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IL DIVANO DEI GIUSTI - VISTO CHE TRA UN PAIO DI GIORNI ESCE “DRACULA” DI LUC BESSON CON CALEB LANDRY JONES, POTRESTE VEDERE “DOGMAN”. A PARTE IL TITOLO E L’AMORE PER I CANI, E INFATTI MATTEO GARRONE È RINGRAZIATO, NON C’ENTRA PROPRIO NULLA IL CANARO DEL “DOGMAN” ITALIANO – AVETE ANCHE LO STRACULTISSIMO “L’ESORCISTA DEL PAPA”, CON UN RUSSELL CROWE UN PO’ APPESANTITO CHE INTERPRETA PADRE AMORTH – IN SECONDA SERATA TROVATE UNO DEI MIGLIORI FILM MAI FATTI, “IL MUCCHIO SELVAGGIO”. BEN JOHNSON HA DETTO CHE LE RAGAZZE CHE SI VEDONO FAR L’AMORE CON LUI E WARREN OATES TRA I TINI NON SONO ATTRICI, MA PROSTITUTE CHIAMATE DA SAM PECKINPAH SUL SET… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E stasera che vediamo in chiaro? Visto che tra un paio di giorni esce “Dracula” di Luc Besson con Caleb Landry Jones, l’attore che aveva scoperto come protagonista di “Dogman”, potreste vedere proprio “Dogman” di Luc Besson con Caleb Landry Jones su Rai Tre alle 21, 20, in prima tv.
Preparatevi, scrivevo da Venezia. Perché stavolta Luc Besson è tornato al cinema di genere di gran classe. E preparatevi a salutare la prima prova da grande protagonista di un attore ancora poco noto, Caleb Landry Jones, che si costruisce un personaggio di canaro-joker-queer star assolutamente magistrale.
A parte il titolo e l’amore per i cani, e infatti Matteo Garrone è ringraziato, non c’entra proprio nulla il canaro del “Dogman” italiano, anche se anche qui siamo al cospetto di una favola dark con vendette e per tutto il film seguiamo la reazione di un ragazzo maltratto dalla società e dalla famiglia, che si costruisce un suo mondo particolare con delle regole precise e una sua morale. Nel lungo racconto della sua vita che il dogman, l’uomo dei cani, il Doug di Caleb Landry Jones, fa alla psichiatra Evelyn di Jojo T. Gibbs, bravissima, viene fuori una orrenda storia americana di infanzia di abusi e maltrattamenti.
Il padre e il fratello di Doug sono due mostri cattolici e fascisti che affamano i cani per farli combattere. Doug si oppone come può e finisce rinchiuso anche lui come una bestia nel canile, mentre la mamma, l’unica che lo amava, decide di andarsene per sempre. E’ il padre, dopo aver scoperto che Doug nasconde dei cuccioli nel canile, che sparandogli una fucilata lo spedisce per sempre in una carrozzella privandolo dell’uso delle gambe.
Quel che segue è la costruzione di un personaggio che nel mondo non può che nascondersi, anche il diventare una queer da spettacolino del venerdì notte è una scelta non di gender, ma di mascheramento sociale, e trova conforto solo nell’amore che i cani hanno per lui.
Negli spettacoli del locale dove si esibisce, Doug diventa di volta in volta Edith Piaf, Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, le grandi stelle amate dalla mamma. Favola nera assolutamente non scombinata e cafona come altri film di Luc Besson, recupera il lato del regista più interessante, quello di “Léon” per intenderci, dove la solitudine di un personaggio marginale esplode d’amore per chi cerca di avere con lui un rapporto sincero.
Cine 34 alle 21 propone “Tre sorelle”, secondo film diretto da Enrico Vanzina dopo il cultissimo “Lockdown all’italiana”, con Serena Autieri, Giulia Bevilacqua, Chiara Francini, Rocio Muñoz, Fabio Troiano. E’ una sorta di cinepanettone estivo ambientato nel Circeo, tra la Sabaudia di Dago e Malagò e San Felice Circeo, e tutto costruito non sui soliti personaggi maschili vanziniani, ma su tre, anzi quattro ben distinte figure femminili.
rocio munoz morales serena autieri chiara francini giulia bevilacqua tre sorelle
Tre sorelle, anzi tre sorellastre, Serena Autieri, mollata dal marito chirurgo quando lo scopre con Mario (“Con Mario no!” – “Con Mario sì!”), Giulia Bevilacqua, anche lei mollata dal marito, perché proprio lei è quella del Fleming che si è fatta scopare in camerino da Mazzuoli Fernando (“Zoccola?” – “No, proprietaria” – “Zoccola?” – “No, deppiù”) e, Chiara Francini, costumista di Paolo (Sorrentino), di Gianni (Amelio), dedicata solo al cinema d’autore, che fa il suo esordio con una serie di buone battute (“Dio che caldo nell’Agro Pontino!” – “Rotto caviglia, rotto vacanza, rotto coglioni”).
