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Mario Bernardi Guardi per "Libero"
Nei celebri inserti fotografici del Borghese la sua immagine era spesso associata a quella di un rospo. E in effetti la giornalista gossipara e infaticabile organizzatrice di eventi Elsa Maxwell era grassa, gonfia, tozza e aveva l'aria della zitellona che sta alla corte dei ricchi e dei potenti, tessendo trame ruffianesche, spettegolando e sputacchiando nel piatto dove mangiava. Ora, è chiaro che la nostra Elsa, in questa ricognizione autobiografica, pubblicata nel 1955, otto anni prima della morte (Ho sposato il mondo, Elliot, pp. 374, euro 17,50), non solo addolcisce i tratti del proprio profilo, ma parla di se stessa con una grande simpatia.
Alla faccia di tutti quelli che ce l'hanno con lei, accusandola di sfruttare i suoi amici, di farsi pagare abbondantemente per sponsorizzare arrampicatori sociali, di «collezionare mazzette» elargitele dai fornitori di cibi e bevande, dagli albergatori, dai proprietari dei negozi di lusso ecc. ecc. per far loro pubblicità .
Tutte calunnie, dice Elsa, tutte accuse false: se «ho domandato ogni tanto a un piccolo gruppo di amici di tirarmi fuori da situazioni difficili con modesti prestiti», quei soldi li ho sempre restituiti. E quanto ai vestiti e ai preziosi monili che sfoggio, stilisti e gioiellieri me li regalano perché io li esibisca: perché non dovrei mettermeli?
Del resto, se sin dagli anni Trenta sono diventata un'autorità nell'organizzare feste memorabili, mettendo insieme re, principi, uomini di stato, star, intellettuali di prestigio e poi ho ottenuto un enorme successo come columnist di importanti quotidiani, bisogna tener conto del fatto che tutto questo me lo merito.
DURA GAVETTA
Elsa ha ragione. Il suo è il classico sogno americano perfettamente realizzato. Ovviamente, gli effetti speciali non mancano, visto che la pargoletta destinata a un radioso avvenire vede la luce nel palchetto di un teatro a Keokuk, Iowa.
Figlia di una brava massaia e di uno scrupoloso assicuratore con la passione della musica e degli artisti in genere, Elsa, sin da quando ha vent'anni, inanella le più svariate attività : pianista in un piccolo cinema, attrice in una compagnia di giro da un capo all'altro degli Usa, accompagnatrice di una stella del varietà in America, in Europa e in Sudafrica, socia di due locali notturni a Parigi, consigliera di stilisti, addetta alle pubbliche relazioni per Montecarlo, sceneggiatrice, giornalista, collaboratrice di riviste e conferenziera. I soldi? Non mancavano, ma, come lei stessa riconosce, non potevano bastare per il tipo di vita mondana che conduceva.
Meno male che gli amici venivano sempre in soccorso e che, ogni volta che piantava le tende nei punti più costosi del mondo, realizzava ottimi accordi con gli alberghi e i ristoranti, ansiosi di ospitare la regina assoluta del gossip.
AGNELLI SEDUTTORE
Davvero un bel tipo, il nostro Rospo. Da New York a Londra, da Parigi a Montecarlo, tra Anni ruggenti e Grande depressione, guerra e dopoguerra, feste, spettacoli, mostre, banchetti, incoronazioni, matrimoni, divorzi, conosce tutto il mondo che conta.
Un elenco interminabile di personaggi perché ci sono, a esempio, gli osannati Churchill, Roosevelt e Eisenhower e i detestati Mussolini e Hitler, coppie a prova di bomba come i duchi di Windsor e coppie destinate a scoppiare come Rita Hayworth e Ali Kahn, Aristotele Onassis e Maria Callas, Cary Grant e Barbara Hutton...
E poi Enrico Caruso che serve ai suoi ospiti pizza spruzzata di cipria, quel tirchio vanesio di George Bernard Shaw, Scott Fitzgerald che non smaltisce né le sbronze né i complessi di inferiorità , Greta Garbo radiosa, solitaria e piena di paure, la maliarda Marlène Dietrich, il bravo, buono e bello Gary Cooper, Hemimgway che si vanta troppo della sua virilità e fa sorgere qualche dubbio,
l'incazzoso seduttore Gianni Agnelli che sfascia fidanzamenti e automobili, Albert Einstein che ama suonare il violino piuttosto che spiegare la teoria della relatività , Charlie Chaplin che improvvisa pantomime per gli ospiti, l'ambasciatrice yankee in Italia Clara Boothe Luce che qualcuno accusa di occuparsi troppo degli affari di casa nostra ma che, in realtà , dolce e democratica com'è, vuole solo il nostro bene ecc. ecc.
C'è di tutto nell'autobiografia di Elsa. Così vitale, così allegra, così comprensiva nei confronti dei ricchi che, come si sa, spesso e volentieri piangono e cercano una spalla - la sua - cui appoggiarsi. Così in gamba da non aver preso la licenza elementare, ma da conoscere alla perfezione Platone, Aristotele e Bergson, e da ricevere i complimenti di Freud. E così orgogliosa da non permettere a nessuno di conoscerla biblicamente. Lei, abilissima mezzana, ma vergine a ventiquattro carati. Niente sesso, sono Elsa.
ELSA MAXELL- COLE PORTERELSA MAXELL E MARILYN MONROEELSA MAXELL E MARILYN MONROEELSA MAXELL E ZANUCKELSA MAXWELLCOPERTINA DEL LIBRO DI ELSA MAXWELL - HO SPOSATO IL MONDOELSA MAXELLELSA MAXELLELSA MAXELLpec 7 Elsa maxwellu cicconi08 maria callas elsa maxwell
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