“SANGUINA, SGUALDRINA, SANGUINA”: IL RAPPER FIBRA ESCLUSO DAL CONCERTONE

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1 - DONNE CONTRO FIBRA. ESPULSO DAL CONCERTONE
Sandra Cesarale per il "Corriere della Sera"

Fabri Fibra scende dal palco del Primo Maggio. E non lo fa di sua spontanea volontà: la sua cacciata è stata voluta dai sindacati confederali, organizzatori del tradizionale Concertone.

Le canzoni del rapper numero uno in Italia sarebbero piene di messaggi omofobi, sessisti e misogini. Queste le accuse mosse, pochi giorni fa, dall'associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) presieduta da Titti Carrano che in una lettera aperta ai sindacati aveva chiesto l'espulsione di Fabri Fibra dal Concertone. Due, in particolare, i rap contestati: «Su le mani» (del 2006) che arriva a citare Pacciani e «Venerdì 17» (del 2004) in cui descrive lo stupro e l'assassinio di una bambina.

Così Cgil, Cisl e Uil hanno lasciato Fibra a casa. Una decisione che a molti potrebbe apparire come una censura preventiva, finora mai utilizzata per il Concertone. Sorpreso dalla scelta, lo storico organizzatore dell'evento Marco Godano rilascia un breve commento: «Non è nei nostri poteri rifiutare le indicazioni che ci arrivano dai sindacati».

Fabri Fibra fa sapere che le sue considerazioni le metterà in rete - via Facebook e Twitter - entro domani. Ma una prima risposta alle accuse di D.i.re l'aveva già affidata a una lettera, pubblicata online dall'Huffington Post: «Il rap, come il cinema, racconta delle storie, alle volte crude alle volte spensierate. Spesso le rime e il rap servono per accendere i riflettori dove c'è il buio». Aveva anche sottolineato che: «Il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l'ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione.

Nel 2013 sono stanco di essere descritto ancora come il rapper violento: in passato mi accusavano di non rispettare le donne nelle rime, ma io scrivevo quello che vedevo non quello che pensavo». Ha anche chiamato in causa il regista pulp per eccellenza: «Nemmeno Quentin Tarantino, con i suoi film spesso crudi, crede o incita alla violenza; quella non è la realtà. I suoi film non sono documentari. Il rap segue lo stesso principio...».

E ha espresso la sua condanna al femminicidio e alla violenza domestica che «ha raggiunto in Italia proporzioni inquietanti. Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere».

Le sue spiegazioni però non sono bastate e alle centinaia di migliaia di giovani che affolleranno piazza San Giovanni è stata tolta l'occasione di ascoltare Fibra che con il suo linguaggio esplicito e politicamente scorrettissimo - sulla scia dei «maestri» del rap americano - ha sempre attirato critiche. Però per lui sono sempre stati fortissimi anche i consensi: il suo nuovo album, «Guerra e pace», ha debuttato al primo posto in classifica e ha conquistato un disco d'oro.

Il Concertone, in diretta su Rai3, sarà presentato da Geppi Cucciari. Il cast, ancora da definire, comprende Elio e le Storie tese, Nicola Piovani e un'orchestra di strumentisti rock. Ma con l'espulsione di Fibra ora è a corto di star.


2 - I RAPPER E LA QUESTIONE FEMMINILE
Pasquale Elia per il "Corriere della Sera"

Scorretti lo sono di certo. Esortativi chissà. I versi della canzoni rap non vanno sicuramente a braccetto con il garbo, ma nel loro essere privi di qualsiasi «corazza» perbenista finiscono per arrivare con maggiore agilità alla meta della provocazione.

Il «caso» Fibra non è il primo e non sarà l'ultimo: nel 2000, quando la sua stella incominciò a brillare intensamente nel firmamento dei rapper, Eminem fu accusato di qualsiasi nefandezza, omofobia, razzismo, misoginia. D'altronde, se in un brano dedicato alla ex moglie, uno scrive «Sanguina, sgualdrina, sanguina!», è molto facile creare confusione. E quando si ha a che fare con artisti che stanno alla larga dal «politically correct», è altrettanto facile veder sfumare quel labile confine tra la cruda descrizione di una violenza e l'esaltazione della stessa.

 

 

Fabri FibraFABRI FIBRATitti CarranoTitti Carrano e Serena Dandini