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Marco Giusti per Dagospia
jake gyllenhaal presunto innocente
Che vediamo stasera? Io ieri sera su Apple Tv+ mi sono visto tre puntate di questo faticoso “Presunto innocente”, celebre legal thriller di Scott Turow ambientato a Chicago già portato sullo schermo nel 1990 con successo da Alan J. Pakula con Harrison Ford, come l’avvocato di successo Rusty Sabich, accusato di omicidio della sua amante nonché collega Carolyn Polhemus, Greta Scacchi, Bonnie Bedelia come la moglie cornuta, Raul Julia come il prima nemico poi amico del protagonista Sandy Stern, Joe Grifasi è l’ambiguo Tommy Molto, e Brian Dennehy come l’amico avvocato Raymond Horgan.
Nella nuova versione, otto puntate, l’ultima è prevista a fine luglio, diretta da Greg Yaitanes e Anne Sewitsky, ideata da David Kelley e J.J.Abrams, Jake Gyllenhall prende il posto di Harrison Ford, l’emergente norvegese Renate Reinsve (“La peggiore persona del mondo”) quello della Scacchi, Ruth Negga è la moglie di Rusty, Peter Sarsgaard, fino a poco tempo cognato nella vita di Jake Gyllenhall (poi, l’infame, è scappato con Jessica Chastain) è Tommy Molto e Bill Camp è Raymond.
Scompare il personaggio chiave di Raul Julia, Sandy Stern, non so bene perché. E tutto è decisamente più inclusivo, la moglie di Rusty è nera, e più sviluppato. Bravissimi attori, nulla da dire, ma un filo lento, e, almeno fino adesso, Renate Reinsvee, in gran luce a Cannes lo scorso maggio come protagonista di “Armand”, ha il ruolo, finora davvero minore, della bella ammazzata che spetta agli attori europei.
Sempre su AppleTv+ occhio alla serie in dieci episodi prodotta in Giappone dalla emergente A24, la casa di produzione di piccoli film intelligenti, “Sunny”, ideato dalla geniale Katie Robbins di “The Affair” e diretto da ben quattro giovani registi, Lucy Tcherniak, Colin Bucksey, Dearbhla Walsh, Makoto Nagahisa, vede la Rachida Jones di “The Office” nel ruolo di uSuzie, un’americana in Giappone che si ritrova vedova, visto che il marito Masa, Hidetoshi Nishijima, e il figlio sono morti in terribile incidente aereo.
Per non lasciarla sola, un dirigente della società di costruzione di robot dove lavorava il marito, Yuki Tanaka, interpretato da Jun Kunimura, le regala un automa estremamente sensibile, Sunny, doppiato da Joanna Sotomura, costruito proprio per lei dal marito, per allievare la sua solitudine. Suzie, che odia gli automi perché uno le ha ucciso la madre, sulle prime non sopporta Sunny, poi le cose si complicano. Stravagante quel tanto per poter far parte della collezione di produzioni della A24, mi ha piuttosto preso. Ma in dieci puntate prepariamoci a qualsiasi scenario. Rashida Jones è favolosa, ma anche la sceneggiatura e l’ambientazione a Kyoto non scherzano.
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