ESODATI D’ORO: LE STELLE OVER 30 DEL CALCIO ITALIANO FUGGONO ALL’ESTERO IN CERCA DELL’ULTIMO SUPERCONTRATTO DELLA CARRIERA -NESTA A MONTREAL, SEEDORF IN BRASILE, E RINGHIO GATTUSO CHE VOLEVA TORNARE IN SCOZIA SI FERMA IN SVIZZERA - PIPPA-FORLAN DALL’INTER A PORTO ALEGRE IN CERCA DI RISCATTO - I PETROLDOLLARI DELL’AL NASR DI DUBAI (ZENGA COACH) CONVINCONO PEPPE MASCARA E LUCA TONI MA NON FABRIZIO MICCOLI, CHE HA ANCORA VOGLIA DI PALLONE VERO….

L'ESILIO DORATO DELLE STAR DA MONTREAL A SHANGHAI A CACCIA DI SUPER INGAGGI
L'ULTIMO È NESTA. MA MICCOLI RIFIUTA GLI ARABI

Francesco Saverio Intorcia per "la Repubblica"

Il partito degli italiani all'estero raccoglie un'adesione dopo l'altra. L'ultimo ragazzo con la valigia è Alessandro Nesta, da ieri neodifensore del Montreal Impact, club di storia corta e portafoglio larghissimo, che ha già ingaggiato Matteo Ferrari, Bernardo Corradi e Marco Di Vaio. Qui però i quattrini non profumano di petrolio ma di salsa di pomodoro: il proprietario, Joey Saputo, appartiene a una delle famiglie più ricche del paese (patrimonio da 4,34 miliardi di dollari, secondo Canadian Business), commercia alimentari, dal formaggio ai condimenti per la pasta, e ha finanziato uno stadio che porta il suo cognome.

Da quest'anno l'Impact gioca in Major League, il campionato americano. Il resto l'ha fatto il passaparola: se Corradi, ora infortunato, aveva persuaso Di Vaio, aiutandolo pure a trovar casa, l'ex capitano del Bologna ha convinto Nesta, suo testimone di nozze. Per entrambi, a 36 anni, un contratto fino al dicembre 2013 (il torneo va da marzo a ottobre).

«Avevo altre offerte in Europa, ma stavo cercando una nuova sfida», il commento del difensore. Il Canada alletta per qualità della vita e per un ritmo di gioco alla portata di glorie non più giovanissime. E pazienza se Nesta non avrà lo status di giocatore designato, che consente a tre atleti per club di derogare al tetto salariale: posizione riconosciuta a Di Vaio, ma anche a Henry e Beckham.

Voglia di aria nuova, di strappare l'ultimo contratto ricco della carriera, di accrescere il bagaglio culturale e linguistico in vista di una seconda vita nel calcio. Ma pure, romanticamente, il desiderio di sentirsi ancora delle star, di fregare in dribbling il tempo che passa.

Da Milano fuggono in tanti: se Clarence Seedorf, 36 anni anche lui, ha trovato duemila tifosi del Botafogo ieri ad accoglierlo, e Diego Forlan, 33, vincitore dell'ultima Coppa America, ha scelto l'Internacional di Porto Alegre, Rino Gattuso a 34 va al Sion e promette di tornare in Champions. Ha rifiutato un contratto annuale col Milan, non voleva restare da comprimario.

Sognava di tornare a Glasgow, ha detto di no al Boca, non si allontanerà da casa. Il campionato elvetico è servito da scivolo anche ad altri big illustri, come Antognoni, Tardelli e Rummenigge. Eppure, solo due anni fa Gattuso giocava il Mondiale in Sudafrica, con Marcello Lippi in panchina. L'ex ct da due mesi siede sulla panchina del Guangzhou Evergrande, il club più vecchio della Cina, che gli ha dato dieci milioni di buone ragioni per accettare. Nello stesso campionato sono finiti Anelka e Drogba, ingaggiati dallo Shanghai Shenhua.

Poi c'è il richiamo del petrolio, certo. L'Al-Nasr di Walter Zenga ha appena convinto Peppe Mascara, 33 anni fra un mese, con un biennale da 800 mila euro, dopo aver comprato a gennaio Luca Toni, anni 35, dalla Juve. La squadra di Dubai però non è riuscita a prendere Fabrizio Miccoli: a 33 primavere, lui preferisce Palermo, anche se gli resta un solo anno di contratto e gli arabi si sono ritirati a malincuore. Lasciò la Sicilia, invece, il primo girovago del pallone: Francesco Calì detto Franz giocò in Svizzera dove suo padre, commerciante di vini, era andato a cercare fortuna. Fu il primo capitano dell'Italia. Un
emigrante.

 

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