VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro vedo che Rai Uno alle 21, 30 propone il glorioso “Mary Poppins” di P.T. Travers, nella prima e favolosa versione, quella diretta da Robert Stevenson per Walt Disney con Julie Andrews, Dick Van Dyke, David Tomlinson, Glynis Johns, Hermione Baddeley. Vinse 5 Oscar su 8 nomination e fece di Julie Andrews una star di prima grandezza.
Walt Disney si innamorò di lei quando la vide a teatro recitare in “Camelot”. Quando arrivò la proposta, la Andrews stava in attesa della chiamata di Jack L. Warner per il ruolo di “My Fair Lady”, che già aveva interpretato con enorme successo a teatro. Disney le disse che avrebbe aspettato la fine delle riprese del film pur di averla. Ma Warner scelse Audrey Hepburn, con gran dispiacere dell’attrice. Poi c’era il problema che era incinta.
E Disney aspettò che nascesse il bambino e poi offrì al marito di lei i costumi del film. Era così pazzo della Andrews che modellò il personaggio femminile di “La carica dei 101” sulla sua figura. Ma ne eravamo tutti innamorati. Ricordo bene quando lo vidi al cinema Marraccini di Grosseto nel Natale del 1964, con tutte quelle canzoni meravigliose che Robert e Richard Sherman avevano in parte ripreso dalla tradizione jiddish (Supercalifragilisti…).
Julie Andrews adorava “Stay Awake”, che sembrava potesse essere tagliata nella versione finale. Così scrisse alla Travers per salvarla. E così rimase. Disney vide il film come uno dei punti più alti della sua carriera. Lo era. Nessuno dei suoi film era stato così celebrato agli Oscar. E ai Golden Globes. Quando lo vinse battendo Audrey Hepburn che era stata nominata per “My Fair Lady”, Julie Andrews ringraziò Jack L. Warner per aver scelto Audrey Hepburn invece di lei per “My Fair Lady”.
Rai Due alle 21 passa “Un matrimonio mostruoso”, horror comico diretto da Volfango De Biasi Sì, non è certo un capolavoro, ma fa ridere, anzi, “me fa ride”, più o meno come il precedente coatto-mostruoso-‘gnorante movie, “Una famiglia mostruosa”, proprio perché è così semplice, ha battute immediate (Chopin è battezzato con un “Ammazza che trifolata de palle”), richiami musicali scorretti (“I Watussi” di Edoardo Vianello).
Da una parte, come nel film precedente, c’è una famiglia di veri mostri. Così ritornano il babbo vampiro Vladimiro, un Massimo Ghini, anche qui bravissimo, con erre moscia, elegante un po’ blasé, la mamma strega Brunilde, interpretata stavolta da Paola Minaccioni al posto di Lucia Ocone, perfetta, lo zio Nanni di Paolo Calabresi, più sviluppato che nel film precedente, sempre rincojonito, ma che grazie al cervello di Isadora Duncan, trafugato nello studio del Dottor Frankenstein, cioè Greg (new entry), diventa la favolosa Isadora.
E c’è la figlioletta vampiretta, Sara Ciocca, simil Jenny Ortega. Il figlio lupo mannaro, Cristiano Caccamo, belloccio, è ormai sposato con Luana, Emanuela Rei, che appartiene alla famiglia dei romani cafoni. Cioè l’altra famiglia, formato dai romanissimi Terra Bruciata e i Cornicioni.
Diciamo subito che non è affatto male il Remo Corniconi di Ricky Memphis (new entry), avvocaticchio romano (“Mi chiamano l’uomo che sussurrava ai cavilli”), prende il posto del fratello supercoatto Nando, Lillo, dato per morto con tanto di funerale e discorso funebre, appunto, di Remo, nei primi minuti nel film (“Nando era avido, insensibile, arrogante, ma aveva anche altre qualità e ha visto tutti i suoi processi andare in prescrizione”).
