare a tennis nudo con la moglie garrula di un vicino, poi pronto a prendersi confidenze con la moglie di Declan, poi capace di toccare il culo in una cena a Taggie, Bella Maclean, la figlia di Declan, in versione cuoca e cameriera, che rovescia il dolce appena fatto sull’abito Armani della bellissima producer nera di Tony, la Cameron Cook di Nafessa Williams, in segreto amante di Tony.
Costruito come una grande commedia a più personaggi dove le donne sono donne che subiscono del 1986 e i maschi se ne approfittano perché ricchi e bastardi inglesi del 1986, è anche un grande ritratto della tv del tempo e dell’Inghilterra del tempo, piena di musiche dei Roxy e di Robert Palmer. L’unico personaggio davvero positivo sembra la giovane Taggie, la figlia del giornalista d’assalto, che non cede alle lusinghe del bel Rupert, e cerca di proteggere il matrimonio dei genitori, tra un padre narciso e pronto alla scoop alla Mentana e una madre che affoga nel sesso la sua noia e la sua angoscia.
Intanto ho finito su Netflix le sei puntate di “Black Doves”, superserie spy inglese con Keira Knightley e Ben Wishaw. La prima è sposata con un ministro inglese bambacione che riempie di corna e che, soprattutto, tradisce raccontando i segreti governativi a una sorta di agenzia spionistica che vede a capo una buffa signora dai capelli bianchi, Sarah Lancashire.
Il secondo, gay che ha dovuto mollare il fidanzato nero per non metterlo in mezzo, è il killer di un’agenzia comandata da un’altra donna forte, la strepitosa Kathryn Hunter che troviamo ormai in ogni serie, pure in “Grotesquerie”. Keira Knightley e Ben Whishaw sono una sorta di amici per la pelle che si raccontano i loro dolori d’amore e intanto sparano alla gente.
Quando l’amante di Keira viene ucciso in seguito alla morte dell’ambasciatore cinese a Londra, i due scatenano un putiferio per capire chi lo ha ucciso e perché, mettendo in pericolo famiglie, amici e parenti. Serie decisamente moderna dove le spie sono persone normalissime è anche la serie più queer del momento, con Ben Whishaw che mentre spara risponde al telefono al fidanzato perduto e ritrovato. Il tutto mentre sta arrivando Natale e la morte dell’ambasciatore scatena le grandi potenze in una gara muscolare che potrebbe finire davvero male. Da vedere.
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