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IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? IN CHIARO, C’È DAVVERO POCHINO. MI PIACEREBBE RIVEDERE “I DELITTI DEL BARLUME – IL RE DEI GIOCHI”, CIOÈ I PRIMI EPISODI DEL 2013 – VI PROPONGO ANCHE “IN THE CUT”, BELLISSIMO GIALLO CON UNA MEG RYAN COME NON L’AVETE MAI VISTA – IN SECONDA SERATA ANDATE SUL SICURO CON “HEAT” DI MICHAEL MANN. MAGARI ANDREBBE RIVISTO ANCHE “VIVA L’ITALIA”. UN FILM FRACASSONE, VOLGARUCCIO, NON TENUTO, ESIBIZIONISTA, ROMANISSIMO, MA ANCHE DIVERTENTE, PIENO DI IDEE E DI GAG DA RIEMPIRE ALTRI DIECI FILM… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
i delitti del barlume - il re dei giochi
Che vediamo stasera? In chiaro, venti di guerra a parte, per smaltire la tensione, c’è davvero pochino. Confesso che mi piacerebbe rivedere su Tv8 alle 21, 30 “I delitti del BarLume – Il re dei giochi”, cioè i primi episodi del 2013, quelli diretti da Eugenio Cappuccio con Filippo Timi, ma soprattutto con Carlo Monni alla ennesima potenza, Massimo Paganelli, Atos Davini, Marcello Marziali.
Senza nulla togliere alla serie e al suo sviluppo successivo, con Monni era un’altra cosa. Anche perché finalmente vedeva un po’ di soldi e aveva un suo successo personale. Come diceva lui, “Quando lo rifai un altro Monni?!”. Vi propongo anche “In The Cut”, Cielo alle 21, 20, bellissimo giallo con serial killer diretto in America da Jane Campion, prodotto da Nicole Kidman con una Meg Ryan come non l’avete mai vista, in un ruolo di ragazza un po’ borderline, non più giovane, al centro di una trama di sesso e di sangue, dove lei pensa che il suo fidanzato poliziotto, Mark Ruffalo, sia un assassino.
Allora il film non convinse quasi nessuno, i critici lo stroncarono, a parte Jonathan Rosenbaum del “Chicago Reader”, che lo trova uno dei migliori film sia della Campion che di Meg Ryan. Lo è. Su Cine 34 alle 21 trovate il primo film del collettivo “Il Terzo Segreto di Fatima”, cioè “Mollo tutto e apro un chiringuito” diretto a più mani da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi, con Germano Lanzoni, Claudio Bisio, Valerio Airò, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo.
mollo tutto e apro un chiringuito 4
Di fronte a un film diretto da un’intera comunità ti chiedi davvero chi di questi sia il regista. Ma se non avete mai visto i i video precedenti, devo dire che il film è divertente, e il milanese imbruttito di Germano Lanzoni sembra una specie di Guido Nicheli, il Dogui, dei giorni nostri. Su Canale 20 alle 21 il film di avventure “Tutti pazzi per l’oro” di Andy Tennant con Matthew McConaughey, Kate Hudson, Donald Sutherland, Alexis Dziena, Ewen Bremner. Non è un gran film. Siete avvisati.
Rai Movie alle 21, 10 passa “Sleepless Night – Il giustiziere” di Baran bo Odar con Jamie Foxx, Michelle Monaghan, Scoot McNairy, Dermot Mulroney, David Harbour, thrillerone dove un tenete di polizia sotto copertura di Las Vegas si ritrova in un bel casino con due boss della droga. Se non ritrova la montagna di cocaina perduto suo figlio, nelle mani di un boss, rischia grosso. Leggo che il regista, malgrado il nome, è svizzero, ha studiato a Monaco e si è fatto un nome in America con la pubblicità.
Proprio un’altra cosa “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli con Romola Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu, Karina Fernandez. Susanna Nicchiarelli, dopo averci dato l’ottimo “Nico, 1988” ci prova con questo “Miss Marx”, presentato in concorso a Venezia, scomodando addirittura l’ultima sfortunata figlia dei sei che ebbe Karl Marx, Eleanor, nata nel 1855 e morta suicida a 43 anni.
