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IL DIVANO DEI GIUSTI - "RICORDATI CHE DEVI MORIRE"; "SI, MO ME LO SEGNO!" - STASERA CINE34 PASSA LO STRACULTISSIMO "NON CI RESTA CHE PIANGERE", NON UN FILM PERFETTO MA FA ANCORA MOLTO RIDERE - "IL PECCATO - IL FURORE DI MICHELANGELO" VI MOSTRA UNA FACCIA DELL'ARTISTA CHE NON AVETE MAI VISTO: DOPPIOGIOCHISTA, INVIDIOSO, USURAIO E SODOMITA - IN SECONDA SERATA TROVATE "LA GRANDE BELLEZZA", UN FILMONE ECCESSIVO, AMBIZIOSO MA TOTALMENTE LIBERO... 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

dunkirk

Che vediamo stasera? Devo dire che non è male, almeno la domenica pomeriggio, la serie comica di Amazon “No Activity”, ideata da Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo, diretta da Valerio Vestoso, prodotta da Matteo Rovere per Groenlandia ambientata in un porto dove due poliziotti, Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, sono a caccia di un carico misterioso e dove una serie di gangster, Rocco Papaleo, Fabio Balsamo, Edoardo Ferrario, aspettano appunto il carico, e intanto incontrano buffi personaggi, un guardiano complottista, Maccio Capatonda, una psicanalista stravagante, Sara Lazzaro, e parlano con la centrale, cioè con Carla Signoris e Emanuela Fanelli.

 

dunkirk

Molto semplice, si respira aria di Boris, oltre a Tiberi c’è pure, in una puntata, Francesco Pannofino. Ma la parte del leone la fanno, mi sembra, la Fanelli, dopo “C’è ancora domani” attrice del momento, e Fabio Balsamo, che si ritaglia un ruolo di gangster fuori di testa napoletano con capello biondo parecchio interessante. Luca Zingaretti, dopo tanti Montalbano, si regala un ruolo di poliziotto da ridere, fan di Marcella Bella, che appare pure in un episodio. Niente di straordinario, magari, ma la formula dei 30’ e dei set sempre uguali funziona piuttosto bene e alla fine me lo sto vedendo con piacere. Alla quinta puntata arriva anche Diego Abatantuono.

 

massimo troisi roberto benigni non ci resta che piangere

In chiaro, invece, che vediamo? Dura guerra alle 21 tra “Dunkirk” di Christopher Nolan con Fionn Whitehead, Aneurin Barnard, Harry Styles, Kenneth Branagh, James D'Arcy, Barry Keoghan, su Iris, e il vecchio e glorioso “Non ci resta che piangere” di e con Roberto Benigni e Massimo Troisi, con Amanda Sandrelli, Paolo Bonacelli, Cine34 Peynado e Carlo Monni come Vitellozzo. Non è un film perfetto, ma fa ancora parecchio ridere. Non a caso tutti ricordiamo le scene della lettera, la corte di Troisi a Amanda Sandrelli, l’apparizione del Monni.

 

roberto benigni massimo troisi non ci resta che piangere

Non ci fu, pare, una vera e propria regia. E’ un film molto improvvisato dai suoi due protagonisti, ma sempre così gradevole e intelligente. La prima parte, anche allora era molto divertente, la seconda va da tutte le parti e si perde parecchio. Troisi e Benigni devono molto a Giuseppe Rotunno che riuscì a filmare un film che era un po’ improvvisato giorno per giorno, ma l’idea, che sembra una storia di Paperino alle prese col viaggio nel tempo, era molto indovinata e poi quando mai avevamo visto assieme al cinema Troisi e Benigni? Quanto a “Dunkirk”, dominato dalla regia minuziosa di Christopher Nolan, dalla fotografia costruita fra 70 mm, SuperPananavision e Imax da Hoyte Von Hoytema, dalla musica acchiappona di Hans Zimmer che ingloba un celebre tema di Edward Elgar (la Variation 15), ricordiamo che non solo rispolverò il vecchio film di guerra patriottico inglese, con tanto di trionfo del tè per ogni evenienza, ma aprì finalmente un varco nella ovvietà produttiva americana che da anni non vedeva al di là di sequel e supereroi.

