carlo verdelli

DOPO LA DAGO-ANTICIPAZIONE, ORA È UFFICIALE: VERDELLI NUOVO DIRETTORE DI ''REPUBBLICA''. 61 ANNI, HA SEMPRE COLTIVATO MOLTE MENO RELAZIONI DI CALABRESI E VIENE CONSIDERATO UN UOMO DI PRODOTTO. DA DIRETTORE PUÒ VANTARE I SUCCESSI DI 'SETTE', 'VANITY FAIR' E 'GAZZETTA DELLO SPORT'. ORA HA IL MANDATO DI RILANCIARE REPUBBLICA, CHE COMUNQUE HA CHIUSO I BILANCI IN UTILE ANCHE NEGLI ANNI DELLA CRISI - SIA PER RENDERE PIÙ APPETIBILE LA TESTATA PER NUOVI INVESTITORI

 

1. DOPO LA DAGO-ANTICIPAZIONE, ORA È UFFICIALE: IL TWEET DI MIGNANEGO, CAPO DELLE RELAZIONI ESTERNE DEL GRUPPO GEDI

 

stefano mignanego‏ @smignanego 

Carlo Verdelli nominato direttore di Repubblica dal cda di @GEDIspa @repubblica

 

 

2. REPUBBLICA, NUOVO DIRETTORE E L' IDEA DI CERCARE ALTRI SOCI

Marco Franchi per “il Fatto quotidiano

 

carlo verdelli

Il cambio di direzione arriva all' improvviso e assomiglia a un licenziamento: "Dopo tre anni finisce la mia direzione di Repubblica. Lo hanno deciso gli editori", annuncia Mario Calabresi su Twitter. Un plurale - editori - che indica la scelta concorde dei due grandi azionisti del gruppo Gedi, la Cir della famiglia De Benedetti (43,8%) e la Exor degli Agnelli, gestita da John Elkann che ha il 6%. La decisione era nell' aria, ma tutti, inclusi gli interessati, l' aspettavano per marzo. Ieri mattina il presidente di Gedi lo ha comunicato al direttore che, senza aspettare l' ufficialità nel consiglio di amministrazione convocato per oggi, si è congedato all' istante via Twitter.

 

mario calabresi

Calabresi era arrivato soltanto tre anni fa a suggellare una svolta societaria importante: la fusione tra il Gruppo Espresso, che ha dentro Repubblica, e Itedi, la holding torinese che controllava La Stampa e Il Secolo XIX . Anche oggi, come nel 2016, il cambio di direttore - discusso ieri dalla redazione in un' animata assemblea con anche il fondatore Scalfari presente - arriva in un momento di fermento societario: negli ultimi mesi si sono moltiplicate le indiscrezioni sulla possibile vendita di alcuni rami del gruppo o della quota detenuta dalla Cir, guidata da Monica Mondardini.

 

stefano mignanego mario calabresi

Elkann, che tre anni fa tutti indicavano come predestinato a conquistare la maggioranza del gruppo in tempi rapidi, sembra avere altre priorità, dalla difficile gestione del dopo-Marchionne in Fca ai suoi investimenti in un gruppo editoriale internazionale come quello che controlla The Economist.

 

Il nuovo direttore è Carlo Verdelli, 61 anni, uno che ha sempre coltivato molte meno relazioni di Calabresi e che viene considerato un uomo di prodotto, di vendite in edicola. Da direttore può vantare i successi di Sette, Vanity Fair e Gazzetta dello Sport, oltre alla vicedirezione al Corriere. Quando si è cimentato con la politica e il potere romano, da direttore dell' offerta informativa Rai, è stato travolto dalle dinamiche di Viale Mazzini e dalla reazione dei partiti: il piano editoriale di riforma non fu accolto dal Cda, che neanche si espresse con un voto. E così lui si dimise, nel gennaio 2017.

 

marco de benedetti saluta eugenio scalfari (1)

Verdelli, che dovrebbe firmare il primo numero il 26 febbraio, eredita un giornale che a novembre vendeva in edicola 157.000 copie e che attraversa l' ennesima fase di contenimento di costi, dopo l' approvazione di contratti di solidarietà e incentivi all' esodo a dicembre. Secondo uno studio di Mediobanca R&S, però, il gruppo Gedi tra 2013 e 2017 ha ridotto i costi del personale dell' 11,2%, contro il 22,3 di Rcs - Corriere della Sera. Solo Repubblica ha ancora più di 400 giornalisti. Difficile quindi che l' austerità sia finita.

 

Verdelli eredita anche un giornale dall' identità confusa, che si è prima schiacciato su Matteo Renzi, poi ha evitato di prendere posizione al referendum del 2016, e infine ha scelto una linea di contrapposizione frontale con il governo gialloverde che lo ha portato a schierarsi a difesa del Tav Torino Lione e contro il reddito di cittadinanza. Nei mesi scorsi la proprietà e l' ad Laura Cioli avevano esplorato varie ipotesi, tra queste Ferruccio de Bortoli, due volte direttore del Corriere, o un ritorno almeno temporaneo di Ezio Mauro, direttore di Repubblica tra il 1996 e il 2016. Entrambi avevano ringraziato, ma non erano convinti.

RODOLFO DE BENEDETTI MONICA MONDARDINI JOHN ELKANN

 

Verdelli ha il mandato di rilanciare Repubblica, sia per il bene dei conti di Gedi - che comunque ha chiuso i bilanci in utile anche negli anni della crisi - sia per rendere più appetibile la testata più importante del gruppo nel caso arrivino nuovi investitori. Nei mesi scorsi, Lettera43 aveva parlato di un possibile ingresso dell' imprenditore ceco Daniel Kretínský, già azionista di Le Monde: la suggestione era quella di mettere i due grandi giornali in una holding come primo passo verso una vendita o, più probabilmente, una valorizzazione di altri asset del gruppo, come le radio, redditizie, che potrebbero essere quotate in Borsa.

CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN

 

Dagospia aveva poi raccontato di una cordata italiana guidata da Flavio Cattaneo che aveva sondato l' acquisto della quota di Gedi, Cattaneo aveva smentito ogni interesse. Mentre Mf - Milano Finanza aveva rilanciato indiscrezioni su una operazione con il gruppo svizzero Ringier che riguardava il digitale.

 

Niente di tutto ciò s' è concretizzato, ma potrebbe essere questione di tempo. E se Verdelli recupererà copie in edicola e in digitale, il gruppo diventerà molto più appetibile.