E, infine, una estetista, Rocio Munoz Morales, qui per la prima volta sorprendente, che si è appena lasciata col fidanzato. Cosa cercano le quattro ragazze nella villa di Serena Autieri al Circeo? Diciamo un po’ di distanza dagli uomini. Ma non dall’alcol, come dice subito Giulia Bevilacqua, “Posso provare a smettere di scopare, ma non potete togliermi la vodka”.
Poco femminista, diciamo, o femminista come può essere Enrico Vanzina dopo aver scritto più di 100 commedie italiane più o meno storiche, il film è infarcito fino all’inverosimile di dotte citazioni letterarie, da Tolstoi a Dorothy Parker, mancano solo Eco e Viperetta, ma penso che la parte più sana e divertente del film sia nella costruzione dei quattro personaggi femminili e nei dialoghi stretti tra di loro, avendo preso delle attrici di parola prontissima e di grande verve come ai tempi dello stracult classic “Le finte bionde”.
cary grant ingrid bergman indiscreto
Rai Movie alle 21, 10 passa “The Hunting Party” di Richard Shepard con Richard Gere, Terrence Howard, Diane Kruger, James Brolin, Jesse Eisenberg, con due giornalisti a caccia di un criminale di guerra bosniaco. Tv2000 alle 21, 10 propone la commedia sentimentale “Indiscreto” prodotta e diretta da Stanley Donen, scritta da Norman Krasna con la coppia Ingrid Bergman e Cary Grant, Phyllis Calvert, Cecil Parker.
Cary Grant lo fece solo a patto che ci fosse Ingrid Bergman e la Bergman non lesse nemmeno il copione sapendo che c’era il suo vecchio amico Cary Grant. Non recitavano assieme dai tempi di “Notorious” di Alfred Hitchcock. La commedia a teatro venne interpretata da Charles Boyer e Mary Martin. Su Canale 20 alle 21, 10 trovate il thriller “The Protégé” di Martin Campbell con Maggie Q, Samuel L. Jackson, Michael Keaton, Robert Patrick, Patrick Malahide, Lili Rich.
La7 Cinema alle 21, 15 passa “Money Monster – L’altra faccia del denaro”, mischione di commedia e di thriller che si svolge tutto durante una diretta televisiva diretto da Jodie Foster con George Clooney come giornalista economico che ha spinto gli spettatori a fare scelte sbagliate, Julia Roberts come regista, Jack O'Connell come l’uomo che si deve vendicare dei mali del capitalismo americano e ha sequestrato Clooney, Caitriona Balfe, Dominic West.
russell crowe in l esorcista del papa
Rai 4 alle 21, 20 propone lo stracultissimo “L’esorcista del papa” di Julius Avery con Russell Crowe, Franco Nero, Alex Essoe, Daniel Zovatto, Paloma Bloyd, Cornell John. Lo so che fa un po’ ridere il Padre Amorth di Russell Crowe che arriva da Roma in una vecchia abbazia spagnola in lambretta per compiere il suo esorcismo. Per non dire del papa di Franco Nero che legge il caso dell’abbazia invasa dai diavoli in una cronaca del 400 come fosse una pagina di Internet.
russell crowe in l esorcista del papa 9
O delle troppe donne che si materializzano per traviare i due preti esorcisti proprio sul più bello del loro scontro col demonio. O della ricerca del nome del diavolaccio che si è impossessato di un bambino, certo Peter De Souza-Feighoney, identico al lillipuziano Peter Bark alias Piero Barzocchini degli horror italiani. Ah, sì, il diavolaccio si chiama Asmodeo.
Ma se avete visto “The Devil and Father Amorth”, il favoloso documentario realizzato nel 2017 da William Friedkin, il regista de “L’esorcista”, proprio sui suoi rapporti col celebre capo esorcista del papa, questa versione B-Movie delle avventure di Padre Amorth, “L’esorcista del Papa”, diretta dall’australiano Julius Avery con un Russell Crowe un po’ appesantito, ma molto divertito, pronto per una versione Bud Spencer anche di Don Matteo, la vedrete con estremo piacere.