 

roberto benigni massimo troisi non ci resta che piangere

 

Erano 400 mila i soldati inglesi imbottigliati a Dunkirk nel maggio del 1940 stretti tra l’avanziata via terra tedesca e facile bersaglio della loro aviazione. Ma basterebbe il pilota Farrier di Tom Hardy, pochissime battute, faccia coperta come il Bane di Batman, che sorvola il cielo per difendere la ritirata inglese da Dunkirk, per farci piacere il film. E’ vero che tutta la costruzione, coi tre luoghi diversi, la terra da dove i soldati inglesi, rappresentati per tutti dal giovane Tommy di Fionn Whitehead, devono scappare, il mare con l’impavido Mr Dawson di Mark Rylance che con la sua barchetta parte per salvare i soldati, e il cielo dove appunto vola l’asso dell’aviazione Farrier di Tom Hardy, e coi tre tre tempi diversi, una settimana per la terra, un giorno per il mare, un’ora per il cielo, è alla fine un pretesto per raccontare con scene madri continue la storia della celebre ritirata dalla Francia che alla fine si dimostrerà importante come una vittoria.

 

dunkirk

E è vero pure che, oltre a questa strepitosa tecnica di narrazione e di messa in scena, non sembra esserci un’idea di cinema. E che il 70mm Super Panavision di Tarantino è un’altra cosa, anche se proprio Tarantino fu il primo fan del film. Ma tutto questo è portato a un livello così alto di complessità spettacolare che non può lasciarci indifferenti. Su Rai Movie alle 21, 10 avete una commedia, “Uno sguardo dal cielo” di Penny Marshall con Denzel Washington in versione angelo, Whitney Houston, Courtney B.Vance.

 

 

 

Su Rai Storia il bellissimo film di Andrei Konchalovsky su Michelangelo, “Il peccato – Il furore di Michelangelo” con Alberto Testone, Jakob Diehl, Francesco Gaudiello, Federico Vanni, Glenn Blackhall. Usuraio, attaccato al denaro, bugiardo, traditore, sodomita, doppiogiochista, invidioso.

pasotti la grande bellezza

 

Non l’avete mai visto un Michelangelo così, che si muove tra le strade di Roma (“ci incontri sempre un prete, un pellegrino, una puttana”), di Firenze e di Carrara tra bettole fetenti e continue vagonate di piscio e merda che piovono dall’alto, ma è capace anche di innamorarsi di un gigantesco pezzo di marmo bianco, un mostro che vuole portare nel suo studio a ogni costo, di dialogare con Dante nei deliri creativi, di far continui conti di ducati e zecchini.

 

Insomma, fan di Michelangelo e del cinema russo per voi è impossibile perdere questo clamoroso, ricco, documentatissimo e potente film di Andrei Konchalowsky, il grande regista di Siberiade e Runaway Train, che lo ha scritto assieme a Elena Kiseleva, e lo ha girato per 14 settimane in gran parte sui monti delle Apuane con veri cavatori e scalpellini grazie al ricco oligarca russo Alisher Usmanov, che ha praticamente sovvenzionato quasi tutto il ricco budget del film.

 

paolo sorrentino

Ricostruito con assoluta precisione, al punto che lo scenografo Maurizio Sabbattini non solo costruisce un gigantesco masso di marmo bianco il cui spostamento dalle montagne di Carrara sarà il perno del film, ma anche la Cappella Sistina dipinta da Michelangelo per Giulio II, il film segue un preciso momento della vita dell’artista, che va appunto dalla fine della Sistina e del papato di un Della Rovere, all’arrivo di un papa Medici con i rovesci di fortuna che ne seguirono.

