DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Giusti per Dagospia
Serata piena di film stasera in tv in chiaro. Preparatevi. In prima serata abbiamo filmoni come “Godzilla” di Gareth Edwards con Bryan Cranston, Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Canale 20 alle 21, 05, o come il non riuscitissimo thriller veneziano “The Tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck con Johnny Depp un po’ assente, Angelina Jolie, Paul Bettany, Timothy Dalton, Rufus Sewell, Raoul Bova, Christian De Sica che fa il poliziotto corrotto e Nino Frassica il maresciallo dei carabinieri che finisce in laguna, Rai Movie alle 21, 10.
“Sabrina” di Sydney Pollack è il remake del celebre “sabrina” di Billy Wilder, con Harrison Ford al posto di Humphrey Bogart, Julia Ormond al posto di Audrey Hepburn, Greg Kinnear al posto di William Holden, canale 27 alle 21, 10. Nemmeno il primo “Sabrina” aveva un cast del tutto funzionante, Bogart era troppo vecchio rispetto alla Hepburn, ma qui Julia Ormond non regge proprio il confronto con la sua grazia. Se volete vedere un film di Billy Wilder ci sarebbe su Tv2000 alle 20, 55, ma senza possibilità di sentire le voci originali degli attori, “Viale del tramonto” con Gloria Swanson, William Holden, Erich Von Stroheim, Nancy Olson, Fred Clark, Buster Keaton.
gloria swanson norma desmond in viale del tramonto
Scritto da Wilder con Charles Brackett, il suo cosceneggiatore storico, il film ebbe l’Oscar per il miglior soggetto originale e per la migliore scenografia, opera di Hans Dreier, ma segnò la fine della collaborazione fra Brackett e Wilder. Per il regista la grande fortuna del film fu il cast. “Avevamo Gloria Swanson, che era stata realmente una star del muto, avevamo De Mille, che aveva fatto dei film con lei, e avevamo Stroheim, che effettivamente ha girato con lei quel film, Queen Kelly, che lei guarda assieme a Holden.”
Holden arriva quando l’attore che Wilder aveva scelto, Montgomery Clift, alla vigilia delle riprese se ne andò. “Disse che non poteva interpretarlo perché non voleva che lo si vedesse fare la corte a una vecchia. Molto curioso da parte di un attore di New York, il cui pubblico era composta da vecchie!”. Wilder dice che in un primo tempo voleva farlo in versione addirittura comica, con Mae West protagonista. “Il film fece molto scalpore: io non ho mai visto tanta gente importante in una stanza di proiezione della Paramount come l’ho vista il primo giorno che proiettammo il film”.
Ci furono reazioni clamorose. Barbara Stanwyck si piegò in avanti e baciò l’orlo del vestito di Gloria Swanson. “Louis B. Meyer strinse il pugno e disse: “Dovremmo frustare questo Wilder! Dovremmo cacciarlo dalla città! Ha sporcato il nido! Ha macchiato la città che lo sta nutrendo!”. Perché venne tagliata la celebre sequenza iniziale, piuttosto lunga, dove è protagonista il cadavere di William Holden e sentiamo i morti che parlano e si raccontano come sono arrivati alla morgue.
william holden gloria swanson eric von stroheim viale del tramonto
“Facemmo un’anteprima, con la prima pizza, a Evanston, in Illinois”, ricorda Wilder, “Il film iniziò. Il cadavere venne portato in un lettino, una targhetta colò nome è attaccata all’alluce del cadavere, e una volta che il cartellino appare sul dito del piede, il pubblico scoppiò nella più grossa risata che io abbia mai sentito. Mio Dio. E il film andò sempre peggio. Fu un disastro. Così tagliammo l’intera sequenza, ma rimase l’idea di un uomo che racconta ciò che lo ha portato a quella fine”.
gloria swanson viale del tramonto
Gloria Swanson, in un primo momento, dopo aver letto il copione, non lo voleva più fare, “Mi piacque quel che lessi. Ero affascinata dal personaggio, sì, ma ero anche impressionata da questo elemento anti-hollywoodiano. Lo presi come un attacco all’industria cinematografica”. Fu George Cukor a convincerla. “Disse che era la parte più grande della mia carriera e che io sarei stata ricordata per questa parte e che Billy Wilder era diventati il regista numero uno di Hollywood”.
