RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ovviamente vi consiglio l’ultima stagione di “The Boys” su Amazon,dove i supereroi impazziti combattono la più folle folla campagna elettorale americana che abbiate mai vista dopo quella, ahimé vera, tra Biden e Trump. Troppo splatter, troppo sanguinosa? Vero. Ma è anche divertente. E in chiaro vediamo?
Su Cine 34 alle 21 torna lo spaghetti western per bambini “Si può fare… amigo” di Maurizio Lucidi con Bud Spencer, Jack Palance, Francisco Rabal, il piccolo (allora) Renato Cestié, Dany Saval e Luciano Catenacci. Il film, secondo lo sceneggiatore Ernesto Gastaldi, nacque come ricompensa del “furto” di una sua sceneggiatura da parte di Enzo Barboni al produttore Alfonso Sansone. Questo avrebbe raccontato un soggetto di Gastaldi a Barboni, che l’avrebbe usato senza chiedere nessun permesso come base per “Lo chiamavano Trinità” pensando che la Sacrosiap di Sansone era fallita.
A questo punto, per non arrivare agli avvocati, Bud Spencer si era prestato a interpretare gratis un film per la produzione di Sansone. E questo aveva richiamato proprio Gastaldi, che non aveva neppure visto “Lo chiamavano Trinità” e non sapeva nulla del furto. Gastaldi sostiene di aver scritto il soggetto di “Si può fare… amigo!” in tre ore, pressato da Sansone che aveva appena chiuso l’accordo con Barboni e Spencer per non passare alla via degli avvocati. Possibile? Sarà proprio Sansone a mettere accanto a Gastaldi il grande Rafael Azcona, la penna di Marco Ferreri.
Ma c’è anche un ottimo cast che unisce Bud Spencer a Jack Palance, l’attore bunealiano Francisco Rabal (doppiato da Paolo Ferrari!) e la sexy star francese Dany Saval, e, soprattutto lancia il bambino Renato Cestiè. “Lo avevo imposto io nel film”, ricorda Pietro Innocenzi, allora produttore esecutivo, “perché lo avevo avuto in tv come attore nella serie di telefilm Diagnosi diretta da Mario Caiano”. Aggiungiamoci fotografia di Aldo Tonti e musiche di Bacalov. Tutto giusto, ma il film non funziona. Troppo lungo e lento, ripetitivo. Lucidi non ha il dono della sintesi e del saper raccontare una storia. In un piccolo ruolo trovate Dalila Di Lazzaro giovanissima.
Su Canale 20 alle 21, 05 passa il fantascientifico “The Island” del cafonissimo Michael Bay con Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Djimon Hounsou, Sean Bean, Steve Buscemi. Iris alle 21, 10 propone un film di cappa e spada, genere oggi praticamente scomparso, abbastanza recente, solo di vent’anni fa, “Il cavaliere di Lagardere”, diretto dal maestro del genere, Philippe De Broca con Daniel Auteuil, Marie Gillain, Vincent Perez, Fabrice Luchini, Philippe Noiret. Sorta di canto del cigno del cappa e spada.
Su Rai Movie alle 21, 10 avete la commedia americana ambientata in Italia “Sotto il sole della Toscana”, diretta da Audrey Wells con la sempre sublime Diane Lane, Sandra Oh, Lindsay Duncan, Raoul Bova, Vincent Riotta. Lei è una scrittrice in crisi che deve ristrutturare una villa in Toscana e trova l’amore. Terribile, cartolinesco, irreale. Ottimo per i turisti. Però ci sono il vero, e ancora vivo, Mario Monicelli che dà parecchio lustro all’operazione, Evelina Gori, la giovane Giulia Steigerwalt, Claudia Gerini e il mitico Sarchiellone, cioè Massimo Sarchielli. Secondo e ultimo film di Audrey Wells.
dwayne johnson il re scorpione
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 passa il sempre divertente “Re Scorpione” di Chuck Russell con il bisteccone Dwayne Johnson, Kelly Hu, Michael Clarke Duncan, Steven Brand, Sherri Howard. Non è un capolavoro. Su Canale 27 alle 21, 15 avete invece la versione cinematografica di una celebre serie tv, “Hazzard”, diretta da Jay Chandrasekhar con Seann William Scott, Johnny Knoxville, Jessica Simpson, ma soprattutto con Burt Reynolds, Lynda Carter e Joe Dan Baker e Willie Nelson. Sembra che sia terribile.
