
DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL…
IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA IN CHIARO C’È STRANAMENTE UNA BELLA OFFERTA. AVETE “SAPORE DI TE” DOVE I VANZINA TORNANO NELLA VIAREGGIO DEL 1984, AI TEMPI DI “SAPORE DI MARE”, CHE È DEL 1983, E METTONO IN PIEDI LE LORO STORIE DI AMORI E TRADIMENTI FRA LA CAPANNINA E I BAGNI COSTANZO - TROVATE ANCHE “SOPRAVVISSUTO - THE MARTIAN”, E “SCAPPA – GET OUT” UNO DEI PIÙ GRANDI HORROR DI QUESTI ULTIMI VENT’ANNI, SUL RAPPORTO TRA BIANCHI DEMOCRATICI DI BUONE LETTURE E NERI, GIRATO A POCHI GIORNI DALLA PRIMA VITTORIA ELETTORALE DI DONALD TRUMP – NELLA NOTTE OCCHIO A “ALL IS LOST” UNO DEI MIGLIORI TRA GLI ULTIMI FILM DI ROBERT REDFORD ATTORE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro c’è stranamente una bella offerta. Su Cine 34 alle 21 i Vanzina brothers propongono “Sapore di te” diretto da Carlo Vanzina, scritto con Enrico Vanzina con Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Nancy Brilli, Serena Autieri, Giorgio Pasotti.
Ricordo che mi piacque. Del resto come si fa a non farsi piacere un film dove i Vanzina tornano nella Viareggio del 1984, ai tempi proprio di “Sapore di mare”, che è del 1983, e mettono in piedi le loro storie di amori e tradimenti fra La Capannina e i Bagni Costanzo, con la Roma di Falcao che si allena lì vicino, mentre ascoltiamo “Tropicana”, “True” degli Spandau Ballet, “Survivor” di Mike Francis, “Time After Time” di Cindy Lauper. Certo.
Ovvio che dopo trent’anni un film così non può che rimandarci una pallida luce del vero “Sapore di mare”. Non è più facile come allora ottenere i diritti per inserire così tante canzoni, e il parco attori e caratteristi non è più quello di un tempo. Ma vedendo il film, diviso in due parti, estate 1984 e estate 1985, si rimane stupiti della freschezza dei Vanzina, o forse della loro gioiosa futilità, nel mettere in scena le storie dei ragazzetti, figli di borghesi romani e milanesi, che si prendono e si lasciano senza troppe complicazioni.
Ma anche del loro saper inquadrare e mostrare le ragazze, i loro corpi, senza mai nessuna volgarità. Non ci sono grandi riferimenti alla politica, agli anni di piombo, alle tensioni sociali. Anche se l’onorevole socialista che presentano, un divertente Vincenzo Salemme, sposato con Valentina Sperlì e innamorato della bella soubrette Serena Autieri, è craxiano, potente, può piazzare la Autieri a “Drive In”, può risolvere con un paio di telefonate i problemi del negoziante romano Maurizio Mattioli, sposato con Nancy Brilli. Ma non c’è nessuna pesantezza moralistica. E’ l’Italia. Punto e basta. Questo non vuol dire che sia un’Italia da sitcom, semplicistica. No.
sapore di te giorgio pasotti martina stella foto dal film mid
L’Italia dei Vanzina è forse più vicina di quanto si creda alla vera Italia che abbiamo vissuto allora e che abbiamo attraversato dopo. E’ quella che si esprime con frasi tipo “Chierico nun po’ gioca’ a sinistra”, quella dove si va a vedere al cinema “Mezzo destro mezzo sinistro” di Luciano Martino solo perché c’è Falcao, dove un film si può mettere in piedi, con fondi statali, solo perché un onorevole socialista vuole scoparsi l’attrice durante l’estate di nascosto dalla moglie. Così Susanna Acampora detta Susy diventa protagonista di “Amori d’estate”, film simil-vanziniano diretto da Luis Molteni. E’ tutto leggerissimo, e forse proprio per questo mi piace.
sapore di te eugenio franceschini matteo leoni
Detto questo, meglio la prima parte, ambientata a Viareggio nel 1984, che la seconda, quasi un sequel, ambientata nel 1985. Forse perché è quella più spontanea dove si presentano i tanti personaggi. Funzionano benissimo i ragazzetti protagonisti, gli inediti o quasi Matteo Leoni e Eugenio Franceschini che si contendono Katy Saunders, figlia dei romani Mattioli e Brilli, funzionano ancora meglio le amiche Martina Stella e Virginie Marsan, che hanno la prima una storia con Giorgio Pasotti e la seconda una storia con un uomo sposato.
