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Marco Giusti per Dagospia
tomas milian la banda del gobbo
Stasera, in onore di Gena Rowlands, attrice strepitosa e bellissima donna forte in anni difficili per il cinema indipendente americano, mi piacerebbe rivedere i suoi capolavori “A Woman Under the Influence” o “Minnie & Moskowitz” o “La sera della prima”, che da noi abbiamo sempre visto tagliato. Uffa. Magari Amazon o Mubi hanno qualcosa. Ma il problema dello streaming, delle piattaforme è che ti illude di avere tutto, quando non è affatto vero che hanno “tutto”.
Hanno i film delle majors, i film indipendenti sono davvero sempre più rari e si dovrebbero benedire i collezionisti di dvd e blueray. Va bene anche “Love Streams”, che mi piacque meno, prodotto dalla Cannon, dove però Cassavetes e Gena Rowlands recitano assieme tutto il tempo.
alberto tarallo - LA BANDA DEL GOBBO
Stasera in chiaro, a Ferragosto, cosa abbiamo? Cine 34 alle 21 propone il finissimo “La banda del Gobbo” di Umberto Lenzi con Tomas Milian, Pino Colizzi, Luciano Catenacci, Sal Borghese, la mia cara amica e attrice stupenda Isa Danieli. So benissimo che l’abbiamo visto tutti. Ma sarà sempre meglio di una di quelle serie tutte uguali di Netflix. Anche “The Bear”, ho visto le prime quattro puntate della terza stagione, non ha storia, sembra un ripassone delle stagioni prec edenti. Ahi!
Qui Vincenzo Marazzi detto Il Gobbo, alla sua seconda e ultima apparizione finisce dritto dentro il Tevere, ma troviamo suo fratello gemello, Monnezza, fondatore della F.I.G.A, Federazione Italiana Gratta Antiviolenza. E qui finisce anche il sodalizio tra Lenzi e Milian, perché lenzi non tollerava che Milian avesse mano libera su battute volgari e montaggio.
“Quando andammo al montaggio, ricordava Lenzi a “Nocturno”, volevo tagliare alcune scene dove lui aveva recitato… diciamo sopra le righe. C’era una scena dove lui si trovava in un night ubriaco e raccontava una barzelletta di una volgarità che pregiudicava tutto il ritmo del film. Avrei voluto tagliare tutte queste scene ma per contratto mi imposero di non toccare niente. Questo film fu un grande successo, incassò un sacco di soldi, un miliardo e mezzo di allora, però non mi soddisfò”.
Milian si vantava, ovviamente, di aver dato qui il via al lato più volgare e scatenato del suo personaggio. Nasce qui il celebre scambio di battute tra il Gobbo e il benzinaio “Come te chiami tu?” – “La Pira Galeazzo” – “A La Pira Galeazzo, nun ci ho ’na lira e t’attacchi ar cazzo…”. Al cinema la gente impazziva “A Tomasse, anvedi che forza, li morté…”. Magari è più spettacolare “La guerra dei mondi”, kolossal di fantascienza diretto da Steven Spielberg con Tom Cruise, Dakota Fanning, Justin Chatwin, Tim Robbins, Miranda Otto, Canale 20 alle 21, 05.
Bello, sì. Ma preferisco la vecchia versione diretta da Byron Haskin e prodotta da George Pal. Occhio a Rai Movie alle 21, 10 perché passa un capolavoro (a metà, ma sempre un capolavoro) di Brian Ded Palma, cioè “Omicidio in diretta” con Nicolas Cage, Gary Sinise, John Heard, Carla Gugino, Stan Shaw, tutto costruito sull’incredibile piano sequenza iniziale girato da De Palma che nasconde un delitto che andrà ovviamente scoperto durante un incontro di boxe in quel di Atlantic City.