Piuttosto interessante, con la sua storia di ossessione cinematografica anni ’70, il sud coreano “Cobweb” di Jee-woon Kim con Song Kang-ho, Jeon Yeo-bin, Jung Woo-sung, Kim Min-Jae, Oh Jung-Se, Jang Young-Nam, dove un regista vuole rigirare un film di culto e impazzisce dietro al suo sogno. Solo per fan del cinema coreano. Ottime critiche. Su Rai Due alle 21, 20 un altro sconosciuto filmetto canadese, “Non preoccuparti delle piccole cose”, diretto da Ellen S. Pressman con Heather Locklear, Emily Rose, Phuong Kubacki, Rob Moran, Natasha Bure, James Healy Jr.
In una delle peggiori prime serate cinematografiche dell’anno passa pure su Nove alle 21, 25 la commedia “Il cacciatore di ex” diretto da Andy Tennant con Gerard Butler, Jennifer Aniston, Christine Baranski, Natalie Morales, Jason Sudeikis. Impossibile. Decisamente superiore su Tv2000 alle 21, 30 la commedia sentimentale “Oggi è già domani” di Joel Hopkins con Dustin Hoffman, Emma Thompson, Kathy Baker, James Brolin, Eileen Atkins, Richard Schiff, dove un musicista di jingle in crisi, arrivato a Londra per il matrimonio della figlia perde l’aereo, dopo aver perso il lavoro, ma incontra Emma Thompson. Ottime critiche.
Passiamo alla seconda serata, dove almeno passa un buon film di sottomarini e guerra fredda, “K-19”, diretto da quel genio dell’action che è Kathryn Bigelow con Harrison Ford, Liam Neeson, Peter Sarsgaard, Joss Ackland,La7 alle 22, 50. Questo si vede davvero con piacere. Buono pure l’horror prodotto da Guillermo Del Toro tratto da una serie di libretti di paura, “Scary Stories to Tell in the Dark”, diretto da André Øvredal con Zoe Margaret Colletti, Michael Garza, Gabriel Rush, Austin Zajur, Austin Abrams. Critiche più che buone.
La5 alle 23 propone la commedia con le ragazze in dolce attesa “Cosa aspettarsi quando si aspetta” diretto da Kirk Jones con Elizabeth Banks, Rob Huebel, Anna Kendrick, Cameron Diaz, Dennis Quaid, Jennifer Lopez. Buon cast femminile. Su Cielo alle 23 torna lo stracultissimo “Io sono mia”, uno dei primi film non solo femministi italiani, ma scritto, prodotto, fotografato, montato solo da donne. Regia di Sofia Scandurra, per anni massacrata nel ruolo di aiuto regista di maschi non sempre adatti a fare i registi. Tratto da un romanzo di Dacia Maraini. Interpretato da una bellissima Stefania Sandrelli malsposata con un manesco, patriarcale e ignorantissimo Michele Placido, Maria Schneider, Grisha Huber. Musiche di Giovanna Marini.
Rai Movie alle 23, 05 propone un gradevole “La ragazza dei tulipani” di Justin Chadwick con Alicia Vikander, Dane DeHaan, Christoph Waltz, Holliday Grainger, Zach Galifianakis. Storia d’amore tra un giovane pittore olandese e una ragazza sposata a un ricco mercante nella Amsterdam del XVII secolo nel pieno della guerra dei tulipani. Sceneggiato da Tom Stoppard. Attenzione. Buon film. Cine 34 alle 23, 10 propone un ricco western di Tonino Valerii, “Una ragione per vivere una per morire” con James Coburn, Bud Spencer, Telly Savalas, José Suarez, Reinhard Kolldehoff. In un primo tempo, almeno fino all’aprile del 1972, si era parlato di Bud Spencer e Lee Van Cleef protagonisti.
una ragione per vivere e una per morire 2
Prima ancora, come ricordava lo stesso Valerii, doveva esserci Eli Wallach al posto di Bud Spencer. “Il film era nato come una co-produzione con una major statunitense e doveva essere interpretato, nel ruolo che fu poi di Spencer, da Eli Wallach. Ma, venuto meno l’accordo con gli americani, i produttori ed io pensammo di affidarlo all’attore che proprio in quel momento stava riscuotendo grande successo in Italia e all’estero”. Solo che, siccome Bud Spencer aveva poche settimane a disposizione, la sua parte si dovette girare in gran fretta.
