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IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - IERI MI SONO VISTO SU APPLE TV LA PRIMA DI “SHARPER” - NON VORREI QUASI DIRVI NULLA PER LASCIARVI IL PIACERE DI VEDERLO. COSA RARA DI QUESTI TEMPI, CON FILM TUTTI UGUALI. DICIAMO CHE PIÙ CHE UN MYSTERY O UN THRILLER È UN FILM DI TRUFFE. MA NON RIUSCIRETE FACILMENTE A CAPIRE CHI SONO I TRUFFATI E CHI I TRUFFATORI - IL FILM HA UNA COSTRUZIONE COMPLESSA E AMBIZIOSA. NON TUTTO FUNZIONA ALLA PERFEZIONE, MA CI RIMANI FINO ALLA FINE E NON TI ADDORMENTI AVENDO CAPITO TUTTO DOPO UN QUARTO D’ORA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Invece di andare al cinema ieri sera, era lunedì, uffa, mi sono visto su Apple tv la prima di “Sharper”, per fortuna non una serie con gli episodi che ti arrivano uno a settimana, ma un vero e proprio film prodotto dalla ormai emergente A24, che raramente sbaglia film, diretto da Benjamin Caron, responsabile anche del recente “Sherlock” con Benedict Cumberbacht e Martin Freeman, scritto da Brian Gatewood e Alessandro Tanaka con un bel cast di protagonisti, Julianne Moore, Sebastian Stan, John Lithgow e i più giovani Justice Jesse Smith e Briana Middleton.
Non vorrei quasi dirvi nulla per lasciarvi il piacere di vederlo. Cosa rara di questi tempi, con film tutti uguali, costruiti per generi fotocopia. Diciamo che più che un mystery o un thriller “Sharper” è un film di truffe. Ma non riuscirete facilmente a capire chi sono i truffati e chi i truffatori. Tutto si svolge in una Manhattan dove i miliardari e gli imbroglioni possono dividere lo stesso tetto. Ogni personaggio della storia, il libraio dal buon cuore Tom di Justice Jesse Smith, la laureanda Sandra di Briana Middleton, il giovane scapestrato Max di Sebastian Stan, la femme fatale Madeleine di Julianne Moore, ha un suo capitolo, che finirà inevitabilmente per coinvolgere la vita degli altri.
Ma nessuno è davvero come appare all’inizio della sua storia. Si parte con un innamoramento, quello tra la delicata Sandra e il depresso Tom nella sua libreria nel cuore di Manhattan, senza capire che tipo di film stiamo vedendo. Ci si innesta il rapporto tra la moglie di un vecchio miliardario e il figlio tossico, Julianne Moore e Sebastian Stan.
E si procede con colpi di scena, non tutti prevedibili. Anche se è evidente che qualcosa dovrà accadere. Il film ha una costruzione complessa e ambiziosa. Non tutto funziona alla perfezione, non siamo in un film scritto da David Mamet, ma ci rimani fino alla fine e gli attori sono perfetti, e non ti addormenti avendo capito tutto dopo un quarto d’oro. Ve lo consiglio.
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