sapore di te katy louise saunders eugenio franceschini foto dal film mid
Ovvio che Mattioli come romanista che segue la sua squadra in ritiro a Forte dei Marmi ruba la scena a tutti, soprattutto quando si lancia nel sogno della finale di Champions Roma-Liverpool con la Roma vittoriosa. O quando si lancia in battuta da vacanziero burino alla Mario Brega: “La prossima volta ti porto a Vipiteno?” o “Ha detto i Caraibi mica Coccia de’ Morto!”. Salemme ha un ruolo meno fortunato, anche se ha una grande momento quando urla all’amante “Io ti ho lanciata nel mondo del cinema.
Pupella Maggio mi potrebbe denunciare per una cosa simile!”. Purtroppo dispiace non ritrovare tra gli attori né un nuovo Guido Nicheli, il suo ruolo di milanese che legge “Il Giornale” di Montanelli è preso qui da un anonimo Andrea Pucci, né un Jerry Calà, mentre il bagnino, che in “Sapore di mare” era il ruolo di Ennio Antonelli diventa qui il trombatore Paolo Conticini, che si fa certa Ingrid, fidanzata di Eugenio Franceschini (“Anche my papy spiks latino”). La struttura ha un certo intoppo all’inizio della seconda parte, forse perché non ci aspettavamo che l’estate del 1984 finisse così presto, ma poi il film si riprende con Martina Stella sposata con Pasotti con tanto di figlioletto che piange sempre e lei che fa la mammina col sedere di fuori.
Tv2000 alle 21, 10 propone “Barriere” o “Fences”, diretto da Denzel Washington con Denzel Washington, Viola Davis, Jovan Adepo, Stephen Henderson, Russell Hornsby. Il vero protagonista di questo magistrale, anche se molto teatrale, Barriere – Fences, diretto e interpretato da Denzel Washington, forte di ben quattro nominations agli Oscar, film, sceneggiatura e i due protagonisti, Washington come Troy e Viola Davis come Rose, è il grandioso testo che il commediografo nero (ma di padre tedesco) August Wilson scrisse nel 1983 e che venne portato in scena prima nel 1987 e poi nel 2010 a Broadway proprio da Washington e dai suoi partner Viola Davis e Stephen Henderson, che ritroviamo anche nel film.
Lo stesso Wilson, prima della morte nel 2005, aveva scritto una sceneggiatura per il cinema, ma la condizione per qualsiasi trasposizione cinematografica era di avere un regista nero. Perché interamente neri sono l’intero cast, la storia, il linguaggio e l’ambientazione. Questa spiega anche perché il gran lavoro che deve avere fatto sul testo un commediografo e sceneggiatore importante, ma bianco, come Tony Kushner non è riportato sui titoli di testa, e Kushner è accreditato solo come produttore esecutivo.
Ma l’idea principale di Washington, come quella di Kushner, presumo, è di salvaguardare il testo di Wilson e il suo gran lavoro sulla costruzione teatrale di Fences, che già fece vincere ai due protagonisti due Tony Awards. Su quattri nominations agli Oscar ne vinse solo uno, quello per la miglior non protagonista della spettacolare Viola Davis. Molto, molto teatrale. Se la serietà della ricostruzione della vita dei neri degli anni ’50 di “Barriere” potrà sembrarvi un filo pedante, farà l’effetto opposto forse la facilità con cui il nuovo “Arsenio Lupin” diretto da Jean-Paul Salomé, Rai Movie alle 21, 10, mette in scena il personaggio rendendolo più giovanile e più action.
Ci sono Romain Duris, Kristin Scott Thomas, Pascal Greggory, Eva Green. Bel cast. Su Canale 20 alle 21, 10 trovate “Sopravvissuto - The Martian”, fantascientifico di Ridley Scott con Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean. Beh, ricordo che, quando il bellissimo capitano dello spazio Jessica Chastain sorridendo si riprende Matt Damon, il suo uomo abbandonato su Marte per un anno e mezzo, sopravvissuto mangiando patate (gli poteva andar peggio…), non si rimane indifferenti.
Davvero, non so se questo Sopravvissuto – The Martian, che Ridley Scott ha diretto a partire da un romanzo di Andy Weir e da una bella sceneggiatura di Drew Goddard, sia il suo miglior film degli ultimi anni, come sostengono in tanti. Di certo non ha né la forza del vecchio Alien né la mosceria di Prometeus, ma è ben costruito con colpi di scena e personaggi da far muovere sulla terra per non farci addormentare troppo sulle poltrone.