Nemmeno le altre figlie finirono bene, Jenny morì due mesi prima del padre, mentre Laura si suiciderà col marito nel 1911. Eleanor, chiamata in famiglia Tussy, interpretato con grande partecipazione da Romola Garai, era figlia amatissima del vecchio Karl, interpretato nei flashback dal regista Philip Gröning, colta, intelligente, sensibile. Si divise fra la passione per il teatro, per la letteratura e la politica.
Fu la prima traduttrice in inglese di “Madame Bovary” di Flaubert, mise in scena delle dotte rappresentazioni teatrali, addirittura una “Casa di bambola” di Ibsen dove lei era Nora e suo marito, l’intellettuale Edward Avelling, interpretato qui da Patrick Kennedy, era Torvald. E’ anche una delle scene migliori del film, perché rivela molto dei veri sentimenti di Eleanor. Fece politica militante lottando per le condizioni degli operai e per i diritti delle donne. Il film si apre col suo discorso funebre per il padre nel cimitero di High Gate a Londra.
Ma, come le sue eroine letterarie, Eleanor fu alla fine schiava del potere maschile, fosse quello benevolo del padre, che non era un santo, fosse quello del marito, alla fine democratico solo a parole e non certo con lei. Alla Nicchiarelli, brava ragazza di Prati cresciuta tra Normale e Moretti, magari un po’ lontana da queste eroine rivoluzionarie e perdenti, dopo “Nico”, credo interessasse questo aspetto di ragazza in lotta contro le ingiustizie del mondo che non riesce a rendere più libera la sua vita.
Come messa in scena è più o meno identica a quella di “Nico”, ha una buona fotografia di Crystler Fournier, buone musiche dei Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo sostenuti da un gruppo inglese, i Downtown Boys, una produzione intelligente come quella di Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, ma non può vantare, certo, le canzoni di Nico, la performance strepitosa di Trine Dyrholm. E, purtroppo, anche se deve esserci voluto un bel coraggio a fare un film del genere, non ha la forza e il fascino di quella storia.
Iris alle 21, 15 propone il film di gangster “Black Mass” di Scott Cooper con un Johnny Depp truccatissimo come il bandito irlandese James “Whitey” Bulger che si muove nella Boston degli anni ’70. Ben ricostruito, serissimo crime movie, nato da una serie di articoli di due giornalisti del “Boston Globe”, ha un cast strepitoso che, oltre a Johnny Depp, va da Joel Edgerton, l'agente FBI Johnny Douglas cresciuto nello stesso quartiere di Bulger, a Benedict Cumberbatch, il fratello senatore Billy Bulger, da Kevin Bacon a Dakota Johnson, da Juno Temple a Mark Ruffalo.
L'impostazione è quella scorsesiana di "Quei bravi ragazzi", ma offre del protagonista un'immagine un po’ troppo da mostro e mai ben definita. La7 alle 21, 15 passa il lacrimoso polpettone tratton dal romanzo di John Irving “Le regole della casa del sidro”, diretto dallo svedese Lasse Hallström con Michael Caine, Tobey Maguire, Charlize Theron, Delroy Lindo, Kieran Culkin, Paul Rudd, Jane Alexander, Eryka Badu, Paz de la Huerta.
le regole della casa del sidro 1
Per il ruolo del protagonista, John Irving voleva suo figlio Colin, la produzione DiCaprio, che rifiutò. Alla fine ebbe il ruolo Tobey Maguire, che piacque tanto a Sam Raimi al punto di sceglierlo immediatamente come Spider-Man. Su Canale 27 alle 21, 20 trovate la cazzatona “Il cacciatore di giganti” diretto da Bryan Singer quando ancora aveva uno status a Hollywood, con Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian McShane, Bill Nighy.
jack the giant slayer IL CACCIATORE DI GIGANTI
“Ucci ucci sento odor di cristianucci!” O, se volete, “Fee-fi-fo-fum, I smell the blood o fan english man!” Vediamo cosa ne scrissi. Tornano i giganti. Rozzi, violenti e scorreggioni. Vanno pazzi per gli esseri umani che mangiano sia crudi che in forno come ripieno di una focaccetta. Che bellezza! Certo, il film in questione è un pasticcio in 3D dal costo abnorme, 195 milioni di dollari, considerato un mezzo flop in America, ma va bene lo stesso.