Un po’ teatrale “La confessione” di David Jones con Ben Kingsley, Amy Irving, Alec Baldwin, Ryan Marsini, 7Gold alle 21, 15, complessa storia di un avvocato che difende il reo confesso di ben tre omicidi, i medici che avevano provato la morte al figlio. Cielo alle 21, 15 passa “Ritratto di borghesia in nero”, erotico-letterario, tratto da Roger Peyrefitte, diretto da Tonino Cervi, che lo ga sceneggiato assieme a Cesared Frugoni e a Goffredo Parise (ma va?) con una Ornella Muti nel suo massimo splendore, Senta Berger, Paolo Bonacelli, Capucine, Stefano Patrizi.
ritratto di borghesia in nero 2
La storia, ambientata nella Venezia fascista del 1938, vede il bel Stefano Patrizi dividersi tra le grazie della matura Senta Berger, madre di un amico, Christian Borromeo, innamorato di lui, e quella della giovane e ricca Ornella Muti. Mollata per la più giovane Muti, la Berger cercherà di vendicarsi. Un po’ noiosetto. Cervi era meno abile di Bolognini a cucire questi polpettoni con un po’ di nudità e bei ragazzi.
Meglio buttarsi su “Rambo II. La vendetta” diretto dal greco George P. Cosmatos con Sylvester Stallone, Richard Crenna, Charles Napier, Steven Berkoff come il cattivissimo colonnello russo Padovsky e Julia Nickson, Italia 1 alle 21, 20, sequel che venne scritto addirittura da James Cameron, anche se poi Stallone cambiò profondamente la storia e l’orientamento politico. Ricordiamo che nel 1985 c’erano ancora 2500 soldati americani scomparsi in Vietnam, probabilmente prigionieri e Stallone voleva fare un film sui veterani. Ma qui i cattivi diventano direttamente i russi.
edwige fenech nuda la vergine, il toro e il capricorno 3
Cine 34 alle 21 lancia la solita doppietta di commedie sexy, prima “La vergine, il toro e il capricorno” di Luciano Martino con Edwige Fenech, Alberto Lionello, Aldo Maccione, Alvaro Vitali, poi alle 22, 45 “La moglie in vacanza l’amante in città” di Sergio Martino con Edwige Fenech, Lino Banfi, Renzo Montagnani, Barbara Bouchet.
steven seagal giustizia a tutti i costi
In seconda serata passano film come “Giustizia a tutti i costi” diretto da John Flynn, un ottimo regista, con Steven Seagal ancora non così imbolsito come lo diventerà pochi anni dopo, William Forsythe, Jerry Orbach e Jo Champa quando era appena arrivata a Hollywood, Italia 1 alle 23, 15. O il politico-paranormale “Immagini” di Christopher Hampton con Antonio Banderas, Emma Thompson, Horacio Flash, Kuno Becker, Ruben Blades, 7Gold alle 23, 30. Pare bruttissimo.
Cine 34 alle 0, 35 insiste con il classico di Serena Grandi “Desiderando Giulia” di Andrea Barzini con Johan Leysen e Sergio Rubini che si contendono le grazie di Serenona. Rai Tre all’1, 15 apre il cineclub di Fuori Orario con un bel documentario di Agnes Varda del 1975, “Daguerreotypes”, dedicato agli abitanti di Rue Daguerre, a Parigi, dove viveva la regista assieme a Jacques Demy. Rarissimo.