una ragione per vivere, una per morire
La storia, che vanta tra gli sceneggiatori il grande Rafael Azcona, imposto dalla Sancrosiap, vede il colonnello nordista Pembroke che, assieme a un rozzo sergente, Georges Geret, e una decina di uomini pronti a tutto (c’è anche Ugo Fangareggi!) parte all’attacco del fort Holman, da lui perso con disonore, dove è rinchiuso il maggiore sudista Ward, cioè Telly Savalas, raffinato, ma sadico e depravato. Così depravato, e un po’ gay, che si accende i sigari sfregando i fiammiferi sulle palle delle sue statue classicheggianti. Una delle cose più curiose è il linguaggio sporchissimo che si sente per tutto il film, allora inconsueto per un western di serie A.
lolo – giu le mani da mia madre 2
È notevole l’attacco finale al fortino e la morte tutta al rallentatore di Telly Savalas. Quasi nessuno lo trova un film del tutto riuscito, forse perché non funzionò l’alchimia tra gli attori e il regista. Su Iris alle 23, 20 passa una buona commedia familiare diretta da Julie Delpy, “Lolo – Giù le mani da mia madre” con Julie Delpy, Dany Boon, Vincent Lacoste, Karin Viard, Christophe Vandevelde. Ottimo film di guerra con grandi scene di battaglia di tank “Fury” di David Ayer con Brad Pitt, Logan Lerman, Shia LaBeouf, Jon Bernthal, Michael Peña, Scott Eastwood, Canale Nove alle 23, 35, dove Brad Pitt torna a uccidere i nazisti come in “Unglorious Bastards”.
E ne fa fuori un bel po’ col suo tank M4 Sherman e la sua Smith&Wesson. Però, quando un tank M4 Sherman americano incontrava un Tiger 131 tedesco, cioè il carrarmato più forte che si fosse prodotto nella Seconda Guerra Mondiale, il povero M4 Sherman era fottuto. Inizia con questa spiegazione tecnica Fury, diretto da David Ayer con bel piglio realistico e solo qualche caduta retorica, interpretato alla grande da un Brad Pitt in forma smagliante. Ma i veri protagonisti sono i veri tank americani e tedeschi del tempo, cosa che farà impazzire i maniaci dei soldatini.
Però, per poter girare il film con veri M4 Sherman e, soprattutto con un vero Tiger funzionante, cosa che non accadde nemmeno ai tempi di La battaglia dei giganti di Ken Annakin, dove i Tiger erano in realtà degli M47 Patton americani utilizzati in Corea, Ayer e la sua troupe sono andati in Inghilterra, vicino al Museo di Bovington, dove sono rimasti l’ultimo Tiger ancora mobile che esista nel mondo e vari M4 Sherman funzionanti.
Canale 5 a mezzanotte spara l’ottima commedia di Ferzan Ozpetek “La dea fortuna” con Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Serra Yilmaz, Filippo Nigro, Sara Ciocca, che a me apparì come una sana commedia natalizia. Magari il pubblico più sofisticato gli preferirà il più curioso e misterioso film che lo precedeva, “Napoli velata”, anche quello costruito a partire da una celebre scultura con significati nascosti, ma questo è sicuramente più commedia, cioè si ride, e più mélo, cioè si piange, secondo i modelli del cinema ozpetekiano.
Forse vedendolo in mezzo a critici, più diffidenti, e a industry romana, produttori & cinematografari di Prati, adoranti, non si percepisce bene il lato più forte del film. Che è proprio questa naturalezza della commedia familiare gay con tanto di crisi e amica malata (temi immancabili per Ozpetek), ma che presentati a Natale diventano qualcosa di esplosivo nel nostro cinema.
Inoltre, la stella di Edoardo Leo, già gettonatissimo nel nostro cinema, in versione idraulico romano bisex di gran cuore, che si ritrova a casa una crisi col suo amore, Stefano Accorsi, traduttore e intellettuale frustato con baffetti, che lo tradisce con un pittore bonazzo, e i due figli piccoli della sua migliore amica e ex-fidanzata, ovviamente Jasmine Trinca, stavolta mora versione Laura Morante, che è baronessa un po’ scocciata e un bel po’ malata.
E non vuole tornare da mammà a Bagheria, te ce credo è la perfida Barbara Alberti in versione Maleficent, preferisce che i suoi figli stiano con la coppia di amici gay attorniati dal presepe umano alla Ozpetek, con tanto di Sierra Ylmaz, il Mario Brega del regista, Filippo Nigro, e tanti altri, tutti in adorazione della Madonna Mina, che ci regala anche una nuova canzone su testi e musica di Ivano Fossati. La dea fortuna del titolo è quella meravigliosa di Palestrina, che ci riporta a un mondo pagano sicuramente presalviniano, il senso è nella frase, più volte detta nel film, che basterà fissare una persona, chiudere gli occhi, conservare quell’immagine, per avere la persona amata per sempre.