Perché, alla fine, la parata di giganti che Bryan Singer e il suo sceneggiatore di fiducia, Christopher McQuarrie, il futuro regista di “Mission: Impossible”, mettono in piedi è l’unica cosa davvero funzionante del film. A cominciare dal capo, il generale Fallon, mostro a due teste, una è doppiata da Bill Nighy e l’altra da John Kassir, ma sono belli tutti, da quello coi capelli alla Cristicchi al gigante cuoco scaccoloso che cerca di mettere in forno il povero Ewan McGregor.
Jack the GianT Slayer IL CACCIATORE DI GIGANTI
La storia, che è la vera tragedia del film, è un mischione mal cucinato delle due vecchie fiabe inglesi “Jack and The Beanstalk”, cioè “Jack e la pianta di fagioli”, e “Jack The Giant Killer”, già molte volte portate al cinema, sia nei cartoni animati che dal vivo. Ma mettere insieme le due storie, come in questo caso, è un pasticcio. Inoltre unire a queste due storie il nuovo genere fantasy-favolistico delle Biancaneve e delle Alici in 3D porta un po’ al disastro.
Non è tutta colpa di Bryan Singer. Il film nasce da un’idea e da una sceneggiatura di Darren Lemke e Davd Dobkin nel 2005. Quando la New Line si rivolge a Bryan Singer, che entrerà anche in produzione, il copione è già stato riscritto più volte, ma Singer decide di riscriverlo ancora una volta con Christopher McQuarrie per la parte che riguarda esplicitamente i giganti e poi di rifinirlo con Dan Studney, piccolo genio della tv (“Lost”).
Quel che ne viene fuori lo possiamo vedere tutti. Jack, interpretato dal Nicholas Hoult, è il solito frescone, un contadinotto che va al mercato e si fa derubare di tutto in cambio di un pugno di fagioli. Non sa che i fagioli sono magici e, a contatto con l’acqua, fanno nascere delle piante che arrivano fino al cielo, su su, in un mondo fantastico dove vive non un solo gigante, ma un’intera tribù di giganti assatanati di carne umana che ardono solo dalla voglia di ritornare sulla terra a rimettere le cose a posto.
Sì, perché, tanti anni prima Re Eric riuscì, grazie a una corona magica, a rimandarli a casa e a non farli venire più. Ma ora il pessimo consigliere del re, Roderick, interpretato da Stanley Tucci con la parrucca, è riuscito a impossessarsi della corona, conosce la storia dei fagioli, che gli sono stati rubati dal frate che gli ha dati a Jack in cambio di un cavallo, e vuole possedere il mondo al comando dei giganti scorreggioni. Un casino, eh?
E’ un peccato che la storia sia così scombinata, perché Bryan Singer aveva messo in piedi un ottimo cast di attori, quasi tutti inglesi, da Ewan McGregor a Eddie Marsan, da Nicholas Hoult a Ewen Bremner, già visti nei film di Danny Boyle e Mike Leigh. Grandissimi professionisti. C’è anche il piccolo Warwick Davis, l’eroe di “Willow”, in una parodia teatrale della storia di “Jack The Giant Killer”. Una delizia.
Su Tv2000 alle 21, 40 trovate “Anna and the King” di Andy Tennant con una Jodie Foster poco adatta al ruolo, Chow Yun-fat sprecata, Bai Ling, Tom Felton. Confesso di non averlo mai visto.
Passiamo alla seconda serata con “I babysitter” di Giovanni Bognetti con Francesco Mandelli, Paolo Ruffini, Andrea Pisani, Simona Tabasco, Davide Pinter, remake riuscito a metà di un successo francese per teenager. Su Rai5 alle 23, 05 trovate “Juliet, Naked – Tutta un’altra musica” di Jesse Peretz con Rose Byrne, Ethan Hawke, Chris O'Dowd, Megan Dodds, Azhy Robertson, Lily Brazier, storia di una ragazza e del suo fidanzato, pazzo conoscitore dell’opera di un rocker sconosciuto ai più, tal Tucker Crowe, che da anni ha abbandonato la musica.