In realtà, leggo solo 12 minuti dei 20 totali sono vero piano sequenza, il resto ha qualche trucco di montaggio. Tutta la scena dell’uragano, piena di effetti speciali, che si abbatte sullo stadio dove si svolge l’azione, venne tolto in post-produzione. Ma rimangono battute e situazioni dalle quali si capisce che deve essere accaduto qualcosa che non abbiamo visto. Questo ammazza il film. Il personaggio di Gary Sinise doveva essere interpretato da Will Smith, quello di Gilbert Powell è modellato su Donald Trump. La musica di Pino Donaggio non piacque alla produzione e venne rimandata al mittente.
Non sottovalutato il grande musical innovativo “Sognando a New York”, cioè “In the Heights” di Jon M. Chu con Melissa Barrera, Anthony Ramos, Leslie Grace, Lin-Manuel Miranda, Dascha Polanco, La5 alle 21, 10. Su Canale 27 alle 21, 10 passa la commedia con protagonista coatto “Non si scherza col fuoco” di Andy Fickman con John Cena, Keegan-Michael Key, John Leguizamo, Tyler Mane, Brianna Hildebrand. Su Iris alle 21, 10 avete invece “Maverick” di Richard Donner con Mel Gibson, Jodie Foster, lo stesso James Garner protagonista della serie “Maverick” nel ruolo del vecchio Zane Cooper, Graham Greene e perfino James Coburn. Grandissimo cast, ci sono anche Danny Glover, Dub Taylor e Margot Kidder.
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 14 l’horror hongkonghese “Cacciatori di vampiri” di Wellson Chin con Michael Chow Man-Kin, Ken Chang, Yu Rongguang, Lam Suet, Chan Kwok Kwan. Mica male. La7 alle 21, 15 propone un grande successo di Cary Grant, Tony Curtis e Blake Edards, “Operazione sottoveste”, commedia di guerra. Cary Grant si sentiva vecchio e non lo voleva fare.
E invece lo produsse e funzionò benissimo. Fu il primo film che lanciò la stella di Blake Edwards, allora giovane regista di 37 anni, e che mise insieme, nel loro unico incontro, il maturo Cary Grant, 55 anni, che da pochi mesi aveva finito di girare un capolavoro come “Intrigo internazionale” di Alfred Hitchcock, e il più giovane Tony Curtis, che aveva invece girato da poco un altro capolavoro, ma comico, come “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, dove, curiosamente, quando si traveste da miliardario snob imita l’accento particolarissimo proprio di Cary Grant, che era da sempre stato il suo idolo. “Dove hai trovato quell’accento phony”, gli dice nel film Jack Lemmon, “nessuno parla così”.
Un successo comico che andò ben oltre il previsto. Il film, uscito a Natale del 1959 in America e il 22 dicembre in Italia, fu il terzo incasso della stagione negli Usa, 9 milioni di dollari, con un profitto netto di 6,8, che diventarono poi 23 milioni con gli incassi internazionali, dietro a “Psycho” di Hitchcock, e è ricordato come il più grande successo comico di tutto il cinema americano e il maggiore di tutta la storia della Universal. Mentre Cary Grant fu allora l’attore più pagato di Hollywood per un singolo film, mezzo milione di dollari a detta di Tony Curtis, che arrivarono a tre milioni con i diritti sugli incassi, visto che era anche produttore con la sua neonata Granart Company.
Rete 4 alle 21, 15 propone ancora una volta “Il fuggitivo” di Andrew Davis con Tommy Lee Jones, Harrison Ford, Joe Pantoliano, Julianne Moore. Funziona sempre benissimo. Ci fece scoprire Tommy Lee Jones come poliziotto che prima o poi ti scoverà.