Nessuno avrebbe retto oggi tutto un film con il Robinson su Marte, come fece il geniale Byron Haskin tanti anni fa costruendo uno dei suoi capolavori, appunto Robinson on Mars, così Scott muove bene le sue pedine su piani diversi, ma non abbandona certo lo spettatore a se stesso. Matt Damon, il pilota che non molla che riesce a sopravvivere sul pianeta rosso, ricostruito in Giordania, i suoi compagni sull’astronave Hermes, capitanata da Jessica Chastain che non si dà pace di aver abbandonato un suo uomo, ritenuto morto, su Marte, e gli uomini della Nasa sulla terra, tutti grandi attori come Sean Bean, Jeff Daniels, Chiwetel Ejiofor, che cercano di stabilire contatti con lui e di trovare il modo per riportarlo a casa.
Qui l’importante è “Bring Him Home”, riportare a casa Matt Damon. E non potrà farlo che una donna, quella che lo ha perso. Non si può sapere cosa ne avrebbe fatto di un film simile Drew Goddard, che in un primo tempo avrebbe dovuto anche dirigerlo, sempre con Matt Damon protagonista. Ridley Scott, da produttore e da regista, in un progetto già in corsa, ma ci porta dentro un’esperienza spaventosa di macchina cinematografica che probabilmente Goddard non possiede.
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 avete uno dei più grandi horror di questi ultimi vent’anni, un horror politico sul rapporto tra bianchi e neri, soprattutto tra bianchi democratici di buone letture e neri girato a pochi giorni dalla prima vittoria elettorale di Donald Trump a presidente, “Scappa - Get Out”, esordio clamoroso di Jordan Peele con Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones. L’idea è quella di passare un weekend dai genitori bianchi, ma democratici, della tua ragazza. Ma il weekend è una trappola terribile e dovresti capirlo già dal fatto che tutti i personaggi neri della villa dei bianchi ricchi sembrano lobotomizzati. Scappa!
Su Rai5 alle 21, 15 il documentario sulla poetessa Patrizia Cavalli, “Patrizia Cavalli - Le mie poesie non cambieranno il mondo”, diretto da Francesco Piccolo e Annalena Benini. Su Iris alle 21, 15 il poliziesco “Codice Mercuty” di Harold Becker con Bruce Willis, Alec Baldwin, Miko Hughes, Chi McBride, Kim Dickens, dove Bruce deve difendere il piccolo testimone di nove anni, un bambino autistico che sa leggere il Codice Mercury, un complicatissimo codice dell’F.B.I. Ha pessime critiche e nessun fan.
Su LA7 Cinema alle 21, 20 subito un errore (ahi!), il più brutto film di Vittorio De Sica, “I girasoli”, scritto da Tonino Guerra e Cesare Zavattini, prodotto da Carlo Ponti con Sophia Loren che scopre che il marito, Marcello Mastroianni, scomparso nella campagna di Russia non è morto, ma si è fatto una nuova vita e una nuova moglie, la bella Ljudmila Saveljeva. Mortacci… Coproduzione italo-russa, girato in Ucraina. Non piacque a nessuno. “Un disastro che rovinerebbe la carriera a chiunque”.
Per di più leggo che mentre stava a New York, in un appartamento di lusso di Central Park, Sophia venne derubata da quattro banditi armati che esordirono con un “Where’s the big stuff, baby?”. Si portarono via goielli del valore di 650 mila dollari. Su Rai Tre alle 21, 20 il film concerto “Zucchero – Sugar Fornaciari” diretto da Valentina Zanelli, Giangiacomo De Stefano.
piedone l africano bud spencer
Passiamo alla seconda serata con “Sotto il sole di Riccione”, simil vanzinata estiva scritta da Enrico Vanzina, ma diretta dal duo YouNuts! con Cristiano Caccamo, Davide Calgaro, Matteo Oscar Giuggioli, Ludovica Martino, Saul Nanni. La7Cinema alle 23, 20 punta al pubblico delle signore ancora sveglie con “Emma”, cioè la Emma di Jane ASusten messa in scena da Douglas McGrath con Gwyneth Paltrow, Ewan McGregor, Greta Scacchi, Toni Collette, Alan Cumming. Rai Movie alle 23, 25 punta ancora su Piedone con “Piedone l’africano” diretto da Steno con Bud Spencer, Enzo Cannavale, Baldwyn Dakile, Dagmar Lassander, Werner Pochath.
