DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Mattia Marzi per “Il Messaggero” - Estratti
Deluso e amareggiato. Trattato come una delle «bitches» delle sue canzoni, una poco di buono prima corteggiata e poi scaricata.
Chi lo conosce è così che ieri descriveva Tony Effe, che dopo aver cercato di ignorare per giorni le voci che lo volevano fuori dal cast del concerto di Capodanno di Roma, fiducioso di potersi esibire il 31 dicembre al Circo Massimo insieme a Mahmood e Mara Sattei davanti al pubblico della sua città, alla fine si è arreso: il Campidoglio ha deciso di rinunciare alla sua presenza.
Alle polemiche sui testi delle sue canzoni, accusati di sessismo e misoginia, partite dalle militanti del Pd romano per poi allargarsi e spingere il sindaco Roberto Gualtieri a prendere una posizione netta, il cantante di Sesso e samba non ha risposto.
Ma il suo entourage, Pegaso Management, ha pubblicato una durissima nota - firmata con Friends & Partner e Vivo Concerti, la grande famiglia che ha in mano tutta la musica italiana che conta, alla quale il Campidoglio ha fatto organizzare la kermesse - nella quale ha sottolineato come la vicenda abbia causato «un danno di immagine» al 33enne rapper romano, per il quale però «pur riservandosi ogni ulteriore riflessione» non farà richiesta di risarcimento al Comune di Roma.
Nella nota viene ribadito come la vicenda abbia esposto Tony Effe «a una forte pressione mediatica, rischiando di compromettere l'immagine e la carriera di uno degli artisti più rilevanti di questo 2024». Che poi è il motivo per il quale Carlo Conti lo ha voluto tra i 30 big in gara al Festival di Sanremo 2025, dove - garantisce il conduttore e direttore artistico - «canterà un brano che spiazzerà tutti».
Ieri alla presentazione di Sarà Sanremo, la finale delle selezioni dei giovani in diretta stasera su Rai1 dal Teatro del Casinò della Città dei Fiori (ci saranno anche i 30 big, compreso Tony Effe, che sveleranno i titoli dei loro brani), Conti ha ribadito come tra i brani di Sanremo non ci siano «testi controversi». A Roma intanto è partita la corsa per individuare il sostituto di Tony Effe. Che si sta rivelando difficilissima.
Già, perché secondo quanto si apprende i big non avrebbero dato la propria disponibilità a sostituire Tony Effe: tra quelli che non hanno ancora annunciato appuntamenti per il 31 ci sono Tananai, Olly, Kolors, Alessandra Amoroso, Tommaso Paradiso. Emma solo due settimane fa sui social ringraziava il rapper di Miu Miu, con il quale ha inciso Taxi sulla luna, per essere stato «l'unico uomo che mi ha aperto la portiera della macchina». E Gaia, sua partner nel tormentone di quest'estate Sesso e samba: «Non è un duro: è una persona sensibile».
In difesa di Nicolò Rapisarda, questo il vero nome di Tony Effe, si è lanciato anche Junior Cally, che nel 2020 a ridosso di Sanremo si ritrovò al centro di un polemica simile: «Speravo che quello che successe a me nel 2020 rimanesse un caso isolato». Decisamente meno tenera l'ex fidanzata Taylor Mega, che nel dissing con Fedez a settembre si era schierata con quest'ultimo e ieri a Belve da Francesca Fagnani ha detto: «Tony mi ha dato della poco di buono in una canzone. Volevo vendicarmi».
Sempre a Belve Jovanotti ha detto: «Tony Effe e Mozart sono colleghi. La musica nociva non esiste, la musica può essere noiosa ma non nociva». Intervenuto al Natale al Messaggero, l'ad di Fondazione Musica per Roma Raffaele Ranucci ha invece espresso un desiderio: «Un artista che mi piacerebbe ospitare all'Auditorium? Beh, mi piacerebbe un incontro tra il maestro premio Oscar Nicola Piovani e Tony Effe. Musicisti come Tony sono ai vertici nelle classifiche mondiali: dobbiamo trovare il modo per parlarci e coinvolgerli».
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