DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Beh, vedo che Cine 34 alle 21 presenta la versione da 170’ del primo film di Giuseppe Tornatore, “Il camorrista” con Ben Gazzara, Laura Del Sol, Leo Gullotta, Marzio Honorato, Franco Interlenghi, dedicato alla vita e alle azioni, in gran parte criminali di Don Raffaele Cutolo, ispirato al libro di Giuseppe Marrazzo. Per Tornatore, che aveva fatto da assistente e cosceneggiatore a Giuseppe Ferrara per “Cento giorni a Palermo”, fu un potente biglietto da visita, perché il film piacque molto. Tanto che subito dopo girò l’ancor più ambizioso “Nuovo cinema Paradiso”. Ben Gazzara recitò in italiano, ma venne comunque doppiato da Mariano Rigillo.
“Witness – Il testimone” di peter Weir con Harrison Ford, Kelly McGillis, Lukas Haas, bellissimo thriller del 1984, lo avete sicuramente già visto, ma lo trovate su Iris alle 21. Rai Movie alle 21, 10 presenta invece il recente “Spaccapietre” dei fratelli videoartisti Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio, film durissimo e molto serie sui lavoratori più poveri del sud.
Quando Salvatore Esposito, nei panni di Giuseppe, bracciante distrutto dalla vita, vedovo, senza lavoro e con un occhio leso, fa giurare al figlioletto Anto’, Samuele Carrino, di rispettare la morale del nonno spaccapietre sulla sua piccozza, mai farsi mettere i piedi in testa, noi sappiamo già che non si potranno sopportare in eterno le ingiustizie e che prima o poi quella piccozza verrà usata da uno dei due.
Pur rigorosissimo nella sua messa in scena quasi documentaristica e nella ricerca della realtà della vita dei braccianti nel nostro sud e dei dimenticati della terra di oggi, migranti africani o poveri italiani che siano, “Spaccapietre” può anche essere visto come un solido western moderno o come un film di realismo fordiano o alla Courbet. Visto che il grande dipinto di Courbet perduto durante la guerra, intitolato appunto “Spaccapietre”, possiede già parte di quel realismo al quale tendono anche artisticamente i De Serio. E nel dipinto sono presenti appunto un padre e un figlio.
Non ci sono morali sull’Italia di oggi, solo una solida documentazione sul campo sul caporalato in Puglia, sulla vita degli ultimi, sui legami che possono unire un padre a un figlio. Salvatore Esposito si libera dal ruolo di Genny Savastano per questo ruolo dove il suo corpo diventa pura protezione per il figlio. Il cattivo, davvero minaccioso, è Vito Signorile. Rai Storia alle 21, 10 si spinge ancora più in là proponendo il vecchio “Nel nome del padre” diretto da Marco Bellocchio nel 1972, sorta di atto d’accusa contro l’educazione religiosa in Italia, con Yves Beneyton, Renato Scarpa, Laura Betti.
Penso sia la versione rimontata pochi anni fa da Bellocchio con Francesca Calvelli da 109’ e non quella originale, più lunga montata da Kim Arcalli. Io preferisco quella vecchia, anche se non è un film facile da seguire. Canale 27 alle 21, 10 se la cava con la commedia franco-belga di Jean-Pierre Améris “Una famiglia in affitto” con due ottimi protagonisti, Benoît Poelvoorde e Virginie Efira. Ma Cielo alle 21, 15 punta più in alto col porno del maestro Jesús Franco del 1973 “La felicità nel peccato”, cioè “Les nuits brûlantes de Linda” con la mitica Alice Arno, la moglie del regista Lina Romay, Verónica Llimerá, il torvo Paul Muller, Monica Swinn, James Harris. Cultissimo. 76 ‘ in versione normale, 81’ con le aggiunte hard (ma non le vedrete, seee…).
In un’isola greca Paul Muller vive con due nipoti, una, Linda, Verónica Llimerá, mezza pazza e ninfomane che sogna ogni notte incontri tutto sesso con un uomo senza faccia, l’altra, Lina Romay, handicappata. Come arriva una sorta di giovane governante, Alice Arno, lo zio avverte la ragazza che le nipotine, soprattutto Linda sono un po’ pericolose. Infatti… Su La7 alle 21, 15 la situazione è più calma col bel thriller di Philip Noyce “Sotto il segno del pericolo” con Harrison Ford, Willem Dafoe, Anne Archer, James Earl Jones.
Ma su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 le situazione si fa più bollente col capolavoro di David Cronenberg “Videodrome” con James Woods, Deborah Harry, Sonja Smits, Lee Carlson. Lo avrete visto tutti, però… Rete 4 alle 21, 25 presenta invece “Kidnap”, thriller di non grande fama di Luis Prieto con Halle Berry, Lew Temple, Patrick Kearns, Christopher Berry.
In seconda serata, Rai Storia alle 22, 30, avete il documentario sul Fellini spiritista “Fellini degli spiriti” di Anselma Dell’Olio, dove magari c’è qualcosa che non sapete sugli aspetti più oscuri di Fellini e suo amico del cuore Nino Rota. Rai Movie presenta invece alle 23 “Ella&John”, il film americano di Paolo Virzì con Donald Sutherland e Helen Mirren, on the road dove a Sutherland spetta il ruolo di quello malato di Alzheimer che comincia a perdere pezzi e a Helen Mirren quello della moglie che lo ama al punto tale da sopportarlo nelle sue stranezze.