Nulla di eccezionale, ve lo dico subito, anche perché la storia è un bel po’ confusa, ma in fondo siamo davanti a un più che vedibile B-movie con Russell Crowe nei panni dell’esorcista ex-partigiano che beve, mena i diavolacci, li rinchiude dentro il corpo di un maiale o li precipita nella melassa infernale. E gira da Tropea a Roma alla Castiglia in moto come se fosse tutto dietro l’angolo. Iris alle 21, 20 ripropone “I cowboys” diretto da Mark Rydell con John Wayne, Roscoe Lee Browne, Bruce Dern, Slim Pickens, Colleen Dewhurst.
Passiamo alla seconda serata con il thriller un po’ troppo visto “A letto con il nemico” di Joseph Ruben con Julia Roberts, Patrick Bergin, Kevin Anderson, Elizabeth Lawrence, Kyle Secor, Rai Movie alle 22, 55. Occhio all’opera prima di Gabriele Muccino, “Ecco fatto”, prodotto da Domenico Procacci e Gianluca Arcopinto con Giorgio Pasotti, Barbora Bobulova, Claudio Santamaria, Enrico Silvestrin, Rai5 alle 22, 55.
Ci sono anche Piero Natali e Eleonora Danco. Ne è passato di tempo. Era il 1998. La7 Cinema alle 23, 15 passa un film che andrebbe registrato, “Larry Flint. Oltre lo scandalo” diretto da Milos Forman, scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski con Woody Harrelson nei panni dell’editore del porno Larry Flint, incredibile personaggio mediatico, Courtney Love come la spogliarellista Althea, Edward Norton, Brett Harrelson. Forman accettò Courtney Love a patto che non si drogasse durante la lavorazione del film. Non solo Courtney Love si comportò bene, ma si ripulì al punto che interpretò anche il film successivo di Forman, “L’uomo sulla luna”.
sean penn susan sarandon dead man walking
Tv2000 alle 23, 30 passa l’ottimo “Dead Man Walking” diretto da Tim Robbins con Susan Sarandon, che vinse l’Oscar come miglior attrice protagonista, un grande Sean Penn come condannato a morte, Robert Prosky, Raymond J. Barry, R. Lee Ermey, Lois Smith. Rai4 alle 23, 40 propone il catastrofico norvegese “The Wave” di Roar Uthaug con Kristoffer Joner, Ane Dahl Torp, Eili Harboe, Jonas Hoff Oftebro, Herman Bernhoft.
Su Iris alle 23, 55 inutile che vi dica che trovate uno dei migliori film mai fatti, “Il mucchio selvaggio” di Sam Peckinpah con William Holden, Ernest Borgnine, Ben Johnson, Jamie Sanchez. Ben Johnson ha detto che le ragazze che si vedono far l’amore con lui e Warren Oates tra i tini non sono attrici, ma prostitute chiamate da Sam Peckinpah sul set. Il montaggio originale aveva qualcosa come 3,643 tagli, diceva il montatore Lou Lombardo, che al tempo era il massimo per un film normale.
Molto presto la lavorazione divenne un inferno, per colpa di Peckinpah, che trattava male tutti. Holden disse che se ne sarebbe andato se non la smetteva di trattar male la troupe. Borgnine lo voleva menare per le riprese dure che sopportava. Alla fine Holden, il capo del Mucchio Selvaggio, interpreta proprio Peckinpah. Quando vennero invitati a vedere il film, il critico di Time Jay Cocks e il suo amico Martin Scorsese, non ancora regista di punto, rimasero sconcertati da quello che avevano visto.
"Ne siamo rimasti incantati”, dirà Scorsese, “era ovviamente un capolavoro. Era vero cinema, usare la pellicola in un modo che nessun'altra forma avrebbe potuto fare; non si poteva fare in nessun altro modo. Vedere tutto questo in un regista americano è stato davvero emozionante."
Rai Movie alle 0, 40 ripropone “Chinatown” di Roman Polanski con Jack Nicholson, Faye Dunaway, John Huston, Roman Polanski, Perry Lopez, John Hillerman. 7Gold all’1 passa “La corsa più pazza d’America” o “Cannonball Run” di Hal Needham con Burt Reynolds, Roger Moore, Dean Martin, Sammy Davis jr., Farrah Fawcett, Dom DeLuise, molto più di un film di corse. Imbattibile. Rete 4 alle 2, 45 propone l’unico film con le Sorelle Bandiera, gruppo di ballerini e cantanti drag queen lanciati in tv da Renzo Arbore, “L’importante è non farsi notare” di Romolo Guerrieri con Neil Hansen, Mauro Bronchi, Tito Leduc, Maria Grazia Buccella, Laura Trotter.
