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IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - SU “PRIME VIDEO” TROVATE “PELLE DI SERPENTE” DIRETTO DA SIDNEY LUMET, TRATTO DALLA COMMEDIA DI TENNESSEE WILLIAMS CON MARLON BRANDO, ANNA MAGNANI E JOANNE WOODWARD. AL MINUTO 56 SI SENTE PER LA PRIMA VOLTA DIRE IN UN FILM AMERICANO “SON OF A BITCH”. LA MAGNANI DETTE SUBITO LA CHIAVE DELLA SUA STANZA D’ALBERGO A MARLON BRANDO (RACCONTA BRANDO…). MA LUI LA RIFIUTÒ - AVVERTO DAGO CHE SEMPRE AMAZON PASSA UN GRANDE FILM DI JOHN CASSAVETES CHE CERCO DA ANNI, “L’ASSASSINIO DI UN ALLIBRATORE CINESE”, MA ANCHE UN GRANDE FILM DI RAINER WERNER FASSBINDER, “IL MATRIMONIO DI MARIA BRAUN” - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Io non ho resistito e mi sono sparato subito su Amazon Prime i 67 minuti dell’ultimo film di Takeshi Kitano, “Broken Rage”, già presentato a Venezia. E’ uno scherzo, vi avverto, ma anche una grande lezione di cinema e di parodia da un vecchio maestro di 78 anni.
Così, dopo aver costruito una sorta di noir meraviglioso in 30 minuti dove vediamo lo stessi Takeshi, un po’ invecchiato e appesantito, ma sempre adorabile, che fa il killer a pagamento per un certo M, poi viene catturato dalla polizia e finisce come infiltrato in una banda di yakuza, il film apre a delle varianti possibili tutte un po’ comiche.
Uno spin off, un extra, una sorta di nuovo finale, dove tutto quello che abbiamo visto è messo in discussione in maniera parodistica anche rispetto alla visione moderna del cinema, con tanto di commenti sui social che ne determinano il valore.
Il vecchio Takeshi, come il vecchio spettatore, finisce ingabbiato in questi nuovi modelli di cinema e di visione che non rispettano più i canoni storici del cinema. Anche noi spettatori ci sentiamo vecchi e appesantiti come Beat Takeshi di fronte alla nuova realtà del cinema. Ripeto, è uno scherzo, un gioco, ma i primi 30 minuti sono puro cinema. E i successivi 30 puro divertimento.
magnani brando pelle di serpente
Su Amazon trovate altre novità, come il folle carcerario stracultissimo “Black Mama, White Mama" di Eddie Romero con Pam Grier e Margaret Markov. E “Pelle di serpente” diretto da Sidney Lumet, tratto dalla commedia di Tennessee Williams con Marlon Brando, Anna Magnani e Joanne Woodward. Al minuto 56 si sente per la prima volta dire in un film americano “son of a bitch”.
La Magnani dette subito la chiave della sua stanza d’albergo a Marlon Brando (racconta Brando…). Ma non solo lui non entrò mai dentro la sua stanza (nel racconto di lui), la rifiutò proprio. E tra di loro nel film non c’è la tensione che ci dovrebbe essere, sembra proprio per il rifiuto di Brando. In un primo tempo la Magnani avrebbe voluto come coprotagonista il suo fidanzato americano, Anthony Franciosa, ma il produttore voleva Brando.
Lumet si trovò bene con Brando e la Woodward, ma ebbe molti problemi con Anna Magnani, che rese la lavorazione un inferno. Non voleva fare il film, non voleva essere in America, malgrado Tennessee Williams lo avesse scritto per lei. La storia era di fatto una nuova versione del mito di Orfeo e Euridice, con la lira di Orfeo che diventa la sua chitarra. Occhio ai pantaloni di pelle di serpente di Brando. Jim Morrison se li fece rifare uguali.
Trovate anche “L’ultimo yakuza” diretto nel 2019 da Takashi Miike con Becky Albertalli, Sakurako Konishi e Masayuki Deai, la nuova stagione di “Reacher” con Alan Ritchson, Malcolm Goodwin e Willa Fitzgerald. O il vecchio “Wampyr” diretto nel 1977 da George A. Romero con John Amplas, Lincoln Maazel e Christine Forrest, che non era esattamente un film di vampiri, visto che si chiamava “Martin”, ma venne stravolta dalla distribuzione italiana dopo il successo di “La notte dei morti viventi”.
l'assassinio di un allibratore cinese
Avverto Dago che su Amazon passa un grande film di John Cassavetes che cerco da anni, “L’assassinio di un allibratore cinese” con Ben Gazzara, Timothy Carey e Seymour Cassel. Ma passa anche un grande film di Rainer Werner Fassbinder, “Il matrimonio di Maria Braun” con Hanna Schygulla, Klaus Löwitsch e Ivan Desny, strepitoso mélo sul dopoguerra tedesca.
Non vedo dagli anni ’70 il bel film di Claude Chabrol sul terrorismo internazionale “Sterminate il gruppo zero” che offrì grandi ruoli sia a Fabio Testi che a Mariangela Melato e che ricordo come un capolavoro.
Ci sarebbe anche “Ponzio Pilato” diretto a Roma dall’americano Irving Rapper con Jean Marais, Jeanne Crain e Basil Rathbone. Il mio amico Nicola Di Gioia, che aveva un piccolissimo ruolo nel film, lo ricordava come uno dei set più queer che avesse mai frequentato.
Rapper dieci anni dopo, senza che avesse fatto più nulla, dirigerà poi in America il folle film “Il primo uomo diventato donna”/” The Christine Jorgensen Story” con John Hansen, da fare vedere subito a Trump.
Chiudo con “Miami Blues”, grande noir anni ’70 diretto dell'appena scomparso George Armitage con Fred Ward, Alce Baldwin e Jennifer Jason Leigh, che trovate appunto su Amazon. Andrebbe rivisto.
Perché Armitage, cresciuto alla scuola di Roger Corman, già suo sceneggiatore per il rivoluzionario “Gas, fu necessario distruggere il mondo per poterlo salvare”, era un ottimo regista. Diresse pochi film, quasi tutti di genere, “Private Duty Nurses”, “Hit Man”, Squadra d’assalto antirapina”, “L’ultimo contratto”, ma tutti di grande livello.
l'assassinio di un allibratore cinese
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