Già a Venezia i critici si divisero. Grandi applausi dagli italiani, apprezzamenti dagli inglesi, “The Guardian” se la cavò con tre stellette, mentre gli americani “The Hollywood Reporter” e “Variety” massacrarano il film, andodoci giù in maniera davvero pesante: “Neanche due attori del talento di Helen Mirren e Donald Sutherland possono salvare questo incredibilmente prevedibile Alzheimer’s road movie”. Che dire? Forse aveva ragione Helen Mirren a ricordarlo come un film di grande umanità, come molte delle opere di Paolo Virzì. Una umanità che non è facile trovare nei film americani degli ultimi anni.
Anche se ha una sceneggiatura, scritta addirittura in quattro, Virzì-Archibugi-Piccolo e Stephen Amidon, che ci sembra incredibilmente lontana dalla scuola scarpelliana, piena di trovate un po’ banali, anche se, stranamente, non ritroviamo la mano autoriale del regista in questo suo film americano, troviamo però la sua grande umanità che, unita all’interpretazione di Helen Mirren e di Donald Sutherland non possono che far funzionare il film e farci commuovere. Anche perché tutti abbiamo vissuto o viviamo delle situazioni analoghe.
Certo, poi trovate su Iris alle 23, 20 “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock con James Stewart e Grace Kelly… Cine 34 invece presenta alle 0, 05 un bel poliziottesco con l’appena scomparso Henry Silva protagonista, “Napoli spara” di Mario Caiano con Leonard Mann, Jeff Blynn, Evelyn Stewart. Rai Movie alle 0, 55 il kolossal di coproduzione europea “Le meravigliose avventure di Marco Polo” di Denys De La Patellière con Horst Buchholz, Elsa Martinelli, Gregoire Aslan, Robert Hossein, Akim Tamiroff. Il film venne iniziato da Raoul Lévy con Alain Delon e la bellissima Dorothy Dandridge, ma non si regolò col budget e venne interrotto. Riprese con nuovo cast e regista. Su Rai Tre all’1 torna la lotta di classe col premiatissimo a Cannes e agli Oscar “Parasite” di Joon-ho Bon.
Non arriviamo all’horror ma allo splatter pesante alla Joker sì. Del resto viviamo in una società dove da una parte ci sono i super-ricchi che abitano in case stupende firmate da celebri architetti e da un’altra famiglie miserabili che vivono da parassiti nei sottoscala. I due mondi si incontrano solo quando i ricchi assumono come camerieri, autisti, i poveri. Ma il divario e l’odio fra loro è ormai davvero grande per una coesistenza pacifica. L’inizio del film, con la presentazione dei membri della famiglia di Ki-taek, interpretato da Son Kang-ho, e di sua moglie Chung Sook, interpretata da Chang Hyae-jun, che si ritrova in una fetido sottoscala senza wi-fi e cercano in ogni modo di capire come possono rubare la connezioni dalla famiglia più ricca del piano di sopra, è magistrale.
Quando il figlio di Ki, Choi Woo-shik, viene assunto come istitutore di una ragazza nella ricca villa disegnata da un architetto di grido di un potente amministratore delegato, le cose cambiano. Anche perché non si piazza solo il ragazzo, ma presto il padre prende il posto dell’autista, la madre quello della tata e la sorella diventa psicoterapeuta del figlio dei ricconi che pensa di essere un guerriero indiano. Come in “Us” di Jordan Peele, come nel “Joker” di Todd Phillips e come in “Shoplifters” di Koreeda ci sono problemi di identità, di sdoppiamenti, di vite rubate che ha creato il capitalismo. E c’è, ovviamente, il momento dello scoppio di tutta questa violenza repressa e di vite non vissute con la propria faccia.
eva grimaldi e dago mutande pazze
Su Rai 4 all’1 avete anche il celebre horror coreano “Train to Busan” di Sang-ho Yeon con Yoo Gong, Dong-seok Ma per completare la serata. Svegliate Dago perché all’1, 50 su Cine 34 fanno il suo primo e unico film, lo stracultissimo “Mutande pazze” con Monica Guerritore, Eva Grimaldi, Barbara Kero, Raoul Bova al suo esordio o quasi, Debora Calì, Irma Capece Minutolo, Venantino Venantini, finti Sgarbi, finti Brass ma veri Aldo Busi (nudo, per giunta!), ad oggi l’unica parodia, ma ultrarealistica, dal di dentro che si sia mai fatta sul mondo della Rai e sui rapporti fra star e dirigenti. Prodotto, guarda un po’, dai Cecchi Gori.
Italia 1 alle 2, 30 risponde con un tardo “Sotto il vestito niente. L’ultima sfilata” dei Vanzina con Francesco Montanari, Vanessa Hessler, Richard E. Grant, Giselda Volodi, Virginie Marsan. Ci sarebbe anche, Rete 4 alle 3, 25, “Sollazzevoli storie di mariti gaudenti e mariti penitenti” di Joe D’Amato con Monica Audras, Marzia Damon, Francesca Romana Davila, Attilio Dottesio. Chiudo con il capolavoro di Marco Ferreri “Dillinger è morto” con Michel Piccoli borghese che abita nella casa di Mario Schifano, con opera di Schifano stesso (ma la cucina è di casa Tognazzi) che senza dir nulla sbrocca, ricostruisce godardianamente una pistola, la dipinge e inizia a cambiare la sua vita.
La bellissima Anita Pallenberg, al tempo fidanzata con Schifano (e con Keith Richards) è la moglie, Annie Girardot la cameriera. Le mani che vedete in un filmato che vede Piccoli sono quelle di Maria Perego, la creatrice di Topo Gigio.
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