Italia 1 alle 23, 55 propone “Trafficanti”, action-comedy diretto da Todd Phillips, il regista di “Joker”, con Miles Teller, Jonah Hill, Ana de Armas, Bradley Cooper, Kevin Pollak, JB Blanc. Rai Movie all’1, 30 passa il thriller “Reclaim – Prendi ciò che è tuo” diretto da Alan White con Rachelle Lefevre, John Cusack, Ryan Phillippe, Luis Guzmán, Jacki Weaver, dove una coppia di americani finiti a Porto Rico per adottare una bimba di sette anni, finiscono in una trappola tesa da una rete di mascalzoni internazionali. Voto dei critici su Rotten Tomatoes 0. Sì, zero.
all is lost tutto e perduto con robert redford
Iris all’1, 50 propone uno dei migliori tra gli ultimi film di Robert Redford attore, “All Is Lost” di J.C.Chandor, dov e recita da solo sulla barchetta in pericolo in mezzo alle onde. Parecchio raro questo “Liolà” diretto da Alessandro Blasetti nel 1963, scritto da Sergio Amidei e Elio Bartolini tratto da Luigi Pirandello con Ugo Tognazzi come Liolà, venditore di elettrodomestici siciliano, spirito libero con tanti figli avuti da donne diverse pronto a farne altri, Giovanna Ralli come Tuzza Azzara, incinta di lui, Pierre Brasseur, il signorotto del paese senza eredi, Anouk Aimée, Umberto Spadaro, Dolores Palumbo, Elisa Cegani.
Leggo che Pierre Brasseur doppiato dal palermitano Corrado Gaipa è più credibile di Tognazzi siciliano. In quegli anni fece anche il sardo. Rai Due alle 2, 45 passa un buon film di Gianni Amelio, “La stella che non c’è” con Sergio Castellitto, Tai Ling, Angelo Costabile, Hiu Sun Ha, dove il responsabile dello stabilimento siderurgico di Bagnoli parte per la Cina per accomodare un macchinario difettosa.
Rai Movie alle 3 passa “C’era una volta”, cioè il mondo fantastico di Basile letto da Francesco Rosi, sceneggiato da Giuseppe Patroni Griffi, Tonino Guerra, Raffaele La Capria con Francesco Rosi con Omar Sharif, Sophia Loren, George Wilson, Dolores Del Rio, Marina Malfatti, Carlo Pisacane. Bellissimi i costumi di Giulio Coltellacci, bellissima la fotografia di Pasqualino De Santis, ma Rosi non era il regista più giusta per questa operazione.
Cine 34 alle 3, 05 passa “Noi donne siamo fatte così”, film a episodi di Dino Risi con Monica Vitti, Carlo Giuffrè, Enrico Maria Salerno, Ettore Manni. Credo che sia il meno riusciti dei film a episodi di Risi, malgrado grandi nomi tra gli sceneggiatori, Luciano Vincenzoni, Age e Scarpelli. Da rivedere.
Chiudo con due perle da registrare, “Una voce, una chitarra e un po’ di luna”, musicarello di Giacomo Gentilomo con Teddy Reno, Valeria Moriconi, Gaby André, Pietro De Vico, Rete 4 alle 4, 05, e “Il trapezio della vita” di Douglas Sirk con Rock Hudson, Dorothy Malone, Robert Stack, Jack Carson, tratto dal romanzo “Oggi si vola” di William Faulkner. Per Douglas Sirk il suo miglior film, per Faulkner il miglior adattamento che si sia mai fatti dei suoi libri al cinema. Film amatissimo da Fassbinder e Bogdanovich.
SAPORE DI TE DI CARLO VANZINA
il trapezio della vita
ugo tognazzi giovanna ralli liola
una voce, una chitarra e un po’ di luna
il trapezio della vita
noi donne siamo fatte cosi'
noi donne siamo fatte cosi
denzel washington barriere – fences
c’era una volta
codice mercury
get out
all is lost tutto e perduto con robert redford
all is lost tutto e perduto con robert redford
all is lost tutto e perduto con robert redford
all is lost tutto e perduto con robert redford
i girasoli 3
i girasoli 1
codice mercury 1
get out
reclaim – prenditi cio' che e' tuo
get out
reclaim – prenditi cio che e tuo
get out
trafficanti
sotto il sole di riccione
trafficanti 3
sotto il sole di riccione 1
sotto il sole di riccione 2
MAURIZIO MATTIOLI E VINCENZO SALEMME SAPORE DI TE
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