DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA…
IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – STASERA IN CHIARO È PIENO DI FILMONI DI SUCCESSO UN PO’ VECCHIOTTI, COME IL “ROBIN HOOD DI RIDLEY SCOTT, “HUNGER GAMES”, IL PRIMO DELLA SERIE, E IL BUFFO “IL CACCIATORE DI GIGANTI” - IN SECONDA SERATA OCCHIO A “GLI SFIORATI”, UN FILM MOLTO SPINTO E MOLTO SEXY. NE VIENE FUORI UNA COMMEDIA EROTICA CON IDEE CHE SFIORA ANCHE GIUSTAMENTE IL RIDICOLO E IN CERTI TRATTI PRECIPITA NEL MUCCINISMO GENERAZIONALE, MA CHE ALLA FINE FUNZIONA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
il conte di montecristo film 2024 1
E in chiaro stasera che vediamo? E’ pieno di filmoni di successo un po’ vecchiotti. Giuro che mi vedrei su Canale 5 alle 21, 10 la versione di successo francese di “Il conte di Monte-Cristo” diretta da Alexandre de La Patellière, Matthieu Delaporte con Pierre Niney, Bastien Bouillon, Anaïs Demoustier, Anamaria Vartolomei. Bel cast, bella produzione. La storia, ovviamente, è sempre quella. Mi sono visto un anno fa “Il conte di Monte-Cristo” seriale diretto da Lasse Hallstrom che mi aveva un po’ deluso. Ma chi se lo ricorda più…
Tra i filmoni vecchiotti della serata, ci sarebbe il “Robin Hood” diretto da Ridley Scott con Russell Crowe, Cate Blanchett, Mark Strong, Matthew Macfadyen, Kevin Durand, Canale 20 alle 21, 10. E poi ci sono Oscar Isaac, Léa Seydoux giovanissima, Danny Huston e il mitico Max Von Sydow. Russell Crowe e Cate Blanchett non sono proprio inglesi inglesi, e il pubblico inglese sentendo l’accento australiano un po’ cafone del Robin Hood di Russell Crowe storse il naso.
Il film andò malissimo al botteghino, al punto che il sequel previsto da Scott non venne mai girato. Tra gli altri filmoni vecchiotti c’è “Hunger Games” di Gary Ross, il primo della serie, con Jennifer Lawrence ancora giovanissima, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Woody Harrelson, Mediaset Italia 2 alle 21, 15. E il buffo “Il cacciatore di giganti” di Bryan Singer con Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian McShane, Bill Nighy, Canale 27 alle 21, 15. Questo potremmo rivederlo…
“Ucci ucci sento odor di cristianucci!” O, se volete, “Fee-fi-fo-fum, I smell the blood o fan english man!” Tornano i giganti, scrivevo quando uscì. Rozzi, violenti e scorreggioni. Vanno pazzi per gli esseri umani che mangiano sia crudi che in forno come ripieno di una focaccetta. Che bellezza! Certo, questo “Il cacciatore di giganti”, diretto dal Bryan Singer de “I soliti sospetti”, è un pasticcio in 3D dal costo abnorme, 195 milioni di dollari, e un totale flop in tutto il mondo.
E la parata di giganti che Bryan Singer e il suo sceneggiatore di fiducia, Christopher McQuarrie, mettono in piedi è l’unica cosa davvero funzionante del film. A cominciare dal capo, il generale Fallon, mostro a due teste, una è doppiata da Bill Nighy e l’altra da John Kassir, ma sono belli tutti, da quello coi capelli alla Cristicchi al gigante cuoco scaccoloso che cerca di mettere in forno il povero Ewan McGregor.
La storia, che è la vera tragedia del film, è un mischione mal cucinato delle due vecchie fiabe inglesi “Jack and The Beanstalk”, cioè “Jack e la pianta di fagioli”, e “Jack The Giant Killer”, già molte volte portate al cinema, sia nei cartoni animati che dal vivo. Ma mettere insieme le due storie, come in questo caso, è un pasticcio. Inoltre unire a queste due storie il nuovo genere fantasy-favolistico delle Biancaneve e delle Alici in 3D porta un po’ al disastro.
In un primo tempo il film lo doveva dirigere D. J. Caruso, che non si dimostrò adatto. Quando la New Line si rivolge a Bryan Singer il copione è già stato riscritto più volte, ma Singer decide di riscriverlo ancora una volta con Christopher McQuarrie per la parte che riguarda esplicitamente i giganti e poi di rifinirlo con Dan Studney, piccolo genio della tv (“Lost”). Quel che ne viene fuori lo possiamo vedere tutti, qualcosa funziona, qualcosa no.