Rai Tre alle 21, 20 passa “Il Pap’occhio” di Renzo Arbore con Renzo Arbore, Roberto Benigni, Andy Luotto, Diego Abatantuono, Mario Marenco, Mariangela Melato, cioè il primo e più riuscito film della banda Arbore con tutto il suo cast. Ci sono tutti, compreso Martin Scorsese come marito (allora) di isabella Rossellini e Diego Abatantuono come frate. Partendo dal “Wojtilaccio” di Benigni a Sanremo, Arbore si lancia in una rara parodia del papa polacco e della sua voglia di fare tv. Al punto che, nel film, è proprio il papa a chiamare Arbore e la sua banda per metterne una in piedi al Vaticano, ricostruito qui nella Reggia di Caserta.
TOMMY LEE JONES - IL FUGGITIVO
Pericolo di blasfemia? Ci casca il celebre pretore Bartolomei, procuratore generale dell’Aquila, che sequestra il film nel momento del suo maggior successo. Anche se tornerà presto in circolazione, il sequestro nuoce al film, che avrebbe potuto incassare ancora di più di quel che fece.
Benigni si lancia nel monologo sulla fine del mondo, tutto girato in piano sequenza, per disperazione, visto che Tovoli aveva piazzato male una seconda camera e rimasero solo le riprese della prima camera. Il film è una caciara. Ovviamente. Ma il coro degli spernacchiatori che intonano “Azzurro” di Paolo Conte a pernacchie, con tanto di Salvatore Baccaro, è strepitoso. E anche il papa del povero Manfred Freyberger, oscuro caratterista che ebbe qui il ruolo della sua vita, e morì poco dopo, è notevole.
Su Cielo alle 21, 20 avete invece “Star Trek Into Darkness” di J.J. Abrams con Chris Pine, Zachary Quinto, Zoë Saldana, Karl Urban, Benedict Cumberbatch, John Cho. Non piacque a tutti, Anthony Lane del “New Yorker” lo stroncò, ma generalmente funzionò nell’ormai lontano 2015. Rai Uno alle 21, 25 propone il campione della serata, almeno sulla carta, cioè “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi- Strepitoso gli attori secondari, Nino Terzo, Enzo Cannavale, Leo Gullotta, Isa Danieli, Tano Cimarosa.
Già rivederli sul video sarà un gran piacere. Su Tv8 alle 21, 30 ricordo come molto gradevole “Sliding Doors” di Peter Howitt con Gwyneth Paltrow, John Lynch, John Hannah, Jeanne Tripplehorn, diventanto negli anni un modo di dire del tutto staccato dal film, che era molto grazioso. Passiamo alla seconda serata con “La polizia accusa: il servizio segreto uccide”, poliziottesco politico di Sergio Martino con Luc Merenda, Mel Ferrer, Delia Boccardo, Paola Tedesco, Cine 34 alle 23.
Su Iris alle 23, 25 abbiamo una sorta di western moderno con uno sceriffo che non vuole sparare e una banda di motociclisti rompicojoni, “Disturbing the Peace” di York Alec Shackleton con Guy Pearce, Devon Sawa, Michael Bellisario, Dwayne Cameron, Jacob Grodnik, Barbie Blank. Non male la versione moderna, teen, di “Le relazioni pericolose” di Laclos, cioè “Cruel Intentions” di Roger Kumble con Ryan Phillippe, Sarah Michelle Gellar, Reese Witherspoon, Selma Blair, Joshua Jackson.
La7 alle 23, 35 ci regala il bel film tratto dal romanzo calcistico di Nick Hornby “Febbre a 90” diretto da David Evans con Colin Firth, Ruth Gemmell, Stephen Rea, Mark Strong, Lorraine Ashbourne. Rai4 alle 23, 35 passa la commedia action “I poliziotti di riserva” di Adam McKay con Samuel L. Jackson, Mark Wahlberg, Will Ferrell, Dwayne Johnson, Eva Mendes. Non deve essere malaccio. Rete 4 alle 0, 10 punta sul sicuro col primo episodio di una lunga e fortunata saga, “Arma letale” diretto da Richard Donner con Mel Gibson, Danny Glover, Gary Busey, Mitchell Ryan, Tom Atkins, Darlene Love. La chiudo qui.
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