DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
E’ uno spettacolone questo “Shogun”, megaproduzione internazionale, che trovate su Disney+, tratta dal bestseller di James Clavell che aveva già avuto una trasposizione seriale con Richard Chamberlain e Toshiro Mifune nel 1980 diretta da Jerry London.
Questa, in dieci episodi girati da registi provenienti da ogni parte del mondo, l’inglese Jonathan van Tulleken, che dirige i primi due episodi che trovate su Disney+, l’americano Frederick E. O. Toye che ne dirige quattro, Charlotte Brändström, Takeshi Fukunaga, Hiromi Kamata, Emmanuel Osei-Kuffour, creata da Rachel Kondo e Justin Marks, è sotto tutti i punti di vista un kolossal ricco, di grande respiro e attendibile, dove almeno i giapponesi del 600 sono interpretati da giapponesi e parlano in giapponese.
E se Cosmo Jarvis ha il ruolo del protagonista, il capitano inglese John Blackthorne, che finisce in Giappone comandando una nave olandese, lo strepitoso Hiroyuki Sanada (“47 Ronin”) ha quello di Lord Toranaga, il reggente, ostaggio dei cinque lord pronti a eliminarlo per ottenere il potere sull’intero paese. Ma il cast giapponese è tutto curatissimo, con un rispetto raro.
Assolutamente da vedere, pieno, ovviamente, di sesso, violenza e grandi duelli con le spade. Le teste saltano quando meno te lo aspetti, un marinaio finisce addirittura in pentola, i preti portoghesi sono abbastanza infami, ma va detto che le prime due puntate funzionano perfettamente e speriamo che la serie vada avanti così. La storia rimane la stessa di Clavell.
zendaya timothee chalamet dune
E in chiaro stasera cosa abbiamo da vedere? Occhio che Italia 1 alle 21, 20 propone la prima parte del “Dune” di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Dave Bautista, Zendaya. Meglio vederlo per capire meglio il sequel in sala da tre giorni.
Per i fan di Giorgio Panariello ci sarebbe su Cine 34 alle 21, “Bagnomaria”, la sua opera prima da regista, con Manuela Arcuri come bombolonaia bona che scorrazza sulla spiaggia, Andrea Cambi, Ugo Pagliai, il volgarissimo livornese Pietro Fornaciari, e una sorta di cammeo, terribile, di Lillo e Greg ancora sconosciuti. Culto assoluto del 1999, scrivevo allora. Inguardabile? Certo. Volgarissimo? Pure. Divertente? Quasi mai. Mettiamoci che non lo difendeva neanche il povero Panariello che si trovò a girare una sorta di instant-movie coi suoi personaggi più noti del tempo, il bagnino, il bambino Simone, Merigo l’ubriaco, il pr del Chiticaca di Orbetello.
Prodotto dai Cecchi Gori che affidano il film alla scrittura dei fiorentini De Bernardi e Benvenuti e a tutto il cast tecnico dei film di Verdone, montatore, direttore della fotografia. Gli mollano anche la Arcuri che aveva girato solo “Viaggi di nozze” (“n’ascella sì, n’scella no”, ricordate?). Poi portano Panariello e qualche comico di supporto a novembre in Versilia, nello stabilimento dove andavano i Cecchi Gori al mare, con un freddo cane e pioggia tutto il tempo, e gli dicono gira! Panariello fa cosa può. Si rende conto che il copione non esiste.
Infila battute e situazioni del suo repertorio, chiede inutilmente di girare qualche giorno a Tunisi per avere un po’ di sole. Nulla da fare. Uscito a Carnevale, il film funzionicchia lo stesso e l’incasso pure. I Cecchi Gori raddoppiano le copie, ma gli fanno uscire il più potente “Lucignolo” di Ceccherini dopo due settimane e “Bagnomaria” esce dalle sale. La critica lo massacra. “Meglio tre ore di Anghelopoulos, meglio l’opera omnia di Giorgio Ariani”, scrive Alberto Pezzotta. Stracultissimo.