Jack, interpretato da Nicholas Hoult, è il solito frescone, un contadinotto che va al mercato e si fa derubare di tutto in cambio di un pugno di fagioli. Non sa che i fagioli sono magici e, a contatto con l’acqua, fanno nascere delle piante che arrivano fino al cielo, su su, in un mondo fantastico dove vive non un solo gigante, ma un’intera tribù di giganti assatanati di carne umana che ardono solo dalla voglia di ritornare sulla terra a rimettere le cose a posto.
Sì, perché, tanti anni prima Re Eric riuscì, grazie a una corona magica, a rimandarli a casa e a non farli venire più. Un casino, eh? Mettiamoci anche una principessa, Eleanor Tomlinson, figlia del re Brahmwell, cioè Ian McShane, promessa sposa di Roderick, Stanley Tucci, che ha voglie di avventure e finisce per ripararsi dalla pioggia nella casetta di Jack proprio la notte che un fagiolo magico entra in una fessura del pavimento e farà decollare la pianta verso il cielo.
Con la principessa in aria, la pianta aperta sul mondo dei giganti e Roderick con voglie di strapotere, il Re manderà a recuperare la ragazza una squadra composta da il fido cavaliere Elmont, cioè Ewan McGregor, il cavaliere Crawe, cioè Eddie Marsan, il losco Roderick e il suo pessimo braccio destro Wickie, un notevole Ewen Bremner, qualche baldo soldato e il buon Jack. Una volta arrivati in cima alla pianta il gruppetto si scontrerà coi giganti e coi loro rozzi comportamenti.
Alternative? Rai Movie alle 21, 10 passa il thriller “Il potere dei soldi” di Robert Luketic con Liam Hemsworth, Gary Oldman, Harrison Ford, Josh Holloway, Amber Heard, Embeth Davidtz. La7Cinema alle 21, 15 propone “Tutto può cambiare”, favola musicale e sentimentale ambientata a New York diretta da John Carney con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Hailee Steinfeld, Catherine Keener, Adam Levine.
Iris alle 21, 20 ripropone “Codice Magnum” di John Irvin scritto dai nostri Sergio Donati e Luciano Vincenzoni, con Arnold Schwarzenegger, Kathryn Harrold, Darren McGavin, Sam Wanamaker, Paul Shenar, Ed Lauter. E’ il film che Dino De Laurentiis produsse in gran fretta per riuscire a realizzare “Atto di forza”. Purtroppo il film andò male, guadagnando solo 16 milioni di dollari, e De Laurentiis vendette “Atto di forza” alla Carolco.
Italia 1 alle 21, 25 passa un imbarazzante “Paradise City” di Chuck Russell con Bruce Willis, John Travolta, Stephen Dorff, Blake Jenner, Amber Abara, Noel Gugliemi. Passiamo alla seconda serata con il biografico “Amazing Grace” di Michael Apted con Ioan Gruffudd, Romola Garai, Benedict Cumberbatch, Albert Finney, Michael Gambon, storia di William Wilberforce, il politico inglese che all’inizio dell’800 abolì la tratta degli schiavi dall’Africa.
La7Cinema alle 23, 15 punta su un bel film che lanciò il regista Damien Chazelle ancora giovanissimo, “Whiplash” con Miles Teller, Melissa Benoist, J.K. Simmons, Austin Stowell, Kavita Patil, Tian Wang. Nel 2015 il film vinse tre Oscar, montaggio, sonoro e miglior non protagonista, il caratterista di ferro J.K.Simmons che fa il durissimo insegnante di Miles Teller. Non era male “Nico” di Andrew Davis con Steven Seagal, Sharon Stone, Daniel Faraldo, Henry Silva, Italia 1 alle 23, 15. E’ anzi uno dei pochi film vedibili con quel bisteccone di Steven Seagal.
Su Cine 34 alle 23, 20 passa “La scorta”, probabilmente il miglior film diretto da Ricky Tognazzi in tutta la sua carriera, grande mafia movie, attuale, forte, serio, con Claudio Amendola, Enrico Lo Verso, Carlo Cecchi, Ricky Memphis, Leo Gullotta. Questo è il terzo film diretto da Tognazzi e allora ci sembrò, a me a Marco Melani, tra i migliori giovani registi del momento. Inoltre aveva cominciato come assistente di Bertolucci…
Rai Movie alle 0, 50 ci sveglia con il tank protagonista di “Belva di guerra” di Kevin Reynolds con Jason Patric, George Dzundza, Steven Bauer, Kabir Bedi. La7Cinema all’1, 15 ci propone la commedia con tutta la stripe dei Douglas “Vizio di famiglia” diretta da Fred Schepisi con Michael Douglas, Kirk Douglas, Rory Culkin, Cameron Douglas, Diana Douglas. Da vedere.