ragionier arturo de fanti, bancario precario
Cine 34 alle 2, 45 propone invece “Rag. Arturo De Fanti bancario precario” di Luciano Salce con Paolo Villaggio, Catherine Spaak, Anna Mazzamauro, Enrica Bonaccorti, Carlo Giuffrè. Non è Fantozzi, ma un Villaggio che si adegua alla crisi italiana, alla mancanza di case, e ai nuovi modelli di vita e di sessualità. Rai Movie alle 2, 55 passa “I banchieri di Dio” di Giuseppe Ferrara con Omero Antonutti, Giancarlo Giannini, Pamela Villoresi, Rutger Hauer, sorta di ricostruzione del Delitto Calvi e dei pasticci di Marcinkus.
paulo roberto cotechino centravanti di sfondamento 1
Chiudo, in onore di Alvaro Vitali, con il suo capolavoro, “Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento” diretto da Nando Cicero con Alvaro Vitali in doppia parte, l’idraulico che viene a stappare un cesso intasato e il campione di calcio Paulo Roberto Cotechiño, Carmen Russo come la moglie infedele del campione, Mario Carotenuto come il capo dell’idraulico, Franca Valeri, Cine 34 alle 4, 15.
Il film fu anche il canto del cigno del cinema scorreggione e di Alvaro Vitali, che malgrado gli 80 milioni di lire che si fece dare qui da Luciano Martino, non ritroverà mai più la strada per tornare al successo. “Almeno ho chiuso in bellezza”, mi disse già nel 1988, “Ho finito con un film che non era Pierino, era il film più bello che ho fatto”. Erano anni, ormai, che non si sentivano più tanti rumoracci e non si vedevano gag così poco fini al cinema.
PAULO ROBERTO COTECHINO – LA SCENA DEL CESSO
Cicero, grande specialista del genere, inquadra Alvaro già nella prima scena proprio mentre esce dalla tazza del cesso e seguita poi con sederi all’aria e arie fetide. Un film scritto alla grande da Francesco Milizia alla sua ultima prova. Alvaro trionfa inutilmente in un cinema che già non esiste più. Alla fanzine Dynamo Alvaro aveva ricordato che Paulo Roberto Falcao doveva fare se stesso nel film, ma dopo aver letto il copione non solo non fece nessuna apparizione nel film, ma diffidò la produzione dall’usare il suo nome e la maglia della Roma nel capolavoro.
carmen russo alvaro vitali paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 1
Per questo Cotechiño è del Napoli. Ad Amarcord Alvaro ricorda Nando Cicero come «una persona stupenda, un regista preparatissimo e un vero artista, anche se incompreso dalla gente. Nando era sicuramente sprecato a fare il genere nostro… Scriveva tantissimo, proponeva e non gli davano modo di dimostrare quello che valeva». Più che possibile che Giancarlo Fusco, qui anche attore, gli avesse dato una mano alla sceneggiatura, come spesso faceva in incognito (per non pagare nulla alla ex-moglie).
Grande la coppia che Alvaro fa con Mario Carotenuto. “Con Carotenuto”, mi disse Alvaro, “c’era un bel rapporto come tra un padre e un figlio. Mario mi dava lui i tempi. Dimmi tu quando vuoi che io ti entro con la battuta, mi dava spazio. Mentre Lino Banfi e Renzo pure mi andavano sopra, e se non parlavano facevano delle mosse che ti riempivano i ritmi della battuta, Mario sapeva esattamente come intervenire. Aveva i tempi di Alberto Sordi, e infatti Sordi gli aveva presi da lui”.
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carmen russo alvaro vitali paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento
ecco fatto 2
paulo roberto cotechino, centravanti di sfondamento 6
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ragionier arturo de fanti bancario precario 3
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jackie chan la corsa piu pazza d'america
russell crowe in l esorcista del papa 6
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russell crowe in l esorcista del papa 7
massimiliano rosolino tre sorelle
giulia bevilacqua chiara francini serena autieri tre sorelle
chiara francini rocio munoz morales tre sorele
tre sorelle
the hunting party
tre sorelle.
a letto con il nemico
JACK NICHOLSON FAYE DUNAWAY CHINATOWN
JACK NICHOLSON CHINATOWN
a letto con il nemico
JACK NICHOLSON CHINATOWN
The Protege
money monster
money monster
The Protege
money monster
dogman di luc besson 1
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