Lo segue un’altra rarità alle 2, 35, “In Jackson Heights” di Frederic Wiseman, ritratto di un quartiere multietnico di Queens girato sette anni fa. E ‘ raro anche “Una notte che piove” diretto da Gianfranco Bullo nel 1994 con Massimo Venturiello, Olga Beaumont, Viola Simoncioni, Giovanni Costa. Mai visto.
i fuorilegge della valle solitaria 2
La vera perla della serata per i fan del western è “I fuorilegge della valle solitaria” di Michael Carreras con Richard Basehart, Paquita Rico, Don Taylor, Alex Nicol, Rafael Albaicin, , Iris alle 2, 15, primo western europeo ad essere girato in Almeria, su forti pressioni di José Gutiérrez Maesso della Tecisa Film, che lo ha prodotto con gli inglesi, anzi con Michael Carreras e Jimmy Sangster, due dei nomi chiave dell’horror britannico non ancora legati all’Hammer Film ma alla Capricorn di Londra.
i fuorilegge della valle solitaria 1
È il primo anche a utilizzare attori spagnoli come Fernando Rey e José Manuel Martín e set come la Sierra Alhamilla e Tabernas. Il film era già più violento di quelli americani, il buono, Richard Basehart, veste di nero e il cattivo, Nicol, di bianco. Non solo, il buono si ritrova le mani rovinate come in tanti spaghetti successivi. Solo un anno dopo Maesso si metterà con la PEA di Alberto Grimaldi per “Duello nel Texas” di Ricardo Blasco. Non solo. Il film esce a Roma il 23 marzo del 1963.
i fuorilegge della valle solitaria
Il critico de “Il Messaggero” che lo recensisce non si accorge proprio che il film è girato e prodotto in Spagna. Probabilmente è il primo vero western europeo a uscire in Italia. Un mese dopo uscirà il tedesco “Il tesoro del lago d’argento”. Sempre nelle cronache cinematografiche del 1963 leggiamo che era giunta a Roma l’attrice Paquita Rico, protagonista appunto del film, per interpretare negli studi della De Paolis I pistoleri del cactus di Marino Girolami con Walter Chiari e Raimondo Vianello, ma anche con Franchi e Ingrassia, gli spagnoli Kiko e Camardiel. Film mai fatto, ahimé.
zorro alla corte del re di spagna
Troviamo poi “Zorro alla corte di Spagna” di Luigi Capuano, detto “’O Commandante”, con Giorgio Ardisson, Alberto Lupo, Franco Fantasia, Nadia Marlowa. Ricordava Ardisson che “era un bello Zorro, oltre tutto il primo film italiano a colori in cinemascope. E per questo fece il giro del mondo. Io ebbi questo piacere. Oltre tutto il mio era uno Zorro biondo e senza baffi. Un damerino inglese. Con me c’era il povero Alberto Lupo, che forse venne pagato più di me, perché aveva già un nome grazie alla televisione”.
i soliti ignoti vent anni dopo 3
Ma c’è anche, Rai Movie alle 5, il più ricco “Cyrano e D'Artagnan" diretto negli studi della Pisorno rilevati da Carlo Ponti nei primi anni’60 dal vecchio Abel Gance con José Ferrer come Cyrano, Jean-Pierre Cassel come lo spadaccino D'Artagnan, Sylva Koscina, Gabrielle Dorziat, Daliah Lavi e Polidor. Alle 5, 20 su Cine 34 passa “I soliti ignoti vent’anni dopo” di Amanzio Todini, ma supervisionato da Mario Monicelli, con Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Tiberio Murgia, Clelia Rondinella.
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Un po’ triste, ma la presenza di Gina Rovere che tradisce il marito carcerato Mastroianni con Natale Tulli è un momento fenomenale. Su Iris alle 5, 35 avete anche un thriller dal titolo impossibile “Il cadavere dagli artigli d’acciaio”, che tradisce il titolo originale, alquanto sibillino, “Qui?”, diretto da Leonard Keigel con Romy Schneider, Gabriele Tinti, Maurice Ronet. Lo vidi allora e non ci capii nulla. Ma può un cadavere avere gli artigli d'acciaio?
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