Iris alle 21 propone il più ricco “Cuori ribelli” di Ron Howard con Tom Cruise, Nicole Kidman, Thomas Gibson, Cyril Cusack, Colm Meaney. Sembra che in Irlanda il film abbia un culto per gli assurdi accenti irlandesi degli attori americani. La scena chiave è la ricostruzione della “Great Land Rush”, la corsa alla terra che coinvolse 800 comparse, 400 cavalli e 200 carri. Fu il primo film girato in Super65 mm dai tempi di “La figlia di Ryan”.
manuela arcuri giorgio panariello bagnomaria
Su Canale 20 alle 21,05 avete il thriller “Al vertice della tensione” di Phil Alden Robinson con Ben Affleck, Morgan Freeman, James Cromwell, Liev Schreiber, Bridget Moynahan. Rai Movie alle 21,10 propone “Rush” di Ron Howard, strepitoso film di Formula 1 sulla sfida tra il pilota inglese playboy James Hunt, interpretato dal bel Chris Hemsworth, e il più duro Niki Lauda, interpretato dal bravissimo Daniel Bruhl. Ci sono anche Olivia Wilde, Natalie Dormer e Favino nel solito ruolo di contorno italiano.
Cielo alle 21,15 propone il boccaccesco d’autore “L’iniziazione”, diretto da Gianfranco Mingozzi, tratto dal libretto di Guillaume Apollinaire "Le prodezze di un giovane don Giovanni" (questo il titolo francese originale), con Fabrice Josso, Serena Grandi, Claudine Auger, Marina Vlady, François Perrot, dove il giovane Roger passa l’estate del 1914 con troppe donne disponibili, la serva Serena Grandi, la zietta, la sorella…
Su Mediaset Italia 2 alle 21,15 almeno avete un po’ di zombie nel riuscito “L’alba dei morti viventi”, remake di “Zombi” di Romero, diretto qui alla sua opera prima da Zack Snyder con Sarah Polley, Ving Rhames, Jake Weber, Mekhi Phifer, Ty Burrell. Leggo che George Romero, anche se aveva qualche appunto da fare, rimase abbastanza impressionato dal film. Con un budget di soli 26 milioni di dollari, il film incassò solo nei primi tre giorni 28 milioni. La fortuna di Zack Snyder nasce qui.
Rai 4 alle 21,20 propone il remake del celebre poliziesco “Il giustiziere della notte” con Charles Bronson diretto da Michael Winner, sostituiti qui con Bruce Willis protagonista e da Eli Roth regista. Ci sono anche Vincent D'Onofrio, Elisabeth Shue, Camila Morrone, Dean Norris, Beau Knapp. Pochissimo considerato dalla critica.
Passiamo alla seconda serata con la commedia “E’ nata una star” diretta da Lucio Pellegrini con Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro Castellitto, Michela Cescon, Gisella Burinato, Cine 34 alle 22,55, dove due genitori tranquilli e normali scoprono che il figlio, Pietro Castellitto, ha una dota da Rocco Siffredi in mezzo alle gambe.
Rai Movie alle 23,10 presenta un filmone di pompieri eroici, “Fire Squad – Incubo di fuoco” diretto dal Joseph Kosinski di “Top Gun 2” con Josh Brolin, Miles Teller, Jeff Bridges, Taylor Kitsch, James Badge Dale. Cielo alle 23,15 si butta nel porno d’autore con il complesso, ma riuscito “Le pornographe” di Bertrand Bonello con Jean-Pierre Léaud nei panni di un regista di porno in declino, Jérémie Rénier, Ovidie, Thibault de Montalembert. Possibile che ci fossero scene hard o ricordo male?
Iris alle 23,50 propone un terzo film di Ron Howard, l’ottimo “Apollo 13” con Tom Hanks, Kevin Bacon, Bill Paxton, Gary Sinise, Ed Harris, Kathleen Quinlan. Su Italia 1 alle 0,25 trovate il fantascientifico scombinatello “Macchine mortali” diretto da Christian Rivers con Hera Hilmar, Robert Sheehan, Hugo Weaving, Leila George, Ronan Raftery, Stephen Lang.
Su Cine 34 alle 0,45 un classico della commedia sporcacciona, “L’onorevole con l’amante sotto il letto” di Mariano Laurenti con Lino Banfi, Janet Agren, Alvaro Vitali, Marisa Merlini, Lory Del Santo. Su 7Gold all’1,30 passa il poliziesco “No Good Deed” noto anche come “The Hopuse on Turk Street” diretto nel 2010 dal Bob Rafelson di “Cinque pezzi facili” con Stellan Skarsgård, Samuel L. Jackson, Milla Jovovich, Doug Hutchison. Non molto considerato dalla critica.
pietro castellitto rocco papaleo e’ nata una star?
