RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Giusti per Dagospia
Ieri sera, dopo aver inutilmente atteso Andrea Scanzi da Lilli Gruber e essermi solo in parte consolato con un duetto Travaglio-Sallusti, ormai sembrano Don Camillo e Peppone, mi sono buttato sul crime seriale danese di Sky “The Investigation”, diretto con bella mano innovativa da Tobias Lindholm, già sceneggiatore prodigio di Thomas Vinterberg per l’acclamatissimo “Un altro giro” (candidato all’Oscar), ma anche per “Il sospetto” e “La comune”.
Di scena un celebre delitto realmente avvenuto nei mari ai confini tra Danimarca e Svezia, noto come bådssagen, il giallo del sommergibile. Sì perché durante un viaggio in questo piccolo sommergibile artigianale, costruito e guidato da certo Peter Madsen, scomparve una giovane giornalista, Kim Wall, che venne poi ritrovata a pezzi nel fondo del mare. Bella storia alla Tarantino piena di sangue? Macché.
Alla quarta puntata (su sei) della serie, che, procede volutamente con lunghe inquadrature fisse su dettagli per non poco significanti, non solo non si è visto ancora il maggior indiziato, il costruttore, arrestato subito e incriminato di omicidio, ma non si è visto neanche uno straccio di flashback per capire il perché dell’omicidio, o la faccia della morta ammazzata. No.
Il regista toglie qualsiasi momento di spettacolarizzazione all’americana del crime. Invece della foto splatter di ciò che rimane del corpo della morta, ecco un disegnino minimale. Così seguiamo il cupissimo ispettore Jens Moller, interpretato da Soren Molleng, che seguita a dare ordini al telefonino per ritrovare il corpo della ragazza con l’aiuto degli svedesi e dei cani poliziotto che fiutano i cadaveri (esistono).
Ma lo seguiamo anche nella sua scarna vita di tutti i giorni con la moglie e con la figlia. Diciamo che è una serie innovativa, diretta come un film da festival, cioè benissimo, con riprese stupende del mare, e questo ci sta bene, c’è pure il Pilou Asbaek di Game of Thrones. Ma dopo un’ora alla ricerca di una gamba della ragazza morta o di un braccio, insomma, o di una lunga e documentata lezione sulle correnti nei mari del nord, vorresti qualcosa di più elettrizzante. Magari rimpiangi anche un po’ i duetti Travaglio-Sallusti.
Stasera, mi arrendo. Non c’è quasi nulla da vedere in prima e seconda serata. Cine 34 ci inonda ancora una volta di film di Carmen Villani, prima “Ecco lingua d’argento” di Mauro Ivaldi poi “L’amica di mia madre” e “La supplente”. Ma sempre quelli sono.
Su Iris un doppio Clint Eastwood, prima “Invictus – L’invincibile” con Matt Damon e Morgan Freeman, poi “L’uomo nel mirino”. Canale 20 alle 21, 05 lancia “Beverly Hills Cop III”, terza avventura con Eddie Murphy poliziotto, stavolta diretto da John Landis. Ma è un mezzo disastro.
eddie murphy. beverly hills cop iii
Tv2000 si butta alle 21, 10 in un film di Wim Wenders che non ho visto, “Ritorno alla vita”, con James Franco, Rachel McAdams. Decisamente meglio “Soldado” di Stefano Sollima con Josh Brolin e Benicio del toro si Rai4, passato un paio di settimane fa su rai Due.
belen fabra valerie, diario di una ninfomane 1 1
Almeno Cielo tv si rilancia sul porno spagnolo d’autore. Alle 21, 20 “Valerie, diario di una ninfomane” diretto da Cristian Molina nel 2008 con Belen Fabra, Angela Molina e Geraldine Chaplin, tratto da un best sellers spagnolo, seguito alle 23, 20 dal vecchio e glorioso Pedro Almodovar con “Matador”, scontro-incontro di sesso e sangue fra due serial killer che uccidono i propri amanti. Nel cast Nacho Martinez è un torero che non può più combattere e si sfoga masturbandosi su “Sei donne per l’assassino” di Mario Bava, Assumpta Serna, Carmen Maura, Antonio Banderas. Le cose migliorano decisamente solo nella notte.