In realtà Nando non è morto, ma è solo scappato da infame in un paradiso fiscale assieme a Sole, moglie di Remo (“mio fratello è scappato co’ mi moje”) e sorella bionda, gemella e traditrice proprio della coattissima ma più pratica Stella (“mi marito è scappato coi miei sordi”), interpretata alla grande da Ilaria Spada, che fa ovviamente anche Sole.
Al posto di Pippo Franco, che era il vecchio padre di Nando, morto nel film precedente, troviamo un debordante Maurizio Mattioli, nel ruolo di Glauco Terra Bruciata, padre delle gemelle e strozzino romano di lungo corso (“le gambe che ho dovuto spezzà… e i diti”) con tanto di ferro, anzi “fero” in tasca, che pretende di riavere da Nando i 50 mila euro che gli ha prestato a strozzo, con gli interessi, ovviamente (“invece del 25% gli farò il 10%”).
La scomparsa di Nando muove gli interessi di Remo verso la cognata Stella, che, riempita di debiti dal marito infame, punta invece a sposarsi il vampiro Vladimiro, che ha parecchie proprietà e si attizza come vede il sangue e il collo di Stella. (“hai già i canini barzotti, pare che non ha mai vista una vena!”). Questo scatena la moglie Brunilde (“ti ho dato i secoli migliori della mia vita”), che si allea con l’avvocato Remo per massacrare il marito (“tra un po’ non gli si allungano più nemmeno i canini”) e riprendersi tutto.
Se la storia del figlio lupo mannaro, Cristiano Caccamo, e di sua moglie, Emanuela Rei, ci interessa poco e niente, prende quota, e diventa uno dei veri motori del film il corteggiamento romantico di Mattioli (“gradischi una noce?”, dice, aprendola col ferro sul tavolo) all’Isadora bionda di Paolo Calabresi, che abbiamo visto da poco caratterista strepitoso in “Rapito” di Bellocchio. Pensa un po’… Alcuni personaggi funzionano poco, come la Mummia, ma in generale la Spada, Memphis, Ghini e la Minaccioni fanno ridere e Mattioli e Paolo Calabresi innamorati sono favolosi. “Io sono un uomo!”, fa Isadora. “Capirai, io credevo che era della Lazio”, conclude Glauco.
Cine 34 alle 21, 05 risponde con un cinepanettone un po’ tardivo, “Natale a tutti i costi” di Giovanni Bognetti con Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Dharma Mangia Woods, Claudio Colica. Rai Movie alle 21, 10 con il notevole “Aline”, biopic non ufficiale sulla vita di Celine Dion, scritto, diretto e interpretato da una commediante di grande successo come Valérie Lemercier, che è stato un vero e proprio successo e un caso in Francia. Da noi no.
Peccato. Perché Valérie Lemercier, con un corpo a corpo continuo col personaggio, sia da bambina con assurdo morphing che da adulta, fa di “Aline” una sorta di commedia musicale molto sentita e personale che viaggia spesso tra il camp, il trash e il sentimentale, ma non ci lascia mai freddi o indifferenti. Quattordicesima figlia di una buffa famiglia di contadini cattolici del Quebec che si ostinano a chiamare i figli maschi col Jean davanti, Jean-Bobin, Jean-Claude, Jean-Daniel… la piccola Celine, ribattezzata “Aline Dieu” nel film, ha l’ugola d’oro, la sentiamo cantare una incredibile “Mamie Blue”, e sogna un futuro da Barbra Streisand nella musica pop.
A soli 12 anni diventa una piccola star nazionale crescendo sempre di più. Fino a diventare una sorta di superstar internazionale con villona di 40 stanze a Las Vegas. Innamorata fin da quando era bambina del suo manager, Guy-Claude, calvo, vecchio, privo di qualsiasi charme, fa di tutto per sposarlo e vivere con lui, anche contro il parere dell’ingombrante mamma impicciona Sylviette. Ma il passare dalle mani della madre a quelle del suo manager-marito la rende una sorta di mostro ingenuo, che poco conosce oltre al Quebec, alla sua villa a Las Vegas, alla sua immensa famiglia che vive con lei, al suo parrucchiere gay, Fred.