 

Da una parte così Michelangelo si ritrova a dover portare a termine il grande monumento funebre per Giulio II per i Della Rovere, da un’altra ha sul collo il fiato dei Medici e il nuovo papa che gli chiedono di lavorare per loro a Firenze. Su Canale 27 alle 21, 10 avete “The Terminal”, gran film di Steven Spielberg con Tom Hanks intrappolato nel terminal di un aeroporto, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Diego Luna, Zoë Saldana, Kumar Pallana e Italia 1 alle 21, 10 propone il divertente e iperfemminista “Wonder Woman 1984” di Wonder Woman 1984” di Patty Jenkins con la stupenda Gal Gadot, Chris Pine, Kristen Wiig, Pedro Pascal, Robin Wright, Connie Nielsen.

 

paolo sorrentino toni servillo

Purtroppo non è bellissimo come pensavamo “La tela dell’assassino” di Philip Kaufman con Ashley Judd, Samuel L. Jackson, Andy Garcia, David Strathairn, Cielo alle 21, 15, mentre è stranamente buono il legal drama “Il momento di uccidere” di Joel Schumacher con Sandra Bullock, Matthew McConaughey, Samuel L. Jackson, Donald Sutherland, Kevin Spacey, La7 alle 21, 15. Rai 4 alle 21, 20 propone “La casa in fondo al lago”, horror francese diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury con James Jagger, Camille Rowe.

 

to the wonder

Passiamo alla seconda serata con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Lillo. Comunque lo si guardi, un filmone, ambizioso, eccessivo, ma estremamente coraggioso e totalmente libero sulla Roma di oggi. La7 a mezzanotte e 15 ripropone “La calda notte dell’ispettore Tibbs” di Norman Jewison con Sidney Poitier, Rod Steiger, Warren Oates, Lee Grant. Rete 4 alle 0, 50 propone “L’inganno” di Sofia Coppola con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Angourie Rice, Oona Laurence, remake femminista di “La lunga notte del soldato Jonathan” di Don Siegel con Clint Eastwood.

to the wonder JAVIER BARDEM E BEN AFFLECK

 

Rai Movie all’1, 05 passa il fumoso “To the Wonder” di Terrence Malick con Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Tatiana Chiline. Recupero quel che scrissi quando lo vidi. "Sprofondo" dice la bellissima Olga Kurylenko all'inizio del film di Terrence Malick, accolta con una valanga di fischi misti ad applausi alla fine della proiezione per la stampa. Perché anche noi sprofondiamo. Ma nella noia di questo spottone sulla fede e l'amore con l'estetica degli spot Pomellato. Meglio le culone di Ulrich Seidl che sognano l'amore a pagamento con gli africani piselluti e la fede con il crocefisso nelle mutande. Malick rischia di diventare l'Alberoni dei festival, ma anche il Moccia personale di Curzio Maltese, con tanto di lucchetti sui ponti. Ah l'amore...

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 10

In quel di Parigi si incontrano e si innamorano Olga Kurylenko, separata con bimbetta antipatica e l'americano Ben Affleck, con una sola inutile espressione sul volto. Lui la porta in America, nel poco ridente paesino di Bartlesville, dove incontriamo un Javier Bardem prete ispanico sfigatissimo con ciavatta e calzino grigio a vista che nemmeno Tatti Sanguineti oserebbe portare e una Romina Mondello che si lancia in sottobattute alla Tonino Guerra nei film di Antonioni: "Sono l'esperimento di me stessa!" Che ci faccia lì nessuno riesce a spiegarselo. Iris all’1, 45 si lancia in un film del maestro greco Theo Anghelopoulos del 1988, “Paesaggio nella nebbia”, con Tania Palaiologou, Michalis Zeke, Stratos Georgioglou, Eva Kotamanidou. Da recuperare. Chiudo con un gran film di Pietro Germi, “Un maledetto imbroglio” con Claudia Cardinale, Pietro Germi, Claudio Gora, Eleonora Rossi Drago, Franco Fabrizi, tratto da “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Gadda. Va ivisto.

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