robert de niro val kilmer heat la sfida
L’uscita di un rarissimo demo di 25 anni prima scatenerà una bufera tra i due fidanzati e riporterà alla luce lo scomparso cantante. Andeate sul sicuro con “Heat” di Michael Mann con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Jon Voight, Tom Sizemore, Diane Venora. Un po’ meno con “Seberg – Nel mirino”, biopic dell’attrice Jean Seberg diretto da Benedict Andrews con Kristen Stewart in versione bionda, Margaret Qualley, Zazie Beetz, Vince Vaughn, Anthony Mackie. Non funzionava né la Stewart come Seberg né il film.
sophia loren il ragazzo sul delfino
Su Tv2000 alle 23, 30 ritrovate Sophia Loren nel suo primo film per la Fox “Il ragazzo sul delfino” diretto da Jean Negulesco con Alan Ladd, troppo basso per Sophia, Clifton Webb, Laurence Naismuth. Cine 34 alle 0, 40 passa il primo film di Pio e amedeo prodotto da Pietro Valsecchi, “Amici come noi” diretto da Enrico Lando e Fausto Brizzi con Pio D'Antini, Amedeo Greco, Alessandra Mastronardi, Massimo Popolizio, Maria Di Biase.
Magari andrebbe rivisto “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno con Raoul Bova, Alessandro Gassman, Michele Placido, Ambra Angiolini, Edoardo Leo. Ricordo che faceva ridere. Vediamo cosa ne scrissi nel lontano 2012. Che la fine del governo Berlusconi possa rilanciare la commedia di costume e un po’ di satira politica? Magari sì, a sentire temi e battute del secondo film di Max Bruno, “Viva l’Italia” .
Tra le tante: “La prossima volta che la dò chiedo il certificato medico”, si lamenta l’escort che vede accasciarsi tra le sue braccia il politico corrotto Michel Placido. O anche: "Mannaggia! Gli potevo chiede' na pippa!", è la conclusione del brutto stalker (Edoardo Falcone, anche co-sceneggiatore) liquidato con un bacetto dopo tre anni di agguati da Ambra, star della fiction con zeppola raccomandata dal padre Placido.
Ovvio che il titolo non si ispiri al “Viva l’Italia” rosselliniano del 1960 coi garibaldini, ma all’Italia dei Fiorito e delle Minetti. A questo guazzabuglio di pressapochismo nel quale cerchiamo di sopravvivere e che Max Bruno mette in scena forse non con grande rigore rosselliniano, ma certo con la giusta dose di irriverenza e vitalità. Inutile mascherarlo. Il film, nel bene e nel male, è così.
Fracassone, volgaruccio, non tenuto, esibizionista, romanissimo, ma anche divertente, pieno di idee e di gag da riempire altri dieci film. Certo, il cinema di Max Bruno non va per il sottile. Non si accontenta di un bacetto, pretende almeno 'na pippa. E non si fa proprio mancar nulla. Le escort, il politico corrotto e trombante, un Michele Placido scatenato che può spiegare in maniera semplice il sistema sanitario nazionale: "Non c'è nessuna anomalia. Io so’ ricco e passo avanti, tu sei povera e ti attacchi al cazzo".
La reunion generazionale alla "Immaturi", il mondo della fiction alla "Boris", ma pure Patrizia Pellegrino che conduce un talk ultratrash in tv, Rocco Papaleo in versione gaia, Malgioglio, Frankie Hi-NRG che torna a "Quelli che benpensano", Mannarino che canta "Svegliatevi italiani" sul tram, "Ragazzo mio" di Tenco cantato da Fossati, le battute sui laziali, Paola Minaccioni logopedista sadomaso che cura la zeppola a Ambra,
Alessandro Gassman con moglie mignotta che si innamora della verace Sarah Felberbaum, la grande Isa Barzizza come vecchietta buona ricoverata assieme a Remo Remotti e Sergio Fiorentini, il figlio rapper di Gassman che si fa chiamare "Crepa MC" e canta dedicandola al padre "...mio padre è una merda, un uomo senza palle, che passa tutto il giorno in ufficio a cercarle... Crepa papà..."
.E, ancora, Maurizio Mannoni che fa se stesso come in "Habemus Papam", Isabelle Adriani rediviva che fa per 01 le stesse comparsate da 30” che otteneva a Medusa, Maurizio Mattioli, presenza di gran classe come portantino con la battuta migliore del film: "E che.. La gente ancora si suicidano!?".