Rai Movie all’1,40 propone la commedia indiana del 2015 “Marito a tre piani” diretto da Abbas Alibhai Burmawalla, Mastan Alibhai Burmawalla con Kapil Sharma, Simran Kaur Mundi, Manjari Fadnnis, Sai Lokur, Elli Avrram, Varun Sharma. Mentre Rai Tre/Fuori orario apre la nottata con il profetico “Il paradiso probabilmente” di e con Elia Suleiman, celebre regista palestinese che si chiede quale possa considerarsi la sua casa e la sua terra. A seguire, alle 3, 25 un altro film di Suleiman, “Il tempo che ci rimane”.
Cine 34 alle 2,10 si lancia in un celebre Pierino apocrifo, cioè “Pierino la peste alla riscossa” di Umberto Lenzi, secondo, volgarissimo e notevolissimo falso Pierino che ha il faccione largo del fiorentino Giorgio Ariani, una famiglia romana con tanto di Mario Brega come padre, una madre come Didi Perego e una nonna come la Sora Lella. Renzo Montagnani ha tre grandi scene quasi a se stanti e la battuta più trash, come la sequenza di scorregge in motorino che giustifica con «Ho messo l’impianto a gas! A gas!».
luciana littizzetto e’ nata una star?
Brega, che fa il farmacista, ha una serie di situazioni pesantucce coi clienti. Grande apparizione di Serena Grandi come cassiera bona del bar di Enzo Andronico, chiamato Occhio di Lince. Girato totalmente in presa diretta, come rivela il cartello finale dei titoli di coda, ha buoni numeri di improvvisazione, e soprattutto recupera la coppia verdoniana Brega-Sora Lella, ed è nettamente il migliore dei falsi Pierini, anche se Giorgio Ariani è una scelta un po’ audace come protagonista.
Umberto Lenzi non lo amava particolarmente, anzi. Molte le battute terribili sugli omosessuali. «Cosa è un frocio?», chiede un cinese. E Pierino: «Un uomo con una malattia inculabile». «Lo sai cosa è un recchione? Un dirottatore di uccelli». Concludo con la teorica: «Il rutto è solo una scorreggia che ha preso l’ascensore».
pierino la peste alla riscossa 2
Su Rete 4 alle 3,05 ci sarebbe il vecchio western “I lunghi giorni dell’odio” di Gianfranco Baldanello con Guy Madison, Peter Martell, Lucienne Fridou, Rik Battaglia. Ricordava il regista che “Alberto Marucchi, il produttore, era uno che lavorava in America e venne qui portando queste operazioni con il capitale estero. Fu lui a portare anche la protagonista, Lucienne Bridou, un’americana, una brava ragazza. Quanto a Guy Madison andava a periodi. Qui era tranquillo, ma in un film dove lo avevo avuto da aiuto regista mi ricordo che un giorno non si presentò. Lo cercammo per ogni bar”.
pierino la peste alla riscossa 3
Chiudo con un peplum di Gianfranco Parolini, uno dei suoi film preferiti, “Gli invincibili tre” con Alan Steel alias Sergio Ciani, Mimmo Palmara, Vassili Karis, Rosalba Neri, Lisa Gastoni. Secondo Pietro Torrisi, il soggetto fu scritto da Parolini durante la lavorazione di I dieci gladiatori ed era pensato per Torrisi, Sal Borgese e Nick Jordan come protagonisti, i quali però dovettero rinunciare per il protrarsi delle riprese di Gli invincibili dieci gladiatori, diretto da Nick Nostro.
Secondo Alan Steel, le riprese di Gli invincibili tre durarono a loro volta più del previsto costringendolo a girare qualche raccordo in esterni a inverno inoltrato e freddissimo nei pressi di Roma. Primo film di Orchidea De Santis: “Lo ricordo come il mio primo vero film, lo facevo in Tunisia, mi sentivo veramente dentro il mondo del cinema. Avevo solo 15 anni!”
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