Iris spreca all’1, 50 un filmone da prima serata come “Espiazione” di Joe Wright con Keira Knightley, James McAvoy, Saoirse Ronan, Romola Garai, Vanessa Redgrave. Occhio a “Gli sfiorati”, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, diretto da Matteo Rovere al suo secondo film, prodotto da Domenico Procacci con Andrea Bosca, Miriam Giovanelli, Claudio Santamaria, Asia Argento, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Aitana Sanchez Gijon.
Molto spinto per il tempo, molto sexy. Vediamo cosa ne scrissi quando uscì… Che bellezza, tornano i film italiani impegnati! Che sia impegnato “Gli sfiorati” di Matteo Rovere lo si capisce dal marchio Fandango, dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi da cui è tratto, dalla recensione immediata della scrittrice Elena Stancarelli su “Repubblica” e, soprattutto, dal manifesto un po’ moraviano che ha parecchio attizzato il pubblico maschile per le strade cittadine in questi giorni con una bella ragazza annoiata e sdraiata su un divano a gambe un po’ aperte, mutandine minime, ma con la capoccia tagliata. Il perché lo capiamo vedendo il film.
Ben due motivi. Il primo perché i personaggi del film sono “sfiorati”, cioè “indifferenti” e “annoiati” a quasi tutto ad eccezione del sesso, il secondo perché la bonissima protagonista, l’italo-spagnola Miriam Giovanelli, piccola star della tv spagnola, ha un gran corpo che mostra anche parecchio con mutande e senza durante il film, ma ha naso un bel po’ rifatto che la rende più adatta all’”Isola dei famosi” che a un film impegnato Fandango che dovrebbe riprendere il discorso iniziato con “Caos calmo” qualche anno fa.
Solo che lì il sedere lo mostrava Nanni Moretti e qui Miriam Giovanelli. Meglio per lo spettatore medio, anche se la scopatona Moretti-Ferrari era il climax del film. Anche qui la scopatona fra la Giovanelli e il giovane fratellastro Andrea Bosca è il climax del film, ma più per una costruzione da commedia erotica samperiana anni ’70 che per il rispetto di una qualche costruzione letteraria.
Anche nelle commedie erotiche di un tempo, di solito scritte da buoni sceneggiatori e tratte da romanzi di rinomati autori italiani (Patti, Moravia, ecc), tutto girava attorno a un giovane protagonista annoiato, ai suoi amici, alla sua terribile famiglia, con padri assatanati e mamme e cugine un po’ mignotte e si concludeva con un climax sessuale costruito un po’ come i duelli finali degli spaghetti western e la crescita del ragazzo. Di scena era però la provincia italiana e non Roma.
Matteo Rovere con “Gli sfiorati” ripercorre eroicamente sia la strada della commedia erotica anni ’70, sia quella del cinema letterario Fandango, sia quella del cinema letterario tra Maselli e Bolognini degli anni ’60. Ne viene fuori una commedia sexy con idee che sfiora anche giustamente il ridicolo e in certi tratti precipita nel muccinismo generazionale, ma che alla fine se funziona lo fa grazie alla sua costruzione di film di genere.
Il giovane Andrea Bosca gira ricco e annoiato per Roma, tra un serio lavoro di grafologo e inutili feste assieme agli amici Claudio Santamaria e Michele Riondino. Fresco orfano di madre, odia il padre, il grande attore ronconiano Massimo Popolizio che si diverte a fare il coatto alla Mario Brega, che sta per risposarsi con la sua storica amante spagnola, la non scordata Ajtana Sanchez Gjion rovinata per sempre da Silvio Muccino in “Parlami d’amore”.
Proprio in attesa di questo matrimonio si ritrova a casa la sorellastra supersexy Miriam Giovanelli, che vive praticamente in mutande sul divano come da manifesto facendosi canne e guardando la tv. Lui rosica tutto il tempo e lo spettatore non capisce perché. Rosica anche quando si fa Asia Argento in versione trentenne scopatrice con problemi di capoccia. Boh! Solo quando salta addosso alla Giovanelli e le toglie finalmente le mutande si placa.
Il tutto era stato scritto da Veronesi nel 1990 e acquista oggi, dopo vent’anni di berlusconismo, un aspetto diverso. Anche più giusto. Una specie di malessere moraviano che circola in una gioventù che sembra non aspettarsi più niente dalla vita. Chiudo con il lesbo movie del 1969 “Le altre” diretto da Alex Fallai, ma per molti il regista è Renzo Maietto, prodotto da Carlo Maietto, fidanzato allora della protagonista, Erna Schurer, con Monica Strebel, Gino Cassani, Gabriella D'Olive, Max Dorian, Raul Lo Vecchio Flavio Bucci, Jenny Tamburi, Rete 4 alle 4, 05.
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