Una candida Orietta Berti di statura internazionale e dalla immensa popolarità. La Lemercier osa truccarsi da lei dodicenne e poi ventenne come avrebbe fatto Sandra Mondaini, mentre la voce di lei cantante è quella di Victoria Sio. Ma l’effetto complessivo, tra camp, trash, comedy, è anche adorabile.
Rai Storia alle 21, 10 propone l’ottimo “Borg/McEnroe” di Janus Metz Pedersen con Sverrir Gudnason, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgård, Tuva Novotny, Ian Blackman, sullo scontro tra i due celebri campioni. Su LA7 alle 21, 15 trovate “The Eagle” di Kevin Macdonald con Channing Tatum che fa il comandante romano Marcus Aquila che cerca di scoprire, assieme al suo schiavo britannico Jamie Bell che fine ha fatto la nona legione romana in quel della Scozia. Ci sono anche Donald Sutherland, Mark Strong, Tahar Rahim.
Su Iris alle 21, 15 trovate il lacrimoso “Il mandolino del capitano Corelli” di John Madden con Nicolas Cage, Penelope Cruz, John Hurt, Christian Bale. Se siete fan di Hugh Grant, di Toni Colette, ma soprattutto di Nicholas Hoult, che ormai vedete ovunque, vi consiglio di vedere o rivedere “About a Boy – Un ragazzo” diretto da Paul Weitz e Chris Weitz, tratto da un romanzo generazionale di Nich Hornby con Hugh Grant, Nicholas Hoult, Rachel Weisz, Toni Collette, Victoria Smurfit, Sharon Small. Nicholas Hoult ragazzino era favoloso. Ritroverà Toni Colette in “Giurato numero 2”.
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Italia 1 alle 21, 20 passa “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”, terzo episodio dei Barman di Christopher Nolan con Christian Bale, Anne Hathaway, Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Gary Oldman. è un buon film, ma non all’altezza dei precedenti. Soprattutto del secondo, dominato dall’incredibile interpretazione di Heath Ledger come Joker e da un ritmo di racconto perfetto che migliorava alla seconda e terza visione.
il cavaliere oscuro il ritorno 2
E’ vero, c’è un grande finale con regolamento di conti fra Batman e i cattivi in una Gotham City in ginocchio che chiude con dignità la trilogia, c’è un bel po’ di vecchia lotta di classe che acquista forza dalla crisi attuale, dall’odio per banche e banchieri e dal trionfo di Occupy Wall Street, c’è una Catwoman deliziosa grazie a Anne Hathaway che non ci fa rimpiangere troppo quella burtoniana di Michelle Pfeiffer, che era più romantica, svitata e pericolosa.
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Però l’intreccio è spesso faticoso, la voglia di unire le trame dei tre film lascia molti spettatori perplessi (ricompare anche Liam Neeson), la scelta di fare di Batman-Bruce Wayne un eroe dei nostri tempi, una specie di super Passera cupo, malato, triste e cosciente dei difetti del Capitalismo, buona ma limitante per chi aspetta solo il Batman scatenato e manesco che arriva dopo quasi un’ora di attesa.
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E, soprattutto, il megacattivo Bane, interpretato dal notevole e nerboruto Tom Hardy, obbligato a recitare per tutto il tempo dietro una maschera che gli lascia liberi solo gli occhi, non funziona del tutto come antagonista dell’eroe. Non è un personaggio ben definito, non ha nessuna ombra di mistero e di romanticismo e non lo aiuta questo parlare dietro la maschera come il vecchio Darth Vader.
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A parte la Catwoman di Anne Hathaway, però, nessuno dei personaggi sembra particolarmente sviluppato, né la miliardaria di Marion Cotillard, che almeno si porterà a letto Batman, né il nuovo venuto Joseph Gordon Levitt come giovane poliziotto onesto che conosce l’identità dell’eroe, né l’ottuso capo dei poliziotti Matthew Modine. Per fortuna Gary Oldman vede il suo ruolo di poliziotto amico di Batman un po’ più sviluppato del solito (beh, dopo “La talpa”…), l’Alfred di Michael Caine funziona sempre, anche se molla mister Wayne a metà film e il poveraccio non ha nemmeno una cameriera filippina a aprirgli la porta o a spolverargli la tuta.