Italia 1 alle 0, 45 propone la commedia “Casa casino” di Andrew Jay Cohen con Will Ferrell, Amy Poehler, Jason Mantzoukas, Michaela Watkins, Ryan Simpkins, Nick Kroll. Mai visto. Cielo alle 0, 55 ripropone l’erotico “La coccolona” di Jesus Franco con sua moglie Lina Romay, Jack Taylor, Paul Muller, Alice Arno, Monica Swinn. Per vedere un grande classico, anche se massacrato da Hollywood che stravolse il senso della storia e i personaggi ideati da Tennesse Williams, dovete aspettare fino all’1, 20, quando Iris vi proporrà “La gatta sul tetto che scotta” diretto da Richard Brooks con Elizabeth Taylor, Paul Newman, Burl Ives, Jack Carson e Judith Anderson.
paul newman ed elizabeth taylor in la gatta sul tetto che scotta
Tennessee Williams, quando scoprì che l’omosessualità del protagonista, il Brick di Paul Newman, era stata rimossa nel film si infuriò. George Cukor, che doveva dirigere il film se la dette a gambe. Brooks accettò la cosa, era Hollywood, e la fece digerire a Paul Newman che, in fondo, prendeva un ruolo pensato per James Dean e faceva coppia con Liz in un film a colori dove i loro occhi si sarebbero parecchio osservati. Nella versione teatrale, diretta da Elia Kazan, i protagonisti erano Ben Gazzara e Barbara Bel Geddes, ma i due genitori sono, come qui, lo strepitoso Burl Ives come Big Daddy e Madeleine Sherwood.
sabrina salerno le foto di gioia
Burl Ives, cantante folk che ebbe problemi col maccartismo, e non si comportò bene, ruba la scena a tutti come il padre-padrone del debole Brick che ha sposato una donna focosa quando lui ha altri interessi. Su Cine 34 all’1, 25 ri-ri-ripropone l’horror erotico “Le foto di Gioia” di Lamberto Bava con Serena Grandi, Capucine, Daria Nicolodi, Sabrina Salerno, Vanni Corbellini. Stracultissimo. Ma visto e rivisto. Finisce su Rete 4 alle 2, 20 il primo film diretto da Ettore Scola con Vittorio Gassman, “Se permettete parliamo di donne” con Sylva Koscina, Giovanna Ralli, Antonella Lualdi, Eleonora Rossi Drago, Jeanne Valérie, Riccardo Garrone, Maria Fiore, Umberto D'Orsi, Heidi Stroh, Marco Tulli, Walter Chiari, Mario Brega.
se permettete parliamo di donne 1
Scola usciva dal successo, come sceneggiatore, de “I mostri”, sempre con Gassman, ma diretto da Dino Risi. Francamente non era all’altezza de “I mostri” e credo che Risi non avesse mai digerito la fuga, più che giusta, di Scola verso la regia. Strepitoso Walter Chiari. Occhio a un giovanissimo Gigi Proietti. Da vedere il documentario “Queen of Lapa: la vita di Luana Muniz”, di Theodore Collatos, Carolina Monnerat, ritratto della più celebre transgender di Rio, appunto l’estrosa Luana Muniz, Cielo alle 2, 20.
Chiudo con una tripletta che meriterebbe la prima serata, altro che quei film soporiferi che ci propongono. Il melo di Jacques Audiard, “Un sapore di ruggine e ossa” con Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Bouli Lanners, Céline Sallette, Corinne Masiero, Rai Movie alle 5, il folle horror di Sergio Martino “L’isola degli uomini pesce” con Barbara Bach, Claudio Cassinelli, Richard Johnson, Joseph Cotton e Franco Javarone come uomo-pesce, Iris alle 5, e “La scuola” di Daniele Luchetti, tratto dai raccontini di scuola di Domenico Starnone scritti sul Manifesto quando faceva il professore con Silvio Orlando, Anna Galiena, Fabrizio Bentivoglio, Antonio Petrocelli, Cine 34 alle 5.
Tanti anni fa ricordo che un mio amico che lavorava alla Fiction propose a Starnone, allora non lo sceneggiatore e scrittore di successo che è oggi, di farne una serie. Non sapevamo come scriverla, se non sbaglio…
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