Il divano dei giusti/1 – ieri mi sono visto su disney+ le prime puntate di 'dying for sex'...

11 apr 2025 14:21

Marco Giusti per Dagospia

Che vediamo stasera? Avete già visto su Sky la puntata finale della terza stagione di “The White Lotus” di Mike White? Sicuramente sì, se seguite la serie. E’ la puntata migliore, ma anche la più prevedibile. Perché già sappiamo, da come sono impostate le altre due stagioni precedenti e dall’inizio della prima puntata, che alla fine qualcuno morirà. E per tenere alta la tensione dovremo scoprirlo solo alla fine dell’ultima puntata.

THE WHITE LOTUS - TERZA STAGIONE

Tutto bene. Solo che alla terza stagione tutto questo si fa terribilmente ripetitivo. Anche perché giochi solo a capire chi sparerà a chi e perché e con quale pistola. Inoltre in questa terza stagione il gioco sull’orrore degli americani in vacanza si è un po’ affievolito. Le tre bionde stronze sono notevoli, è vero, Carrie Coon favolosa, ma alla fine non sviluppano granché. E la famiglia perfetta di Jason Isaacs e Parker Posey nemmeno.

the studio

I due personaggi più originali alla fine sono quelli di Walton Goggins di tarantiniana memoria e di Aimee Lou Wood, perché sono quelli più svitati. Inoltre Goggins si porta dietro il personaggio di Sam Rockwell, l’americano ubriacone e scopatore che per un po’ si redime, che ha un bel peso letterario. Ho visto anche su Apple Tv+ la quarta puntata di “The Studio” di Seth Rogen e Evan Goldberg, quella costruita come un noir con i due produttori alla ricerca della bobina scomparsa proprio di un noir, diretto da Olivia Wilde e interpretato da Zac Efron.

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Purtroppo è la più prevedibile e la più moscia. Ormai il meccanismo l’abbiamo capito e dopo la seconda puntata con l’invenzione della puntata in piano sequenza su una troupe alle prese con un piano sequenza, non è facile fare qualcosa di così forte e di così innovativo. Così, inevitabilmente, si scende. Ahi! E questa puntata è proprio banalotta. Gli autori sembrano schiavi del loro gioco.

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Mi sono rifatto su Disney+ con le prime puntate di “Dying for Sex”, serie creata da Kim Risenstock e Elizabeth eriweather, diretta da Shannon Murphy e Chris Teaugue con Michelle Williams nel ruolo di Molly Kochan, una donna sposata, uscita dopo due anni da un tumore al seno, che ha voglia di riscoprire il sesso quando le arriva la notizia che ha un nuovo tumore all’anca.

La cosa non sembra sconvolgerla più di tanto e continua a ragionare sulla sua sessualità, mentre il marito, lo Steve di Jay Duplass, non riesce né a capirla né a desiderla. Lei prova a fargli un pompino che lui interromperà fra le lacrime. Non ce la fa. Questo per spiegarvi il clima della serie.

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Lei però trova nell’amica attrice Nikki, Jenny Slate, molto brava, una sorta di spalla dove appoggiarsi. Intanto prosegue con la sua ricerca di sesso. Non so se la serie, ultrafemminile, mi piaccia davvero, ma Michelle Williams è bravissima, alle prese poi con un personaggio per nulla facile, doloroso ma pieno di positività. Leggo che c’è anche Sissy Spacek. Da vedere. Ha grandi critiche.

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