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E Christian Bale come l’oscuro cavaliere del titolo è giustamente triste, pensoso e rovinato dalle donne peggio di Silvio dopo l’arrivo di Monti al Quirinale. Nolan si diverte anche a inserire dei camei interessanti e riusciti, come quello strepitoso di Tom Conti, il Lawrence di “Merry Christmas, Mr. Lawrence”di Nagisa Oshima, che ripete qui lo stesso personaggio umano di prigioniero miglior amico dell’eroe.
TOM HARDY IL CAVALIERE OSCURO IL RITORNO
O quello di Cillian Murphy come strampalato giudice del popolo alla Robespierre che ha dei conti da regolare con la classe dei ricchi che ha mandato alla rovina non solo il popolo do Gotham City. La rivoluzione non è un pranzo di gala. Lo dicevano già Mao e Leone. Potrà non piacere il dandismo di questo Bruce Wayne che da sette anni ha abbandonato Batman e si è chiuso nel suo maniero che attraversa con il bastone e la gamba zoppicante, ma tutto questo ci fa troppo aspettare l’arrivo in scena del vero Batman.
il cavaliere oscuro il ritorno 7
Mettiamoci anche che Batman, poco in forma, ne busca anche parecchie. Quanto all’Alfred di Michael Caine che sogna di star seduto in un bar di Firenze e ha in mano una copia di Repubblica. Ecco, no, questo ultimo Batman non è un ritorno all’ordine di destra, mi dispiace, è un film molto più complesso e sentito e molto adatto alla situazione confusa attuale che ci porterà, questo sì, a un ordine di destra trumpiano.
Su Rai Premium alle 21, 20 qualcuno magari si vedrà la versione Rai del 2007 di “La baronessa di Carini”, diretta da Umberto Marino con Vittoria Puccini, Luca Argentero, Enrico Lo Verso e Lando Buzzanca. 200 minuti. Occhio. Su Rai4 alle 21, 20 il mistery con omicidi non risolti “La baia del silenzio” di Paula van der Oest con Claes Bang, Olga Kurylenko, Brian Cox, Assaad Bouab, Alice Krige, Litiana Biutanaseva. Giallo anche “Siberia”, storia di diamanti e gelo siberiano, diretta da Matthew Ross con Keanu Reeves, Molly Ringwald, Aleks Paunovic, Ana Ularu, Veronica Ferres.
Tv2000 alle 21, 40 passa un film fondamentale di Vittorio de Sica, “La porta del cielo” con Marina Berti, Maria Mercader, Roldano Lupi, Massimo Girotti, Carlo Ninchi, girato in piena guerra con Roma occupata dai nazisti. E’ grazie a questo film che De Sica e il Vaticano riuscirono a salvare intere famiglie ebree romane dalla deportazione.
Passiamo alla seconda serata col volgarissimo “Amici come prima” firmato da Christian De Sica, ma diretto dal figlio Brando, con Christian De Sica, Massimo Boldi, Regina Orioli, Maurizio Casagrande, Lunetta Savino, Cine 34 alle 22, 55. Vi ricordo solo alcune battute: “Ma vaffanculo va!”. “Chi ti sembro?”- “Un ricchione”. “Papà! Anche tu gay?!”. “Cosa tiene fra le gambe, una vongola?”.
JULIETTE BINOCHE IN L AMORE SECONDO ISABELLE
Rai5 alle 23, 05 propone il più fine (ci vuole poco…) e molto divertente “L’amore secondo Isabelle” di Claire Denis con Juliette Binoche alla ricerca di un introvabile maschio decente. La galleria di maschi che ci propongono Claire Denis, alla sua prima commedia, e la sua protagonista, la meravigliosa e qui radiante e nudissima Juliette Binoche, fa molto ridere. Perché è una galleria di maschi assolutamente realistica e che ognuna di loro riconoscerà.