Rai Tre all’1, 20 presenta un buon camorra-movie ispirato a una storia vera, “Nato a Casal di principe” di Bruno Oliviero con Alessio Lapice, Massimiliano Gallo e Donatella Finocchiaro, passato a Venezia qualche anno fa. Iris all’1, 55 rilancia “Il prigioniero di Zenda” in versione comica diretta da Richard Quine con Peter Sellers, Elke Sommers e Lynne Frederick, allora moglie di Sellers.
All’epoca venne considerato un mezzo disastro, a causa dei problemi di ogni tipo provocati da un Peter Sellers fuori controllo. Non ragionava con il regista, l’ottimo Richard Quine, aveva crisi continue, al punto che la moglie, Lynne Frederick, lo doveva consolare sul set. Primo di tre film che Sellers avrebbe dovuto girare con la Mirisch, ma ne fece solo uno. Sellers richiamò invece Quine per il Fu Manchu ancora più sbrindellato. Ma lo cacciò dopo pochi giorni di riprese.
Ma la bomba della serata, mi dice Tatti sanguineti, è “I pinguini ci guardano”, rarità assoluta, mai passato da nessuna tv e da nessun cineclub, diretto del 1956 da Guido Leoni, che non è un genio, vedi “La supplente”…, e interpretato da Isa Barzizza, Rosalba Neri, Carlo Croccolo, Fiorenzo Fiorentini. Oltre agli attori citati, ci sono gli animali dello zoo doppiati da star come Aldo Fabrizi, Anna Magnani, ecc. Imperdibile, passa alle 2, 05 su Cine 34.
Più o meno alla stessa ora su Rete 4 passa anche un raro soft di Antonio D’Agostino, noto al pubblico dell’hard come Richard Bennett, “La cerimonia dei sensi” con Franco Pugi, Camillo Besenzon, con uno stuntman che sogno di essere Gesù Cristo e salva una drogata, poi partecipa a un’orgia. Mai visto. Sembra che esista anche in versione hard. D’Agostino girerà poi “Eva Man” con Eva Robins!!!
Su Rai Tre alle 3, 20 passa il bellissimo “A ciambra” di Jonas Carpignano, bellissimo film sulla pessima convivenza tra calabresi e beri in Calabria, premiatissimo a La quinzaine di Cannes qualche anno fa. Molto raro, Iris alle 3, 45, anche “I fuorilegge della valle solitaria” diretto da Michael Carreras con Richard Basehart e Don Taylor. Primo western europeo ad essere girato in Almeria, su forti pressioni di José Gutiérrez Maesso della Tecisa Film, che lo ha prodotto con gli inglesi, anzi con Michael Carreras e Jimmy Sangster, due dei nomi chiave dell’horror britannico non ancora legati all’Hammer Film ma alla Capricorn di Londra.
È il primo anche a utilizzare attori spagnoli come Fernando Rey e José Manuel Martín e set come la Sierra Alhamilla e Tabernas. Per Carrerars tutto comiciò da lì. Il film era più violento di quelli americani, il buono, Richard Basehart, veste di nero e il cattivo, Alex Nicol, di bianco. Non solo, il buono si ritrova le mani rovinate come in tanti spaghetti successivi.
Rete 4 alle 4, 20 si presenta con un film che avremmo gradito veder prima, “Velluto nero”, erotico-moralista ma pieno di nudi diretto malamente da Brunello Rondi, fratello del critico Gianluigi, con Laura Gemser, Annie Belle, Al Cliver.
Ne hanno tutti un pessimo ricordo, fra un Rondi imbarazzati in mezzo a tanti nudi e il montatore Bruno Mattei che ricordava un film immontabile, girato senza un’idea. La nottataccia si chiude con capolavori come “Una donna di notte” di Nello Rossati con Lorraeine De Selle e e il trans nero Ajita Wilson, Cine 34 alle 4, 20, o “Attanasio, cavallo vanesio” di Camillo Mastrocinque con Renato Rascel e Tina De Mola. O l’ultimo grande erotico di Monica Guerritore in giro nuda per Roma, “Femmina” di Giuseppe Ferlito, Iris alle 5, 05.
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