Scordavo il momento alla Risi-Zapponi con Michele Placido, senatore rincoglionito in pigiama che attraversa una manifestazione contro il governo con manganellate feroci da parte della polizia al ritmo di "Italia" di Mino Reitano, la visita all'Aquila ancora devastata e non ricostruita dopo il terremoto e Ambra che recita al Teatro Valle occupato. Max Bruno ci ha messo dentro proprio tutto, come il panino Cicciobello che vediamo a un certo punto del film. Talmente bulimico di gag che non lo puoi neanche accusare di qualunquismo o di ambiguità politica.
Su Tv8 all’1 il thriller canadese “Guida all’omicidio perfetto” di Max McGuire con Nola Martin, Tennille Read, Shaun Benson, Alex Harrouch, R Austin Ball, Bukola Ayoka. Rete 4 all’1 recupera “L’innocente” di Luchino Visconti con Giancarlo Giannini, Laura Antonelli, Jennifer O'Neill, Rina Morelli, Massimo Girotti. Allora ci sembrò bello.
Terriibile, quasi comico, il film Noivelle Vague di Angelina Jolie regista, “By The Sea” con Brad Pitt, Angelina Jolie, Mélanie Laurent, Melvil Poupaud, Niels Arestrup. “C’è puzza di pesce”, fa lei scendendo dalla macchina, una vecchia Citroen decapottabile. Ovvio, diciamo noi, siamo al mare. “Non dovevi metterti i tacchi alti”, fa lui, vedendo lei in crisi sulla riva del mare coi tacchi alti e ste scarpe panterate in tinta col cappello maculato. Ci siamo.
Su La7 alle 3, 45 avete l’interessante commedia satirica sul fumo “Thank You for Smoking” di Jason Reitman con Aaron Eckhart, Maria Bello, William H. Macy, Cameron Bright, Katie Holmes, Robert Duvall. Piuttosto raro il thriller di James Foley “The Corruptor” con Chow Yun-fat, Mark Wahlberg, Rick Young, Brian Cox, Rete 4 alle 3, 50. Su Rai Movie alle 5, orario comodo, trovate “The Way Back” di Peter Weir con Colin Farrell, Jim Sturgess, Mark Strong, Saoirse Ronan, Ed Harris, Gustaf Skarsgård.
come svaligiammo la banca d'italia 4
Chiudo col mitico “Come svaligiammo la Banca d’Italia” di Lucio Fulci con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Mario Pisu, Lena von Martens, Cine 34 alle 5, 30. Franco e Ciccio entrano in scena dopo, quasi dal buio, con Ciccio che chiede a Franco: “Allora hai le idee chiare?”. “No”, risponde Franco, inquadrato in primo piano. E’ un tocco d’autore in un film che non sembra proprio d’autore, soggetto di Alfonso Brescia…
La parte migliore arriva dopo, col colpo al Piper, ad esempio, e i due vestiti da “Diabolicchio e da Satanacchio” come dice Franco, che non sanno come aprire la cassaforte del locale e si scatenano in doppi sensi “Prendi il taccuino” diventa “Prendi il tacchino”… E dove lo trovo?. Per non parlare dell versione ye-ye di “Vitti na crozza” cantata da Franco. O quando devono mettere in piedi la bamda per il colpo alla Banca d’Italia.
come svaligiammo la banca d'italia 3
Non male le due belle “cretine” di Lena Von Martens e Mirella Malavidi, chiamate il Duo Ketty o anche le Due-Ochette, quando si esibiscono, che si innamorano sul serio di Franco e Ciccio e li spingono a diventare veri gangster. Sono pazze di Giungla d’asfalto… “Ciccio donne intellettualissime, sono” dirà Franco a riguardo.
in the cut
juliet, naked – tutta un’altra musica
le regole della casa del sidro 2
by the sea 1
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come svaligiammo la banca d'italia 1
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mollo tutto e apro un chiringuito 2
miss marx
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johnny depp black mass
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val kilmer heat la sfida
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amici come noi
pio e amedeo amici come noi
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sophia loren il ragazzo sul delfino
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mollo tutto e apro un chiringuito 3
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