Non a caso la Denis ha voluto a interpretarli amici registi, Xavier Beauvois, Bruno Podaylès, uomini che hanno il loro fascino, diciamo. E infatti Isabelle ci casca più o meno con tutti, alla ricerca dell’amore. Anche se non ha più vent’anni. Ma è ancora parecchio in forma. “Open… rimani open”, le dice il più sola di tutti, il suo psicanalista Gérard Depardieu, “riprendi il grande cammino della tua vita e vi ritroverete un bel sole interiore”.
Seee… Il bel sole interiore… Non a caso in originale il film si intitolava Un beau soleil intérieur. Ma ci piace anche L’amore secondo Isabelle, perché ritorna al punto di partenza di Claire Denis e della sua sceneggiatrice per il film, cioè un paragrafo, “Agonia”, di “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Bathes. “L’agonia”, ha detto la Denis, “evoca per me un modo molto chic e un po 'snob per dire che abbiamo superato le miserie dell'amore: l'attesa irrisolvibile, l'ideale deluso. Cominciano a appropriarci di questa parola a partire dal momento in cui si è diventati più pragmatici nei rapporti amorosi e ci si può permettere una certa ironia sul proprio passato, sul proprio percorso”.
Su Cielo alle 23, 30 passa “La ragazza di Trieste” di Pasquale Festa Campanile con Ornella Muti in versione calva che eentra e esce dagli istituti psichiatrici, Ben Gazzara, Mimsy Farmer, Andréa Ferréol. La 7 alle 23, 40 propone lo storico “Nomad – The Warrior” film epico sul Kazakistan iniziato da Ivan Passer, interrotto, ripreso dai fratellini Weinstein e completato da Sergei Bodrov e Talgat Temenov con Kuno Becker, Jay Hernandez, Jason Scott Lee, Doskhan Zholzhaksynov, Ayanat Ksenbai. Una caciara.
Per prepararsi all’attesa serie “M” di Joe Wright vi propongo di rivedere un film di grande successo dello stesso regista, “Anna Karenina” con Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew Macfadyen, Iris alle 23, 45. Rai Tre alle 0, 15 presenta un fantascientifico sulla fine del mondo, “Last Words” diretto da Jonathan Nossiter con Kalipha Touray, Silvia Calderoni, Nick Nolte, Charlotte Rampling, Alba Rohrwacher. Bizzarro sicuramente.
Leader di una setta religiosa e un bambino con doti soprannaturali sono gli ingredienti di “Midnight Special” di Jeff Nichols con Michael Shannon, Jaeden Lieberher, Joel Edgerton, Kirsten Dunst, Adam Driver, Italia 1 alle 0, 45. Bel film, poco visto. Su Rai4 alle 0, 50 un poliziesco inglese piuttosto ignoto, “Impero criminale” di Ron Scalpello con Sam Claflin, Timothy Spall, Hugh Bonneville, Noel Clarke, Charlie Murphy, Joe Claflin.
Iris alle 2, 20 fa partire “2001. Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter. Definitivo. Ma forse gli preferirei stasera “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, sentito documentario sulla vita e la morte di suo fratello gemello. Chiudo, La7 alle 2, 40, con un grande film comico, “Un americano a Roma” di Steno con Alberto Sordi, Maria Pia Casilio, Galeazzo Benti, Anita Durante, Carlo Delle Piane. Vero regalo della Befana.
julie andrews in mary poppins2001 ODISSEA NELLO SPAZIO 2001, odissea nello spazioun americano a roma 1un americano a roma 2marx puo aspettare2001 odissea nello spazio 4un matrimonio mostruoso2001 odissea nello spazio 2un matrimonio mostruoso 8impero criminale la ragazza di trieste1anna karenina Vittoria Puccini e Anna Karenina su Rai h partb il cavaliere oscuro il ritorno 8un matrimonio mostruoso 5mary poppins con l'uccello in manoL AMORE SECONDO ISABELLEL AMORE SECONDO ISABELLE natale a tutti i costi christian de sicaL AMORE SECONDO ISABELLE natale a tutti i costi christian de sica angela finocchiaroamici come prima 2amici come primaamici come prima 3amici come prima 4MARY POPPINS
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